Ventilazione Meccanica Controllata: OK al Superbonus

La Ventilazione Meccanica Controllata è un impianto che garantisce l’immissione in casa di aria fresca e filtrata, proveniente dall’esterno.

(photo credit www.fantinicosmi.it)

A cosa serve la Ventilazione Meccanica Controllata?

La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) è un sistema che garantisce l’immissione in casa di aria fresca e filtrata, proveniente dall’esterno.

Da un lato la crescente sensibilità ambientale, dall’altro i numerosi incentivi fiscali per l’edilizia, stanno indirizzando questo settore sempre più verso costruzioni improntate a un maggior risparmio energetico. Queste costruzioni però risultano spesso eccessivamente coibentate con sistemi come cappotti termici, doppi e tripli vetri.

L’eccessivo isolamento termico può determinare la formazione di muffa, umidità e condensa. Per evitarlo, il sistema migliore è il ricambio d’aria naturale attuabile con l’apertura delle finestre ma a volte ciò può risultare controproducente, soprattutto durante la stagione invernale.
Aprire le finestre significa infatti disperdere l’aria calda prodotta dal riscaldamento o quella fresca dei climatizzatori, con buona pace del risparmio energetico.

La Ventilazione Meccanica Controllata serve proprio ad arieggiare i locali interni della casa senza aprire le finestre e disperdere energia termica verso l’esterno.

Come funziona la Ventilazione Meccanica Controllata

Gli impianti di Ventilazione Meccanica Controllata si distinguono in due tipologie principali:
• impianti centralizzati
• impianti decentralizzati o puntuali.

Ma vediamo più in dettaglio come funziona un sistema VMC.

L’aria esterna viene immessa nell’ambiente interno attraverso apposite condotte: una immette l’aria pulita negli ambienti interni e l’altra estrae quella viziata.

All’interno di queste condotte sono presenti filtri ad alta capacità che permettono di purificare l’aria immessa trattenendo pulviscolo, pollini e particolato.

Nello stesso tempo, il sistema consente l’estrazione dell’aria viziata presente soprattutto nei locali umidi, come cucine, bagni e lavanderie, garantendo il benessere indoor, ripulendo l’aria di casa da agenti inquinanti e eccesso di umidità.

Attraverso un recuperatore di calore, la VMC consente anche di trattare l’aria esterna, riscaldandola o raffreddandola al momento dell’immissione.

La Ventilazione Meccanica Controllata può essere oggetto di Superbonus?

Molti utenti mi chiedono se l’installazione di sistemi VMC può usufruire di Superbonus o comunque di ecobonus. Non essendo tali sistemi citati nella normativa, si poteva essere certi soltanto che la loro installazione potesse usufruire di bonus ristrutturazione, in quanto innovazione tecnologica.

Nei giorni scorsi, però, ENEA ha dato un segnale molto incoraggiante in tal senso.
Con la nuova FAQ 16D, ENEA ha risposto positivamente a un contribuente che chiedeva se un sistema VMC installato in concomitanza con un lavoro trainante come la coibentazione dell’involucro opaco o la sostituzione del generatore di calore è detraibile con Superbonus.
In realtà, già a Febbraio, con la risposta n. 90, l’Agenzia delle Entrate si era pronunciata positivamente nel caso in cui il sistema VMC fosse installato per evitare muffe e umidità e garantire l’efficienza energetica in edifici provvisti di involucro altamente isolante.
L’agevolazione maggiorata, infatti, spetta anche alle spese strettamente correlate con gli interventi agevolati e necessarie per il loro completamento.

Vediamo allora più in dettaglio in quali casi la Ventilazione Meccanica Controllata può essere oggetto di ecobonus o Superbonus.

Ventilazione Meccanica Controllata e isolamento dell’involucro

Il riferimento normativo su cui si basa la risposta di ENEA è contenuto nell’Allegato I del Decreto Requisiti Minimi del 26 giugno 2015.

Il decreto prescrive che in caso di nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti, riqualificazioni energetiche e interventi di coibentazione, bisogna procedere alla verifica dell’assenza di rischio di formazione di muffe e di condensazioni interstiziali.
Per raggiungere questo obiettivo sono necessari:
• i ricambi d’aria naturali
• la correzione dei ponti termici.

Per inciso, i ponti termici sono quei punti di discontinuità presenti nella struttura di un edificio (ad esempio la zona in cui si incontrano due materiali diversi, come pilastro in cemento e muro in laterizio), che rappresentano fonte privilegiata di dispersione del calore.

Pur adottando le due misure indicate, però, non è detto che la formazione di muffe possa essere scongiurata. Per questo l’installazione di un sistema VMC può intervenire in aiuto.
Quando la VMC è installata quindi a completamento degli interventi di coibentazione può essere detraibile, nei limiti di spesa e con l’aliquota di detrazione previsti per l’intervento.

Per avere la detrazione, però, bisogna dimostrare che la correzione dei ponti termici non è sufficiente a scongiurare la formazione di muffe e che la VMC è l’unico sistema da adottare.

A tale fine, il tecnico abilitato dovrà allegare all’asseverazione prevista per poter usufruire dei bonus, una relazione tecnica che lo dimostri.
La relazione dovrà dimostrare che la VMC comporta un risparmio energetico rispetto alla massima correzione dei ponti termici e un numero di ricambi d’aria naturale pari a quello previsto dalla norma UNI-TS 11300-1, calcolato nell’ipotesi che venga alimentata solo con energia elettrica prelevata della rete.

Pertanto, risultano ammissibili solo i sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata dotati di recupero del calore.

Ventilazione Meccanica Controllata e impianto di riscaldamento

La VMC può usufruire di ecobonus anche nel caso di sostituzione dell’impianto di riscaldamento. Il nuovo impianto deve essere però del tipo con fluido termovettore ad aria e la VMC deve essere con esso strettamente integrata.

Si tratta in sostanza di impianti di riscaldamento in cui la VMC risulta parte integrante. La detrazione si applica negli stessi limiti di spesa e aliquota previsti per l’impianto di climatizzazione.

Anche in questo caso, come per l’isolamento dell’involucro, il tecnico deve asseverare che la VMC garantisce un maggior risparmio energetico rispetto alla situazione che prevede un numero di ricambi d’aria naturale pari a quello previsto dalla norma UNITS 11300-1 nell’ipotesi che sia alimentato esclusivamente con energia elettrica prelevata della rete. Pertanto, anche in questo caso, sono ammessi solo i sistemi con recupero di calore.

Quanto costa un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata?

Gli impianti centralizzati sono ovviamente più costosi perché, alla macchina principale, occorre aggiungere i canali di distribuzione dell’aria e varie altre  componenti (filtri, diffusori, griglie di ripresa e di mandata).
Un impianto siffatto per un appartamento di 100 mq può costare dai 5.000 ai 10.000 euro, compreso manodopera e progettazione.

Gli impianti puntuali sono invece costituiti da un tubo al cui interno è presente uno scambiatore di calore e da due bocchette, una interna all’edificio e l’altra esterna.
I costi sono dunque decisamente inferiori, anche per l’installazione, e possono andare dai 500 ai 1.000 euro per singola stanza.

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