Come funziona il riscaldamento a pompa di calore

Secondo gli studi, l’uso di una pompa di calore per il riscaldamento potrebbe consentire alle famiglie un risparmio di oltre 400 euro l’anno.

Riscaldamento a pompa di calore (photo credit www.immergas.com)

Perché scegliere una pompa di calore?

Negli ultimi tempi molti più italiani sono orientati a scegliere la pompa di calore come generatore per il proprio impianto di riscaldamento. Il crescente interesse, manco a dirlo, è in gran parte dovuto all’incentivo fiscale del 110% per la sostituzione del vecchio generatore previsto dal cosiddetto superbonus.

Ma l’elettrificazione del riscaldamento sembra essere la scelta per il futuro, tanto che l’Unione Europea ha previsto per il 2029 uno stop alle caldaie a gas.

Ma è opportuno sapere che, superbonus a parte, fruibile solo in particolari casi, la pompa di calore consente di accedere ad altri incentivi fiscali:
• il bonus ristrutturazione 50%
• la detrazione 65% (ecobonus)
• il Conto Termico.

Una pompa di calore può quindi sostituire sotto tutti punti di vista una caldaia a gas, potendo essere utilizzata sia per il riscaldamento sia per produrre acqua calda per uso sanitario.

Come funziona una pompa di calore per riscaldamento?

Le pompe di calore trovano diversi campi di impiego: per il funzionamento di elettrodomestici, come frigoriferi e asciugatrici, per i climatizzatori, per il riscaldamento dell’acqua delle piscine.

Il principio di funzionamento per il riscaldamento prevede che il calore venga estratto da una fonte naturale (aria, acqua o suolo) per essere immesso nell’ambiente interno di un edificio.

Tutto ciò avviene grazie a un circuito che contiene:
• un fluido o gas refrigerante (di solito freon)
• un compressore elettrico
• due scambiatori.

Il gas refrigerante, quando viene compresso, si riscalda velocemente e cede calore. L’energia termica trasferita all’impianto di riscaldamento è dalle 3 alle 6 volte superiore di quella spesa dal compressore.
Più in dettaglio, il gas assorbe energia dal primo scambiatore per poi cederlo, attraverso il compressore, al secondo, generando così calore.

Quando si inverte questo ciclo (facendo passare l’energia dal secondo al primo scambiatore), si determina un raffreddamento. La pompa di calore può infatti essere usata anche a ciclo inverso, in estate, per raffrescare.

Come puoi vedere, quindi, l’energia termica non viene prodotta bruciando un combustibile, ma semplicemente prelevandola da elementi naturali. Questa soluzione, quindi, si presenta certamente più pulita di altre per l’ambiente, anche se non mi sentirei di definirla ecologica, visto l’impiego del gas refrigerante.

Tipologie di pompa di calore

Esistono diverse tipologie di pompe, distinguibili in base al funzionamento:
• aria-aria
• aria-acqua
• terra-acqua (o geotermica)
• acqua-acqua.

La tipologia aria-aria utilizza il calore presente nell’aria per trasferirlo all’interno della casa. Può essere utilizzata solo per regolare la temperatura in ambiente, poiché per riscaldare l’acqua occorre un ulteriore dispositivo.
Non è adatta nelle zone a clima particolarmente rigido, dove l’aria troppo fredda potrebbe far aumentare eccessivamente i consumi per produrre calore.

La pompa aria-acqua preleva energia dall’aria per trasferirla all’acqua. Consente quindi di riscaldare anche l’acqua per uso sanitario. Entrambe le tipologie ad aria, però, possono avere prestazioni meno vantaggiose dal punto di vista del risparmio energetico.

La pompa geotermica utilizza il calore presente nel sottosuolo, che non è influenzato dalle temperature esterne e può quindi garantire una maggiore stabilità.

La pompa di calore acqua-acqua preleva invece il calore dall’acqua di falda o da sorgenti sotterranee. Richiede un’installazione un po’ più impegnativa, ma insieme a quella geotermica rappresenta il sistema più efficace.

Pro e contro del riscaldamento a pompa di calore

I pro

Sono diversi i vantaggi di un impianto di riscaldamento a pompa di calore. Il primo è senza dubbio il fatto che per il suo utilizzo non si brucia un combustibile, per cui senz’altro si riducono le emissioni di CO2 in ambiente.

Non essendoci fumi provenienti dalla combustione da dover evacuare, non è necessario nemmeno realizzare una canna fumaria. Questo aspetto è particolarmente interessante soprattutto se devi installarla in fase di ristrutturazione.

L’efficienza di una pompa si misura mediante un parametro, il COP (Coefficient of Performance) determinato dal rapporto tra la potenza termica prodotta (kW) e la potenza elettrica assorbita (kW).
È chiaro che quanto più è alto questo valore, tanto migliore è l’efficienza. Per ottimizzare l’uso di una pompa senza incidere sui consumi elettrici, l’ideale è comunque installarla in abbinamento a un impianto fotovoltaico.

Se poi la pompa è del tipo a ciclo inverso, puoi utilizzarla anche per il raffrescamento estivo, evitando di dover installare appositamente i climatizzatori.

Per raggiungere questi risultati, però, la pompa deve lavorare in condizioni ottimali. Non sempre infatti è conveniente installarla.

I contro

Per il sistema ad acqua, ad esempio, è necessario verificare la presenza di acqua di falda e in caso positivo avere le autorizzazioni per utilizzarla. Quella geotermica richiede la disponibilità di spazio esterno per poter prelevare l’energia dalla terra. Anche i sistemi ad aria presentano una certa complessità: analogamente a quanto avviene per i climatizzatori (che sono proprio sistemi a pompa di calore) bisogna fare i conti con una ingombrante unità esterna da posizionare. In alcuni particolari contesti, poi, può esserci proprio il divieto a installarla a causa del suo impatto estetico.

In linea generale, del resto, questo tipo di impianto termico richiede molto più spazio rispetto a uno di tipo tradizionale. Oltre all’ingombro della pompa stessa, infatti, bisogna considerare quello dell’accumulo per l’acqua calda e, in alcuni casi, di un accumulo inerziale necessario a garantire il corretto funzionamento.
Negli ultimi anni, comunque, si stanno diffondendo sul mercato soluzioni decisamente più compatte del passato.

L’efficienza di una pompa dipende poi dalla tipologia di impianto di riscaldamento e dalle temperature esterne (con quelle troppo rigide ad esempio potrebbe non funzionare al meglio).

Per questi motivi, se vuoi installarne una, devi valutare con un bravo termotecnico se dvvero rappresenta la soluzione migliore per il tuo caso.

Quanto costa un impianto di riscaldamento a pompa di calore?

Il costo di una pompa di calore è variabile anche in base al funzionamento. Questi i prezzi medi sche si trovano sul mercato:
• aria-aria: da 250 a 700 euro
• aria-acqua: da 300 a 900 euro
• geotermica: da 800 a 1.600 euro.

Al prezzo dell’apparecchio devi poi aggiungere quello della manodopera necessaria per l’installazione, che può andare dai 3.000 ai 6.000 euro.

Ricorda però che se la pompa di calore è installata in sostituzione di una caldaia esistente, puoi usufruire di detrazioni IRPEF variabili dal 65% dell’ecobonus tradizionale al 110% se ci sono i requisiti per avere il superbonus (intervento trainante e salto di due classi di efficienza energetica).

Grazie al Decreto Rilancio, inoltre, se effettui l’intervento entro il 31 dicembre 2021 puoi optare, al posto delle detrazioni fiscali, per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. In questo modo potrai ottenere un risparmio immediato!

(Prima pubblicazione 19 novembre 2020)




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