Stufa a nocciolino d’oliva: un’alternativa per il riscaldamento

Visto l’aumento dei prezzi dell’energia e dei combustibili, si sta facendo strada un’alternativa per il riscaldamento: il nocciolino d’oliva.

stufa a nocciolino

Stufa Suite di MCZ (photo credit Blu Wom Milano)

Cos’è il nocciolino d’oliva?

Visto l’aumento dei prezzi dell’energia e anche dei combustibili da biomasse, tra cui il pellet, si sta facendo strada una nuova alternativa per il riscaldamento: il nocciolino d’oliva o sansa vergine d’oliva.

Il nocciolino è il piccolo seme contenuto all’interno dell’oliva, la parte centrale e dura che si trova al centro della polpa. Questo piccolo seme può essere abbastanza resistente e viene rimosso per estrarre l’olio dalle olive durante il processo di produzione. Si tratta quindi di un sottoprodotto dell’industria dell’olio d’oliva che può essere destinato alla produzione di energia termica.

Anche il nocciolino è una biomassa come il pellet, ma è più esattamente uno scarto alimentare. Si estrae nei frantoi con un sistema centrifugo in grado di separare il nocciolo dalla polpa del frutto, seguito da un processo di essiccazione e pressatura a secco, senza impiegare collanti o solventi chimici.

Si innesca in tal modo un meccanismo di economia circolare che consente di sfruttare al massimo un prodotto naturale e alimentare, non buttando via niente.

Oltre alle olive possono essere utilizzati per estrarre il nocciolino anche altri frutti come nocciole, noci o pistacchi.

Come funziona una stufa a nocciolino d’oliva

Negli ultimi anni le stufe a pellet hanno riscosso un notevole successo sul mercato. È dimostrato infatti che questo combustibile abbia un potere calorifero superiore alla legna. Pertanto, a fronte di un maggior costo iniziale della stufa, si può ottenere un maggior risparmio nel corso del tempo.
A ciò ha contribuito anche la riduzione dell’IVA, passata dal 22% al 10%.

Tuttavia, alla fine il rialzo dei costi delle materie prime non ha risparmiato neppure il pellet e la misura fiscale si è rivelata non più sufficiente.
Nel costante sforzo di trovare alternative sostenibili e a impatto zero, la stufa a nocciolino d’oliva si presenta come una soluzione ecologica e innovativa per il riscaldamento domestico.

Questo sistema, basato sull’utilizzo dei nocciolini derivati dalla lavorazione delle olive, offre numerosi vantaggi sia per l’ambiente che per l’utente.
Oltre a poter essere utilizzato con la stessa stufa il nocciolino costa anche meno, per questo rappresenta una valida alternativa dal punto di vista economico.

Questo ad esempio è il prezzo di una confezione che puoi trovare su Amazon:
Nocciolo di oliva CALDOLIVA®.

Con quali stufe è possibile usare il nocciolino?

Non esistono stufe utilizzabili esclusivamente con il nocciolino d’oliva, ma questo combustibile si può usare anche con le stesse stufe a pellet. Non con tutte, però!

Occorre scegliere un modello di quelle a policombustibile, per evitare danni al sistema di alimentazione e alla combustione. La minore densità del nocciolino fa sì infatti che i suoi residui siano più difficili da eliminare e questo potrebbe compromettere il funzionamento della macchina.

Il problema è superabile con quei modelli che sono già predisposti all’utilizzo di diversi tipi di combustibile.

Se quindi hai una stufa a pellet non troppo vecchia e predisposta anche a usare altri materiali, ricorda di rimuovere tutti i residui di pellet prima di caricarla con il nocciolino e di modificare le impostazioni.
Per evitare che i residui di nocciolino si infiltrino nell’impianto, sovrapponi al braciere usato per il pellet uno apposito per l’altro combustibile. Il primo ha infatti dei fori troppo grandi, da 6 mm, mentre con il nocciolino è meglio usarne uno con fori da 2,5 a 3 mm massimo.

In commercio puoi comunque trovare stufe già fornite del doppio braciere e con la doppia programmazione da display, per cui passare da un combustibile all’altro è davvero semplice.

Come trasformare una stufa a pellet in una stufa a nocciolino

Se la stufa a pellet non è compatibile, è possibile comunque evitare di acquistare un nuovo apparecchio. Con una spesa di circa 200 euro, affidandosi a un tecnico qualificato, è possibile convertirla per l’uso del nuovo combustibile.

Un consiglio: le modifiche per trasformare una stufa a pellet in una stufa a nocciolino faranno certamente decadere la garanzia di fabbrica, per cui scegli questa soluzione solo se l’impianto è già fuori dal periodo di garanzia.

Il primo intervento da effettuare è l’adeguamento del braciere che ti ho descritto sopra che è semplice da fare anche in autonomia.

Successivamente va adeguata la coclea che potrebbe non avere una aderenza perfetta al tubo in cui è contenuta, con dispersione e caduta del nocciolino. Questa è già quindi una fase che richiede necessariamente l’intervento di un tecnico specializzato.

L’intervento si concluderà con un nuovo settaggio dell’impianto (portata dell’aria e del combustibile).

Confronto tra pellet e nocciolino d’oliva

Il pellet è sicuramente un combustibile economico, ecologico e ad alto rendimento, avendo una efficienza energetica media di 4,5-5 kWh al chilogrammo. I suoi residui di cenere sono inferiori all’1% e ha un tasso di umidità sotto il 10%.

Il nocciolino d’oliva presenta un notevole potere calorifico (circa 6,5-7,4 kWh /Kg) grazie al suo peso specifico, che supera di gran lunga quello di altre biomasse. Il contenuto di umidità si attesta intorno al 12%. Il punto debole risiede invece nella percentuale di residui fissi, che può raggiungere anche il 4%.

Dal punto di vista economico, possiamo dire che un sacco da 15 kg di nocciolino costa circa 4,5 euro a fronte dei 20 euro a cui può arrivare il prezzo della stessa quantità di pellet.
Bisogna considerare però che il nocciolino può risentire di forti oscillazioni a seconda della produttività stagionale della raccolta di olive.

È fondamentale dare preferenza al nocciolino d’oliva lavato, cioè a quello da cui, attraverso processi completamente naturali, sono stati rimossi tutti gli elementi che potrebbero compromettere la combustione, come la polpa, la buccia e la polvere.

Conclusioni

La stufa a nocciolino d’oliva rappresenta una testimonianza tangibile di come la sostenibilità possa essere integrata nella vita quotidiana.

Utilizzando un sottoprodotto dell’industria alimentare, siamo in grado di ottenere energia termica pulita e conveniente. Questa soluzione non solo riduce l’impatto ambientale, ma dimostra che l’innovazione e la sostenibilità possono andare di pari passo per il benessere del pianeta e delle generazioni future.




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