Una corretta gestione degli impianti termici rappresenta il primo passo per ridurre i consumi energetici e per risparmiare sulle spese per il riscaldamento.
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Una corretta gestione degli impianti termici rappresenta il primo passo per ridurre i consumi energetici e per risparmiare sulle spese per il riscaldamento.
Una corretta gestione degli impianti termici è il primo passo per ridurre i consumi energetici e quindi per risparmiare sulle spese per il riscaldamento.
L’Enea ha infatti calcolato che il 75,5% dei consumi energetici in ambito residenziale sono dovuti proprio al riscaldamento invernale e al condizionamento estivo, per cui utilizzando in maniera corretta e più oculata gli impianti si potranno ridurre tali consumi e ottenere effetti positivi anche sull’ambiente, visto che si ridurranno le emissioni inquinanti in atmosfera e i loro effetti nocivi sulla nostra salute.
Proprio a questo scopo il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, ha messo a punto la Guida per l’esercizio, il controllo e la manutenzione degli impianti termici, predisposta dall’Enea in collaborazione con Adiconsum, Assoclima, Assotermica, Confartigianato, Federconsumatori, Unione consumatori e Il Salvagente.
Nella Guida sono riportati gli adempimenti previsti dalla legge per la gestione degli impianti termici, quindi per il loro uso, manutenzione e controllo.
Dopo una breve introduzione, il vademecum presenta i vari aspetti della gestione divisi in capitoli:
• cos’è un impianto termico
• chi è il responsabile dell’impianto
• il nuovo libretto di impianto
• i valori massimi di temperatura ambiente
• il controllo degli impianti termici (la manutenzione e l’efficienza energetica per tipologie di impianti)
• le ispezioni sugli impianti termici (le sanzioni)
• la normativa di riferimento.
Le principali norme di legge a cui la guida fa riferimento sono:
• il D.P.R.16 aprile 2013, n.74, entrato in vigore il 12 luglio 2013, Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192;
• il D.M. 10 febbraio 2014, Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013. (Il decreto che ha introdotto il nuovo modello di libretto d’impianto).
La gestione degli impianti termici è affidata per legge al responsabile dell’impianto.
Tale soggetto altri non è che il proprietario dell’impianto o l’inquilino della casa in cui viene utilizzato mentre, nel caso di edifici condominiali, il ruolo viene ricoperto dall’amministratore.
Il responsabile dell’impianto può delegare il compito a un cosiddetto terzo responsabile, che di solito è un tecnico di un’impresa specializzata nell’installazione e manutenzione degli impianti.
Questa delega non è però possibile nel caso di singole unità immobiliari in cui il generatore di calore non è ubicato in un locale dedicato.
Ogni impianto termico deve essere dotato del libretto d’impianto, un documento dove sono annotati tutti gli interventi su esso compiuti, come l’eventuale sostituzione di parti o manutenzioni varie.
Con il DM 10 febbraio 2014 è stato introdotto un nuovo modello di libretto d’impianto, che si applica a:
• impianti di riscaldamento tradizionali
• impianti di condizionamento estivo
• impianti alimentati da cogeneratore o allacciati al teleriscaldamento.
A seconda del tipo di impianto vanno compilate le specifiche pagine del libretto.
Per gli impianti che hanno come generatore pompe di calore o macchine frigorifere contenenti più di 3 kg di gas fluorurati, il nuovo libretto non sostituisce ma si affianca al registro dell’apparecchiatura per essi previsto.
L’obbligo di dotare gli impianti di questo nuovo libretto scatta con la prima manutenzione effettuata dopo il 15 ottobre 2014, data di entrata in vigore della norma.
Nelle regioni in cui è stato istituito il catasto degli impianti termici la gestione di tale libretto avviene per via telematica.
Insieme alla manutenzione periodica degli impianti termici, deve essere effettuato il controllo della loro efficienza energetica.
Sono tenuti al controllo dell’efficienza energetica:
• gli impianti per la climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale superiore a 10 kW
• gli impianti per la climatizzazione estiva e le pompe di calore di potenza termica utile nominale superiore a 12 kW.
Le potenze indicate rappresentano la somma delle singole potenze dei generatori di calore e delle macchine frigorifere, ma tale somma va considerata solo nel caso in cui le apparecchiature agiscano sullo stesso sistema di distribuzione.
Se per esempio avete una caldaia alimentata a metano e una pompa di calore per il riscaldamento ambientale separate, non si esegue la somma, ma per vedere se dovete ottemperare a tale obbligo dovete considerare le singole potenze degli apparecchi.
Sia la manutenzione che il controllo dell’efficienza energetica devono seguire la tempistica indicata dai produttori dei dispositivi.
I responsabili degli impianti termici che non seguono le prescrizioni indicate per la manutenzione e il controllo dell’efficienza energetica, possono essere sanzionati con multe da 500 euro a 3.000 euro.
I manutentori che non seguono le prescrizioni correttamente, invece, sono passibili di sanzioni dai 1.000 euro ai 6.000 euro.
Per gestire correttamente gli impianti termici, l’Enea prescrive dei valori minimi e massimi a cui dovrebbero essere tenute le temperature all’interno degli edifici, in inverno e in estate.
In inverno le temperature interne degli edifici residenziali dovrebbero essere:
• non superiori a 20°C
• non superiori a tale valore più 2°C di tolleranza.
In estate le temperature interne degli edifici residenziali dovrebbero essere:
• non inferiori a 26°C
• non inferiori a tale valore più 2°C di tolleranza.
Per supportare tale suggerimento l’Enea sottolinea che ogni grado di temperatura in più fa aumentare i consumi energetici dal 5% al 10%.
Il consiglio, quindi, è quello di mantenere la temperatura in inverno intorno ai 18 – 19°C di giorno e 16°C di notte; in estate la differenza tra temperatura interna ed esterna non dovrebbe essere superiore ai 5°C.
Ricordo inoltre che l’accensione dell’impianto di riscaldamento è stabilita per legge e varia in base alle 6 zone climatiche in cui è suddivisa la Penisola.
Quindi, a seconda della zona climatica in cui abitate, è prescritto in quali giorni può essere acceso l’impianto e per quante ore della giornata.
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