Divieto caldaie a gas: lo prevede la Direttiva UE case green ma anche il Regolamento Ecodesign 813/2013 che potrebbe presto essere approvato.
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Divieto caldaie a gas: lo prevede la Direttiva UE case green ma anche il Regolamento Ecodesign 813/2013 che potrebbe presto essere approvato.
Tra le misure in cantiere per combattere i cambiamenti climatici e contrastare la crisi energetica che fanno parte del pacchetto RePower UE, l’Unione Europea ha in programma anche un vera e propria messa al bando delle caldaie a gas.
Dal 2029 scatterà infatti il divieto di commercializzazione delle caldaie alimentate da combustibili fossili nelle abitazioni di nuova costruzione o in corso di ristrutturazione e dall’anno successivo il divieto di installazione.
Le prescrizioni sono contenute nella ormai famigerata Direttiva UE sulle case green che ha l’obiettivo proprio di rendere le abitazioni degli europei energeticamente più efficienti nel giro di pochi anni.
Accanto al divieto di utilizzare impianti di riscaldamento alimentati da combustibili fossili (e quindi con generatori di calore a combustione), la direttiva contiene anche il divieto di sovvenzionare con incentivi statali questo tipo di caldaie. Per questo motivo, dal prossimo anno dovremo dire addio al bonus caldaia.
La direttiva è stata approvata lo scorso mese di marzo. Dopo la sua entrata in vigore, prevista dopo una ulteriore fase di discussione che dovrebbe concludersi entro il 30 giugno, i Paesi membri dell’Unione avranno due anni di tempo per adeguarsi alle nuove regole.
La direttiva contiene infatti soltanto delle prescrizioni di indirizzo ma spetta al singolo Stato membro prevedere precise disposizioni normative.
condensazione diventate obbligatorie da pochi anni proprio perché più efficienti.
Nella direttiva troviamo citata anche l’acqua calda sanitaria. Molto probabilmente avranno quindi i mesi contati anche gli scaldabagno a gas per riscaldare l’acqua per la doccia o per la cucina.
Proprio ieri però è stata approvata la bozza del Regolamento Ecodesign 813/2013 che disciplina la progettazione ecocompatibile e l’etichettatura energetica dei sistemi di riscaldamento.
Il documento contiene alcune prescrizioni in contrasto con la direttiva che stanno destando le preoccupazioni degli addetti ai lavori.
Il Regolamento non subirà ulteriori modifiche ma potrà essere soltanto approvato o respinto dal Parlamento europeo. In caso di approvazione, a differenza della direttiva, non dovrà essere recepito con norme nazionali ma dovrà essere applicato così com’è in ciascuno Stato.
A essere vietate saranno tutte le caldaie che utilizzano combustibili fossili come metano o gas di petrolio liquefatto (GPL), quindi anche le caldaie a condensazione diventate obbligatorie da pochi anni proprio perché più efficienti.
Nella direttiva UE case green troviamo citata anche l’acqua calda sanitaria. Molto probabilmente avranno quindi i mesi contati anche gli scaldabagno a gas per riscaldare l’acqua per la doccia o per la cucina.
Si tratta di dispositivi come quelli che puoi trovare qui su Amazon:
• Scaldabagno a Gas 12LPM
• Vaillant Scaldabagno Atmomag Mini
• ECUTEE 10L 20KW.
Come detto, il divieto di installazione scatterà soltanto nei seguenti casi:
• nuove costruzioni
• immobili sottoposti a ristrutturazione importante
• interventi di ristrutturazione dell’impianto di riscaldamento.
Se hai una caldaia installata di recente, puoi pertanto stare tranquillo perché potrai continuare a utilizzarla e non avrai alcun obbligo di sostituirla, almeno fin quando non deciderai di ristrutturare la tua casa.
Dal primo gennaio 2024 non potranno più esserci incentivi fiscali per le caldaie a gas.
Naturalmente continueranno a essere in vigore i vari bonus previsti dalla nostra normativa ancora per tutto quell’anno, ma tra gli interventi agevolati sparirà la sostituzione della caldaia con una a condensazione.
Non solo brutte notizie però. Se da un lato si toglie l’incentivo economico per le caldaie a gas, dall’altro restano agevolati altri tipi di impianto di riscaldamento.
Potranno continuare a essere incentivati sistemi considerati più sostenibili, come:
• pompe di calore
• sistemi ibridi che combinano proprio la pompa di calore con i sistemi di combustione tradizionali
• sistemi alimentati da idrogeno anche in miscela, ad esempio con il metano.
Quest’ultimo dovrebbe essere proprio il modo per salvare i dispositivi tradizionali ma tutto dipenderà ovviamente dall’accettazione, da parte dell’Unione Europea, della miscela idrogeno-metano come soluzione sostenibile.
Per le pompe di calore e i sistemi ibridi continueranno quindi a essere in vigore agevolazioni come il Conto Termico e l’Ecobonus 65% (come è noto dal 17 febbraio fruibile solo come detrazione fiscale e non più con sconto in fattura).
Ma analizziamo meglio le alternative che avremo a disposizione per ottemperare al divieto di installazione delle caldaie a gas.
Le pompe di calore sono il sistema che gode della maggiore spinta dall’UE perché considerate una alternativa altamente sostenibile alle caldaie.
Le pompe funzionano infatti con l’energia elettrica e quindi non provocano emissioni di fumi inquinanti in atmosfera. Tuttavia, per essere considerate davvero ecologiche la fonte energetica dovrebbe essere sempre rinnovabile. Solo in questo modo si potrà dire infatti che l’impatto sull’ambiente sarà davvero nullo.
Il loro costo è però superiore a quello di una caldaia tradizionale. Il funzionamento ottimale si ha inoltre con i sistemi di riscaldamento radiante, come quello a pavimento per cui sarebbe opportuno sostituire i vecchi radiatori con un impianto di questo tipo. Tutto questo si traduce però in spese importanti per una famiglia media.
I sistemi ibridi sono ottimali perché consentono di ovviare a uno dei maggiori problemi delle pompe di calore. Queste lavorano nelle migliori condizioni quanto minore è la differenza di temperatura tra interno ed esterno. Con temperature estreme, quindi, il rendimento di una pompa non è ottimale.
La caldaia abbinata può dare un supporto da questo punto di vista e inoltre può essere utilizzata per riscaldare l’acqua. Resta però paradossale che da un lato si proibiscano sistemi che utilizzano combustibili fossili e dall’altro si promuova l’uso di questi stessi combustibili nei sistemi ibridi.
In teoria no. Come ti ho anticipato, è possibile che le attuali caldaie commercializzate, e quelle che saranno immesse in commercio nei prossimi mesi, potranno essere utilizzate impiegando come combustibile non più il solo gas naturale ma una miscela composta da metano, biogas e idrogeno verde, considerata sufficientemente rinnovabile. Per saperne di più dobbiamo attendere l’approvazione definitiva della Direttiva UE e le indicazioni dell’Unione Europea.
Il problema emerso dall’approvazione del Regolamento di cui ti ho parlato è che questo tipo di dispositivo non è idoneo a garantire il rendimento del 115% richiesto.
Pertanto, pur non essendoci un divieto caldaie a gas esplicito né nella direttiva né nel regolamento, di fatto questo sussiste perché, in virtù del combinato disposto dei due atti giuridici, di fatto non potranno essere utilizzate.
In questi giorni quindi assistiamo da un lato all’esultanza dei produttori di pompe di calore (e come non capirli), dall’altro al grido di allarme di diverse associazioni di categoria legate alla produzione, commercializzazione e installazione di caldaie a gas.
Pertanto, per essere informato in tempo reale sugli sviluppi di questo argomento, segui le mie pagine Facebook e Twitter e iscriviti al mio canale YouTube.
(Prima pubblicazione 23 febbraio 2023)
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