Le misure anti smog iniziano dalla casa

Varato un pacchetto di misure anti smog: tra i provvedimenti abbassamento di 2 gradi delle temperature dei riscaldamenti e divieto di accensione dei camini. Misure anti smog Misure anti smog…
Misure anti smog

Varato un pacchetto di misure anti smog: tra i provvedimenti abbassamento di 2 gradi delle temperature dei riscaldamenti e divieto di accensione dei camini.

Misure anti smog
Misure anti smog

Misure anti smog per ridurre l’inquinamento atmosferico

Gli ultimi giorni del 2015 saranno ricordati, tra le altre cose, per l’allarme smog registrato in molte grandi città italiane.

Complici il caldo anomalo per la stagione invernale con temperature di molto superiori rispetto alle medie stagionali, l’assenza di pioggia e di vento, le centraline presenti nei capoluoghi hanno fatto registrare livelli della concentrazione di agenti inquinanti atmosferici superiori alla soglia d’attenzione.

Inevitabili quindi sono state le misure adottate dai primi cittadini, consistenti soprattutto in limitazioni del traffico veicolare: si è passati dal permesso di circolazione a targhe alterne al blocco totale del traffico, si è cercato di incrementare l’utilizzo di mezzi pubblici mettendoli a disposizione gratuitamente per alcuni periodi o con l’applicazione di un biglietto a tariffa unica per l’intera giornata.

Il tutto con grande malcontento dei commercianti che hanno avuto il timore di un calo delle presenze proprio durante il periodo delle feste natalizie e tra le critiche delle opposizioni politiche che hanno ritenuto le misure vane.

Per la verità i primi monitoraggi effettuati nei giorni immediatamente successivi all’adozione di tali misure non hanno rivelato risultati incoraggianti.

In effetti bisogna ricordare che la circolazione veicolare è solo in minima parte responsabile dell’inquinamento atmosferico, di cui la causa principale è invece da attribuire al funzionamento degli edifici (riscaldamento e climatizzazione, utilizzo degli elettrodomestici, illuminazione).

Ne è consapevole già da anni l’Unione Europea che detta norme a favore della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e per la progettazione ecosostenibile dei nuovi edifici, incoraggiando misure per l’efficientamento energetico e la riduzione dei consumi.

Deve essersene accorto anche il Governo italiano, se dall’incontro avvenuto ieri tra il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e i rappresentanti di Regioni e Comuni è scaturito un pacchetto di misure anti smog, alcune delle quali partono proprio dalla gestione degli edifici.

I provvedimenti indicati potranno essere messi in atto a livello locale a discrezione dei sindaci di ciascun comune.
Vediamo più nel dettaglio quelle che riguardano la gestione della casa.

Misure anti smog: riduzione della temperatura dei riscaldamenti

Una delle misure anti smog previste dal Ministro prevede l’abbassamento di due gradi della temperatura dei riscaldamenti sia negli edifici pubblici sia in quelli privati, quindi l’indicazione vale tanto per impianti centralizzati dei condomini che per impianti autonomi.

L’indicazione sulle temperature massime da adottare negli edifici è contenuta nel decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013 n. 74, il quale stabilisce che nelle unità immobiliari a uso residenziale la media ponderata delle temperature dell’aria misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare non deve superare i 20°C + 2 di tolleranza.

Pertanto, l’abbassamento di 2 gradi della temperatura consentita dovrebbe essere tale da considerare la temperatura di 18°C come limite massimo.

In base alle indicazioni alcuni Comuni hanno anche ridotto il numero di ore giornaliere in cui il riscaldamento può essere acceso.

Il decreto prevede anche controlli a carico dei responsabili dell’impianto, con l’erogazione di sanzioni:
• da 500 a 3.000 euro per proprietari e amministratori che non rispettano le norme
• da 1.000 a 6.000 euro per i tecnici incaricati di controllare gli impianti che non rispettano il regolamento.

Nella realtà è però molto difficile effettuare i controlli, per cui sta al buon senso di cittadini, amministratori condominiali ed enti pubblici attenersi alle regole stabilite.

Misure anti smog: vietata la bruciatura di biomasse

Dal pacchetto di misure anti smog emerge anche un altro divieto da mettere in atto in casa, quello di accensione delle biomasse per uso civile, laddove siano presenti sistemi di riscaldamento di tipo alternativo.

Si tratta in pratica di un divieto di accensione dei camini, quindi i cittadini dovranno ridurre al minimo, in base alle indicazioni del proprio comune, l’utilizzo di legna o pellet per riscaldamento.

Caminetti e stufe a legna, infatti, per quanto romantici e d’atmosfera, sono tutt’altro che amici dell’ambiente.
Secondo uno studio francese l’accensione di un camino per mezza giornata emetterebbe la stessa quantità di polveri sottili di un’auto diesel che percorre 3.500 chilometri.

Proprio per questo già da tempo nell’area parigina è stata vietata l’accensione dei focolari domestici, limitandola a quelli chiusi, dotati di un particolare filtro che impedisce l’immissione delle polveri in atmosfera.

Misure anti smog: rottamazione delle caldaie?

Tra le misure anti smog annunciate nei giorni scorsi e non ancora messe in atto si è parlato di una possibile rottamazione delle caldaie, un incentivo simile a quello previsto negli scorsi anni per le automobili, finalizzata a incoraggiare i cittadini a cambiare il vecchio generatore di calore dell’impianto di riscaldamento.

Si tratterebbe di un bonus piuttosto interessante che andrebbe ad affiancare gli incentivi per la riqualificazione energetica, consistenti in uno sconto IRPEF del 65%, che comprendono tra gli altri interventi anche la sostituzione della caldaia con un modello a condensazione.

L’ecobonus del 65% è stato prorogato fino al 31 dicembre 2016 e possiamo quindi augurarci che possa essere presto affiancato con un incentivo a rottamare le vecchie caldaie inquinanti.

photo credit: armageddon_02 via photopin (license)

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