Cosa sono gli edifici nZEB, ovvero a energia quasi zero

L’acronimo nZEB significa Nearly Zero Energy Building e indica gli edifici a energia quasi zero obbligatori in Italia dal primo gennaio 2021.

Cosa sono gli edifici nZEB?

Dal primo gennaio 2021 in Italia le nuove costruzioni devono essere obbligatoriamente edifici nZEB. Ma cosa vuol dire questa sigla? L’acronimo sta per Nearly Zero Energy Building, edifici a energia quasi zero, perché ad altissima efficienza energetica e richiedenti quindi una ridotta quantità di energia per il loro funzionamento, quasi nulla.

Tra i suoi pregi, un edificio nZEB presenta anche spese di gestione notevolmente inferiori rispetto all’edilizia tradizionale. Tale fattore dovrebbe incoraggiare ulteriormente i committenti a richiedere ai propri tecnici la progettazione di fabbricati con queste caratteristiche, indipendentemente dagli obblighi normativi.

Normalmente, per il loro funzionamento, gli edifici richiedono un elevato dispendio energetico con conseguenti alte emissioni nocive in atmosfera.
Per questo motivo già da diversi anni la politica europea sta indirizzando gli Stati membri a formulare normative che promuovano la costruzione di fabbricati più ecosostenibili e meno impattanti sull’ambiente.
In quest’ottica si inseriscono anche agevolazioni fiscali come ecobonus e superbonus.

Normativa sugli edifici nZEB

La definizione e il concetto di edificio a energia quasi zero sono contenuti nella Direttiva Europea 2010/31/UE, nota come EPBD.

La Direttiva traccia una road map dei termini temporali entro cui tutto il nuovo costruito dovrà adeguarsi a questo standard, partendo dall’edilizia pubblica per poi essere esteso anche a quella privata.
Prevede inoltre che ciascun Paese membro adotti una propria programmazione in base alle specificità territoriali, prevedendo anche eventuali incentivi.

In Italia, si è incominciato a parlare di efficienza energetica in edilizia già con il d. lgs 192 del 2005. Il decreto è stato poi modificato dal decreto legge 63/2013, convertito in legge L. 90/2013, di recepimento della Direttiva Europea. Più recentemente, il d. lgs 48/2020, ha recepito la Direttiva Europea 844, nota come EPBD III.

I parametri e gli indici di riferimento per il calcolo delle prestazioni di un edificio nZEB sono contenuti invece nel DM 26 giugno 2015, Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici.

In base a questo decreto, detto Requisiti Minimi, sono nZEB gli edifici che rispettano contemporaneamente:
• i requisiti prestazionali previsti dal decreto stesso
• gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili previsti dal Decreto Legislativo 28/2011 sulle rinnovabili.

Pertanto, in base alle norme in vigore (Art. 4 – bis, comma 1, d. lgs 192/2005 – coordinato con modifiche del d. lgs 48/2020) dal primo gennaio 2021 tutti i nuovi edifici o quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti (interventi di demolizione e ricostruzione di vecchi fabbricati), devono essere del tipo nZEB. Per gli edifici pubblici l’obbligo sussisteva già dal 31 dicembre 2018.

Alcune Regioni hanno addirittura anticipato l’obbligo: in Lombardia i nuovi edifici devono essere nZEB già dal 2016; in Emilia Romagna dal 2019.

Classe energetica degli edifici nZEB

Alcuni utenti mi hanno chiesto cosa cambia nella classificazione energetica con l’introduzione dell’obbligo di edifici nZEB. Nulla o quasi.

La classe nZEB, in un attestato di prestazione energetica, equivale alla classe A4, ovvero quella più elevata. In più, nell’APE ci sarà in alto a destra la spunta edificio a energia quasi zero.

Pertanto, non solo quando si costruisce un nuovo fabbricato ma anche quando si demolisce uno vecchio occorre obbligatoriamente realizzarlo in classe A.

Tutto ciò non cozza con il superbonus, come molti temono, ma anzi l’agevolazione rappresenta un aiuto economico per chi deve realizzare un intervento di questo tipo.
Naturalmente questo discorso è applicabile solo al caso delle ristrutturazioni rilevanti perché, ricordo ancora una volta, tutti gli incentivi fiscali non si applicano alle nuove costruzioni.

Come funzionano gli edifici nZEB?

In un edificio i principali consumi energetici sono dovuti a impianti come:
• riscaldamento
• raffrescamento
• produzione di acqua calda sanitaria
• illuminazione
• elettricità per dispositivi elettronici
• ventilazione meccanica.

In un edificio a energia quasi zero questi consumi quasi si azzerano e il residuo fabbisogno può essere interamente soddisfatto mediante il ricorso a impianti da fonti rinnovabili.

Per raggiungere questo obiettivo l’edificio deve quindi essere costruito con materiali performanti, deve essere correttamente orientato e in grado di sfruttare in maniera opportuna l’energia del sole e del vento.
Quindi il calore deve essere catturato il più possibile in inverno e invece tenuto lontano in estate, facendo in modo da contenere al massimo le dispersioni termiche.

Un processo di questo tipo può essere attuato non solo in fase di costruzione di nuovi fabbricati, ma anche attraverso interventi di riqualificazione dell’edilizia esistente. Naturalmente in questo caso l’obiettivo sarà più difficile da centrare.

Come progettare un edificio nZEB

Non esiste una regola univoca per la progettazione di un edificio a energia quasi zero ma piuttosto una serie di principi di carattere generale.
Un edificio nZEB progettato in un Paese dal clima caldo sarà infatti completamente diverso da uno realizzato in una zona dalle temperature rigide.

A ogni modo, per realizzare un edificio nZEB occorre puntare su due elementi:
• un involucro ottimizzato
• elevato uso di impianti da fonti rinnovabili.

Per ridurre i consumi energetici, un edifico nZEB deve essere infatti dotato di un involucro altamente performante, con bassa trasmittanza ed elevata inerzia, caratteristiche fisiche che consentono di contenere in maniera significativa le dispersioni termiche.

Deve essere dato inoltre ampio spazio a tecnologie come:
pompe di calore
• sistemi ibridi
solare termico
fotovoltaico
• geotermia.

Un immobile a energia quasi zero è infatti definito come un edificio ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ.

Caratteristiche tecniche degli edifici nZEB

Lo standard di progettazione degli edifici nZEB prevede il rispetto di alcuni requisiti minimi:
• gli indici di prestazione termica utile da confrontare con i valori limite dell’edificio di riferimento
• il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione
• l’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile
• i rendimenti degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva e di produzione dell’acqua calda sanitaria
• i limiti sulle trasmittanze degli elementi disperdenti.

Si tratta di parametri tecnici su cui non è opportuno soffermarsi in questa sede, ma che i progettisti conoscono bene perché per ciascun requisito è previsto il rispetto di determinati limiti affinché l’edificio possa essere classificato come a energia quasi zero.

Foto di FrauOdilo da Pixabay




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