Cessione del credito in 10 anni, come funziona

La cessione del credito in 10 anni è un modo per aiutare le imprese che hanno concesso lo sconto in fattura a sbloccare i crediti incagliati.

Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Cos’è la cessione del credito in 10 anni?

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il provvedimento, firmato dal direttore Ernesto Maria Ruffini, che detta le regole per la cessione del credito in 10 anni, introdotta dalle norme correlate tra il Decreto Aiuti Quater e il cosiddetto Decreto Blocca Cessioni.

Il provvedimento spiega che la quota residua di ciascuna rata annuale dei crediti d’imposta, non utilizzata in compensazione tramite modello F24, anche acquisita a seguito di cessioni del credito successive alla prima opzione, può essere spalmata in un arco di tempo più lungo, a decorrere dall’anno successivo a quello di riferimento della rata originaria.

La cessione del credito in 10 anni è stata introdotta quindi per aiutare quelle imprese che hanno praticato ai loro committenti lo sconto in fattura, ma non riescono a recuperare la liquidità corrispondente perché le banche hanno bloccato l’acquisto dei crediti.

Attenzione, quindi: si tratta di una opportunità di cui possono fruire i cessionari, ovvero coloro che hanno concesso lo sconto o hanno acquistato i crediti derivanti da lavori oggetto di bonus, e non può essere scelta dal cedente, cioè dal committente.

I crediti per i quali è possibile esercitare questa scelta sono quelli derivanti dai lavori oggetto dei seguenti bonus edilizi:
Superbonus
Sismabonus
Bonus barriere architettoniche 75%.

Come funziona la cessione del credito in 10 anni?

La norma che ha introdotto questa possibilità prevede che i crediti che non è stato possibile cedere possano essere ripartiti in 10 rate annuali di pari importo.
In buona sostanza, si prevede che rate più piccole siano più semplici da recuperare in compensazione.

Ti ricordo che la compensazione consiste nell’utilizzazione di un credito per pagare imposte e contributi di varia natura, in pratica riducendo o annullando l’importo pagato materialmente dal contribuente.

Essendo regolamentata da un intreccio di due decreti, la cessione in 10 anni prevede diversi regimi temporali.

Per gli anni 2022 e seguenti è possibile effettuare questa scelta per i crediti residui, relativi solo al Superbonus, derivanti da opzioni di sconto in fattura e cessione del credito comunicati all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2022.

Per gli anni 2023 e seguenti è invece possibile farlo per i crediti residui, relativi al Superbonus, al sismabonus e al bonus barriere architettoniche, derivanti dalle comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate dal primo novembre 2022 al 31 marzo 2023.

La comunicazione è immediatamente efficace, è irrevocabile e non si può né rettificare né annullare.

In che modo si può utilizzare la cessione del credito in 10 anni?

Ciascuna delle dieci rate può essere utilizzata in compensazione, con modello F24, dal primo gennaio al 31 dicembre dell’anno di riferimento.

Non è possibile effettuare ulteriori cessioni, utilizzare la rata negli anni successivi o richiedere il rimborso di una eventuale parte residua non compensata.
È possibile invece utilizzare in compensazione soltanto una parte della rata.

A ogni modo, per spiegare come utilizzare il credito in 10 anni, la stessa Agenzia delle Entrate utilizza un esempio numerico molto semplice, facendo riferimento a un credito di 100 euro.

Il cessionario che ritenga di non poterlo portare in compensazione in F24 in un solo anno, può scegliere due strade alternative:
1) stimare la quota di credito che potrà utilizzare in compensazione quest’anno e comunicare al Fisco la parte residua da cedere in 10 anni (supponiamo che i due importi siano rispettivamente di 60 e 40 euro). L’importo residuo di 40 euro sarà ripartito in dieci rate annuali di 4 euro ciascuna, utilizzabili in compensazione dal primo gennaio del 2024 al 31 dicembre del 2033, non cedibili o ulteriormente rateizzabili
2) attendere la fine del 2023 per conoscere esattamente l’entità dei crediti residui non compensabili e comunicare all’Agenzia di ripartirli nei successivi dieci anni.

Quando deve essere comunicata la cessione del credito in 10 anni?

La scelta di avvalersi della cessione del credito in 10 anni potrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate a partire dal 2 maggio 2023.

In quella data infatti sarà disponibile, unicamente per cessionari e fornitori, una nuova funzione all’interno della Piattaforma cessione crediti del sito dell’Agenzia. Tale funzione consentirà di comunicare:
• la tipologia del credito
• la rata annuale da ripartire nei successivi dieci anni
• l’importo della rata.

Dal 3 luglio 2023 la funzione sarà poi disponibile anche per gli intermediari abilitati, provvisti di delega alla consultazione del cassetto fiscale dei titolari dei crediti, per cui i cessionari potranno avvalersi di questi soggetti per effettuare la comunicazione.




Iscriviti alla Newsletter

Potrebbe interessarti anche
Guarda gli ultimi video

Dello stesso argomento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.