Per contrastare l’aumento preoccupante di furti in appartamento degli ultimi tempi è possibile utilizzare il bonus sicurezza condominio 2024.
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Per contrastare l’aumento preoccupante di furti in appartamento degli ultimi tempi è possibile utilizzare il bonus sicurezza condominio 2024.
Photo credit Depositphotos
Negli ultimi tempi il numero dei furti in appartamento è aumentato in maniera preoccupante. Non solo le villette isolate, infatti, ma anche i condomìni sono sempre più nel mirino dei topi da appartamento.
La facilità con cui i malintenzionati entrano indisturbati negli edifici è dovuta a diversi fattori, quali:
• l’assenza di un servizio di custodia o portierato ormai in quasi tutti i fabbricati condominiali
• l’essere disabitati per la maggior parte delle ore del giorno perché gli occupanti sono a lavoro o a scuola
• l’essere soggetti a frequente traffico di estranei, per la presenza di studi o uffici che esercitano la propria attività, per cui eventuali malviventi possono confondersi facilmente tra gli altri frequentatori.
Tuttavia, a restare per la maggior parte delle ore soli in casa sono spesso gli anziani, che possono ritrovarsi all’improvviso in presenza di un estraneo, rischiando malori o aggressioni oltre al furto di denaro e oggetti personali.
Per scongiurare questi problemi, è importante allora mettere in atto misure di prevenzione volte a garantire maggiore sicurezza. Naturalmente sistemi di allarme e dispositivi di sicurezza passiva hanno un costo e quando si tratta di affrontare nuove spese non è mai facile mettersi d’accordo in una compagine condominiale.
Ci viene in soccorso ancora una volta una agevolazione fiscale: il bonus sicurezza condominio. Se vuoi approfittarne per incrementare la sicurezza del tuo condominio, leggi il resto dell’articolo, perché ti spiego cos’è, come funziona e come fare per ottenerlo.
Possiamo chiamarlo bonus sicurezza, bonus allarme o bonus antifurto ma alla fine sempre la stessa cosa è: null’altro che il bonus ristrutturazione.
Questo bonus infatti non agevola soltanto lavori di ristrutturazione veri e propri ma anche diverse categorie di opere più semplici, spesso realizzabili in edilizia libera, che col tempo hanno assunto una denominazione che, soprattutto in ambito commerciale, le identifica in maniera inequivocabile.
Nell’ambito di quello che è chiamato bonus sicurezza possiamo far rientrare così tutti gli interventi volti a evitare il compimento di atti illeciti.
Questi interventi sono agevolati sia quando effettuati sulle singole unità immobiliari sia quando sono svolti sulle parti comuni degli edifici condominiali. Pertanto, il loro inserimento nell’ambito delle prossime spese condominiali potrebbe risultare determinante per garantire maggiore tranquillità a inquilini e proprietari.
I condòmini potranno utilizzare il bonus per rendere meno onerose le spese per la sicurezza degli accessi comuni o per la videosorveglianza delle aree comuni.
Ti ricordo che questo bonus non è un contributo finanziario o un credito di imposta, come è stato in passato il bonus videosorveglianza, ma un incentivo fiscale.
Consiste infatti in una detrazione IRPEF del 50% ripartita in 10 rate annuali di pari importo. Non se ne può usufruire sottoforma di sconto in fattura o cessione del credito ma ciò non dipende dai noti problemi. Gli interventi per la sicurezza infatti rientrano in una categoria di opere che sono sempre state escluse da queste opzioni alternative.
In ogni caso, occorre affrettarsi per poterne usufruire col massimo vantaggio: dal primo gennaio 2025 l’aliquota maggiorata del 50% scenderà al 36% previsto per legge e, dal 2028, probabilmente addirittura al 30%.
Scenderà anche il massimale, passando dagli attuali 96.000 euro per unità immobiliare a 48.000 euro (sarà praticamente dimezzato).
Il recupero fiscale, in caso di spese condominiali, è proporzionale alla quota millesimale di proprietà.
Il bonus sicurezza condominio si applica a tutte le spese effettuate per evitare il compimento di atti illeciti nei confronti delle persone o della proprietà comune.
Si tratta di reati come furti, rapine, aggressioni, sequestri di persona e altri illeciti penali che violano diritti della persona sanciti dalla legge.
Pertanto, vi possono rientrare tutti i lavori necessari per realizzare opere come:
• rafforzamento, sostituzione o installazione di cancelli, recinzioni e muri di cinta degli edifici
• apposizione di grate o inferriate alle finestre o loro sostituzione
• installazione di porte blindate nelle aree comuni (ad esempio il vano scale)
• applicazione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini
• installazione di tapparelle metalliche con bloccaggi
• vetri antisfondamento
• impianti antifurto e sistemi di allarme
• sistemi di videosorveglianza.
Come abbiamo visto, il bonus si può applicare anche alle spese sostenute per l’installazione di sistemi di allarme o di videosorveglianza collegati con istituti di vigilanza privati.
È importante precisare però che, tra le spese agevolate, non rientrano i contratti stipulati con gli istituti stessi.
Per prima cosa, i lavori dovranno essere deliberati dall’assemblea condominiale.
Le spese relative, ripartite tra i condòmini in base ai millesimi di proprietà, dovranno essere pagate mediante bonifico parlante, direttamente dal conto corrente condominiale. Il codice fiscale da inserire nel bonifico sarà proprio quello del condominio.
Ti ricordo gli altri dati obbligatori da inserire nel bonifico parlante:
• riferimento legislativo (art. 16-bis del dPR 917/1986)
• partita IVA o codice fiscale del soggetto verso cui si effettua il pagamento
• data e numero della fattura.
Trattandosi di interventi di edilizia libera, l’amministratore del condominio dovrà predisporre una autocertificazione in cui dichiarerà che i lavori realizzati rientrano tra quelli oggetto di bonus ristrutturazione e la data in cui sono stati realizzati.
Una copia della documentazione (fatture, bonifici, autocertificazione) o una dichiarazione riassuntiva dovranno essere consegnate a ciascun condomino per consentirgli di portare in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi la quota di spese spettante.
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