Bonus per interventi di bonifica amianto

La bonifica amianto rappresenta un processo cruciale per rimuovere e gestire in maniera sicura una sostanza nota per i rischi per la salute.

bonifica amianto

Foto di Karolina Grabowska da Pixabay

In cosa consiste la bonifica amianto?

La bonifica amianto rappresenta un processo cruciale nell’ambito dell’edilizia e della sicurezza ambientale. Si tratta di un intervento volto a rimuovere e gestire in maniera sicura materiali contenenti amianto, una sostanza nota per i suoi gravi rischi per la salute umana.

Questa pratica richiede competenze specializzate e attrezzature adeguate ed è fondamentale affidarsi a professionisti esperti. Inizialmente, si procede con un’accurata analisi per individuare la presenza di amianto e determinarne la tipologia. Successivamente, si pianifica la bonifica vera e propria, che può includere la rimozione fisica o l’incapsulamento, a seconda delle condizioni e dei regolamenti vigenti.

È essenziale che tali lavori siano condotti nel rispetto delle norme di sicurezza più rigorose al fine di proteggere sia gli operatori sia l’ambiente circostante.

Una volta completata la bonifica, è necessario smaltire correttamente i materiali contenenti amianto presso strutture autorizzate. In tal modo, si contribuisce a preservare la salute pubblica e a garantire un ambiente più sicuro e salubre per tutti.

Cos’è l’amianto?

L’amianto, noto anche come asbesto, è un minerale fibroso naturale che è stato ampiamente utilizzato nell’industria edilizia e manifatturiera per decenni.
Il suo primo impiego in edilizia risale al 1800, anche se in realtà era noto sin dall’antichità e i Romani lo utilizzavano in diversi ambiti.

Le sue proprietà uniche lo rendevano un materiale attraente per molteplici applicazioni, grazie alla sua resistenza al calore, all’isolamento e alla capacità di rinforzare materiali come il cemento.

Col tempo, però, ne è stata riconosciuta e attestata la potenziale nocività per la salute umana. Le sue fibre, se disperse nell’aria e inalate, possono causare gravi patologie polmonari come l’asbestosi e diverse forme di cancro, tra cui il mesotelioma.

A causa di queste gravi implicazioni per la salute, molti Paesi ne hanno vietato l’uso e hanno implementato rigorose normative per la sua gestione e rimozione sicura.

Normativa italiana per la bonifica amianto

In Italia l’utilizzo di amianto in ogni settore è vietato dal 1992, da quando cioè è entrata in vigore la Legge n. 257 che ha proprio proibito l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto.

Naturalmente esistono ancora oggi numerosissimi edifici in un cui questo materiale è presente, per cui contestualmente sono state individuate le modalità per procedere alla bonifica e allo smaltimento.

Le indicazioni sulle modalità operative furono inserite nel d. Lgs n. 626 del 1994 riguardante il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro e poi trasferite nel d. lgs 81 del 2008, l’attuale Testo Unico in materia.

La norma più recente è il Decreto Legislativo n. 257 del 2006, attuativo della Direttiva n. 2003/18/CE concernente la protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione all’amianto.
La principale novità prevista da questo decreto è che i lavori di rimozione e di demolizione dell’amianto possono essere effettuati soltanto da imprese iscritte alla categoria 10 dell’albo gestione rifiuti.

L’intervento di personale specializzato per la rimozione dell’amianto è però piuttosto costoso. Per incentivare i privati a effettuare i lavori, diverse Regioni hanno messo a disposizione contributi e agevolazioni.

A livello nazionale, invece, la bonifica amianto rientra tra gli interventi agevolati con il bonus ristrutturazione del 50%.

Quali sono gli interventi di bonifica amianto

Nei fabbricati risalenti all’epoca precedente la messa al bando dell’amianto questo materiale, spesso noto col nome commerciale Eternit, può trovarsi in parti quali:
tetti
serbatoi
canne fumarie
tubazioni.

La loro pericolosità si manifesta soprattutto quando il materiale non è più integro, comincia a deteriorarsi e le fibre possono disperdersi nell’aria.

Gli interventi di bonifica possono essere di rimozione o di incapsulamento ed entrambi sono agevolati.
Nel primo caso si procedere proprio a eliminare l’elemento realizzato con questo materiale, a smaltirlo secondo normativa e a sostituirlo con uno fatto di un altro materiale.

L’incapsulamento è invece una tecnica utilizzata per contenere e isolare manufatti che contengono questa pericolosa sostanza, senza rimuoverli fisicamente. Questo processo è una valida alternativa quando la rimozione potrebbe comportare rischi maggiori.

Il procedimento prevede l’applicazione di un rivestimento protettivo, spesso sotto forma di vernice o malta speciale, che sigilla il materiale contenente amianto.
Dopo l’incapsulamento è importante condurre ispezioni periodiche per assicurarsi che il rivestimento sia intatto e non ci siano segni di deterioramento o danneggiamenti. In caso di danni, è essenziale intervenire prontamente per riparare o riapplicare il rivestimento.

Come usufruire del bonus ristrutturazione per la bonifica amianto

Il bonus ristrutturazione 50% per la bonifica amianto è destinato esclusivamente agli edifici residenziali e l’intervento può riguardare tanto le singole unità immobiliari che le parti comuni.

L’agevolazione spetta ai richiedenti a prescindere dalla categoria edilizia di intervento eseguito. La Circolare 17/E dello scorso giugno ha ribadito ad esempio che sono comprese anche le spese di trasporto a discarica del materiale rimosso.

Ti ricordo che il bonus ristrutturazione può essere fruito unicamente sottoforma di detrazione IRPEF, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Ciò significa che potrai recuperare la metà della spesa sostenuta come detrazione dalle tasse in 10 anni.

Per usufruire del bonus occorre effettuare tutti gli adempimenti previsti per questa agevolazione. Ti ricordo i più importanti:
• essere in regola con tutte le pratiche amministrative per realizzare i lavori
• ottemperare al rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro
• effettuare i pagamenti esclusivamente con bonifico parlante dedicato, dopo emissione di relativa fattura
conservare tutta la documentazione tecnica e fiscale, da esibire in caso di eventuali controlli.

Dopodiché, non dovrai far altro che inserire in dichiarazione dei redditi gli estremi catastali dell’immobile e l’importo della spesa sostenuta e potrai recuperare il 50% in 10 anni.

Aggiungo infine che anche per questo intervento, trattandosi di lavori eseguiti sull’edilizia esistente, è possibile beneficiare di IVA agevolata al 10%.

Ecobonus per bonifica amianto

In alcuni casi è possibile usufruire anche dell’ecobonus che può arrivare al 65%.

Ciò avviene quando i lavori sono effettuati in concomitanza con interventi di riqualificazione energetica. Ti faccio qualche esempio:
• se dovendo sostituire una canna fumaria in Eternit, ne approfitti per sostituire anche la caldaia
• se sostituisci una copertura in amianto con una coibentata che rispetti i requisiti prestazionali previsti dalla normativa.




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