Congruità della manodopera: in vigore multe ai committenti di lavori edili

Per contrastare il lavoro nero, in vigore sanzioni per i committenti che non verificano la congruità della manodopera prima del saldo finale.

congruità della manodopera

Photo credit Depositphotos

Cosa si intende per congruità della manodopera?

La congruità della manodopera è, in parole semplici, l’importo minimo che ci si attende di raggiungere per la realizzazione di un’opera edile, in base alla tipologia di lavorazione e considerando tutte le imprese presenti nel cantiere.

La sua verifica è una misura importante, volta a determinare la coerenza tra la manodopera utilizzata per realizzare un determinato lavoro edile e l’entità e la tipologia dei lavori svolti.

L’obiettivo è quello di evitare l’impiego nei cantieri di manodopera irregolare e contrastare in tal modo il lavoro sommerso che rappresenta una delle principali cause di incidenti nei luoghi di lavoro. La verifica è dunque importante per garantire la correttezza nei rapporti lavorativi, la regolarità contrattuale e la conseguente sicurezza dei lavoratori impiegati.

Normativa sulla congruità della manodopera

La verifica della congruità non è un adempimento nuovo: è stata infatti introdotta già nel 2018 per controllare i cantieri della ricostruzione post sisma.

Con il DM 143, dal primo novembre 2021, è stata poi estesa a tutti i cantieri pubblici e a quelli privati di importo superiore a 70.000 euro. Il decreto non prevedeva però un quadro sanzionatorio per la mancata effettuazione della verifica.

La materia è stata quindi disciplinata dal Decreto PNRR 4 (quello che ha introdotto la patente a punti dei cantieri), poi convertito in Legge 56/2024 ed entrato in vigore dal primo maggio 2024. Tale disposizione è stata poi superata dal cosiddetto Decreto Coesione.

Andiamo allora a vedere quali sono le ultime novità relative alla verifica della congruità della manodopera.

La congruità della manodopera nel Decreto PNRR 4

All’interno del Decreto 19, detto appunto PNRR 4, sono state inserite diverse misure finalizzate alla prevenzione e al contrasto del lavoro irregolare. In particolare, queste norme sono raccolte nell’articolo 29.

Tra queste, è prevista appunto una maggiore estensione della verifica di congruità della manodopera. Mentre in passato la verifica riguardava soprattutto gli appalti pubblici, oggi è diventata un adempimento obbligatorio anche per i committenti privati. Pertanto, se commissioni lavori edili, oggi hai ancora più responsabilità.

In precedenza per i lavori privati la verifica si doveva effettuare soltanto in caso di appalti di importo superiore a 500.000 euro, ora invece la soglia è stata abbassata a 70.000 euro.

Quale committente di lavori edili, quindi, in caso di appalto di importo superiore a tale soglia, devi effettuare questo controllo prima di procedere al pagamento del saldo finale, per non incorrere in multe salate.

Come si calcola la congruità della manodopera?

Ma come si effettua questa verifica? In parole semplici, se affidi dei lavori a un’impresa edile, ad esempio di ristrutturazione della tua casa, sei tenuto ad accertarti che l’incidenza della manodopera sul costo totale dell’opera sia proporzionata al lavoro da svolgere.

La verifica si effettua incrociando i dati presenti in una tabella contenente gli indici minimi di congruità riferiti alle singole categorie di lavori e stabiliti dagli accordi collettivi di categoria e le dichiarazioni fornite dall’impresa alle Casse Edili in merito a:
• valore complessivo dell’opera
• valore dei lavori edili previsti per la realizzazione della stessa
• committenza
• eventuali imprese subappaltatrici e sub-affidatarie.

Ovviamente, quale committente dei lavori, non dovrai metterti a fare calcoli e verifiche particolari, ma dovrai semplicemente richiedere il DURC di congruità all’impresa. Il DURC di congruità è proprio il documento che certifica la regolarità della manodopera impiegata per realizzare i lavori commissionati.

Cosa succede se non si ha la congruità della manodopera?

Il Decreto PNNR 4 aveva introdotto un regime sanzionatorio per la mancata verifica della congruità della manodopera, al fine di garantire l’applicazione effettiva delle norme, previsto per gli appalti privati solo in caso di importo complessivo dei lavori pari o superiore a 500.000 euro.

Il Decreto Coesione ha introdotto, come detto, una ulteriore stretta, stabilendo che per lavori di valore complessivo uguale o superiore a 70mila euro, in caso di mancata verifica, il direttore dei lavori, se nominato, o il committente possono essere essere colpiti da una sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro.

Le sanzioni sono irrogate dagli organi di vigilanza competenti in materia di lavoro e legislazione sociale, anche su segnalazione di enti pubblici e privati. Al momento però la legge non prevede risorse aggiuntive per effettuare i controlli e applicarle.




Iscriviti alla Newsletter

Potrebbe interessarti anche
Guarda gli ultimi video

Dello stesso argomento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.