Segnalazione Certificata di Agibilità

Al fine di rendere più rapida la procedura per ottenere la agibilità, è stata introdotta la segnalazione certificata, asseverata dal tecnico.

agibilità

Ceramiche Keope: villa privata a Belfiore (VR) (photo credit Studio Roscio)

Cosa si intende per agibilità di un immobile?

L’agibilità di una casa o di un immobile in genere, consiste nella sua idoneità a soddisfare una serie di requisiti in materia di:
• igiene e salubrità
• sicurezza statica
• risparmio energetico
• conformità degli impianti
• conformità al progetto presentato.

Fu introdotta dalle leggi sanitarie emanate con il Regio Decreto n. 1265 del 1934, per tutelare la salute delle persone all’interno delle abitazioni. All’epoca consisteva in una autorizzazione del podestà ad abitare la casa, rilasciata solo dopo sopralluogo dell’ufficiale sanitario. Quest’ultimo doveva verificare la conformità al progetto depositato in Comune, l’avvenuta prosciugatura dei muri e la salubrità dell’aria.

In passato, si faceva per la verità distinzione tra abitabilità (rilasciata per gli edifici di tipo residenziale) e agibilità (rilasciata per gli edifici con altre destinazioni d’uso).
Con il Testo Unico dell’Edilizia (d.p.r. 380/01), agli artt. 24, 25 e 26,  si è invece incominciato a parlare univocamente di agibilità.

Nasce la Segnalazione Certificata di Agibilità

La richiesta di un certificato di agibilità richiedeva tempi piuttosto lunghi per il rilascio. Per rendere più semplici e rapide le procedure, il certificato è stato sostituito dalla presentazione della Segnalazione Certificata di Agibilità. Si tratta di una delle misure più importanti introdotte dal Decreto SCIA 2, il n. 222 del 2016.

Per raggiungere questo obiettivo, il Testo Unico dell’Edilizia è stato così modificato:
• l’articolo 24 è stato riscritto
• l’articolo 25 è stato completamente abrogato.

Pertanto, entro 15 giorni dall’ultimazione dei lavori, il titolare del Permesso di Costruire o colui che ha presentato la SCIA, devono consegnare allo Sportello Unico dell’Edilizia la Segnalazione Certificata di Agibilità.

L’immobile può essere utilizzato dal giorno stesso in cui la Segnalazione Certificata viene depositata in Comune, completa di tutti i suoi allegati.

Tuttavia, tieni presente che il Comune ha 30 giorni di tempo per controllare la documentazione ed eventualmente richiedere integrazioni o precisazioni.

Saranno poi i vari enti (Regioni, Province, Comuni) a effettuare controlli a campione per verificare la sussistenza dei requisiti richiesti. I controlli consisteranno in sopralluoghi e ispezioni delle opere realizzate.

Ricorda di conservare copia della Segnalazione Certificata di Agibilità presentata dal tecnico (architetto, ingegnere o geometra), con indicazione del numero di protocollo rilasciato dagli Uffici Comunali. Servirà infatti come attestazione della sussistenza dei requisiti di agibilità.

Segnalazione Certificata di agibilità parziale

Con il Decreto del Fare del 2013 è stata introdotta la possibilità di richiedere l’agibilità parziale di una porzione di edificio, ad esempio di una singola unità immobiliare di un condominio.
Tale possibilità permane, ovviamente, anche con la Segnalazione Certificata.

L’agibilità parziale può essere segnalata per singole pozioni di fabbricato, purché:
• funzionalmente autonome
• le opere di urbanizzazione primaria relative all’intero intervento edilizio siano state realizzate e collaudate
• le parti strutturali connesse siano state completate e collaudate
• gli impianti relativi alle parti comuni siano stati collaudati e certificati.

Può inoltre essere segnalata per singole unità immobiliari, purché:
• le opere strutturali connesse siano state completate e collaudate
• gli impianti siano stati certificati
• le parti comuni e le opere di urbanizzazione primaria dichiarate funzionali siano state completate.

Quando è necessario ottenere l’agibilità di un immobile?

L’agibilità di un fabbricato deve essere segnalata entro 15 giorni dall’ultimazione dei lavori di finitura in caso di:
• nuove costruzioni
• ricostruzioni o sopraelevazioni anche parziali
• realizzazione di interventi che possano cambiare le condizioni di salubrità, igiene, sicurezza, risparmio energetico o funzionalità degli impianti.

Se non presenti la comunicazione entro i tempi stabiliti, rischi una sanzione amministrativa pecuniaria da 77 a 464 euro.

Documenti da allegare alla Segnalazione Certificata di Agibilità

Alla segnalazione devono essere allegati i seguenti documenti:
• un’asseverazione del direttore dei lavori o di un altro tecnico abilitato attestante la conformità delle opere realizzate al progetto presentato e la sussistenza dei requisiti di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico
• il certificato di collaudo statico
• la dichiarazione di regolare esecuzione del direttore dei lavori
• la dichiarazione di conformità delle opere realizzate alla disciplina vigente in materia di barriere architettoniche
• gli estremi dell’avvenuta dichiarazione di aggiornamento catastale
• il certificato di conformità degli impianti rilasciato dalle imprese installatrici.

Altri documenti possono essere eventualmente richiesti dal Comune, come:
• il certificato di corretto allaccio alla fognatura
• la dichiarazione sul rispetto dei requisiti acustici passivi.

Il parere dell’ASL è stato quindi eliminato e sostituito da un’asseverazione di un tecnico abilitato.
In tal modo si sono sicuramente ridotti i tempi di attesa, ma ancora una volta al prezzo di una maggiore responsabilità del professionista.

Per redigere la Segnalazione, il tecnico deve utilizzare l’apposito modulo unificato valido in tutto il territorio nazionale.

Agibilità e compravendita immobiliare

In caso di vendita, una casa deve essere agibile, anche se il notaio può non richiedere la materiale allegazione del certificato o della segnalazione, perchè la sua mancanza non determina la nullità dell’atto.

L’agibilità non incide infatti sulla commerciabilità dell’immobile e il notaio può stipulare il rogito anche in sua assenza, purché le parti siano concordi su questa condizione e ciò sia esplicitamente riportato nell’atto. Sarà suo dovere quindi verificare se l’acquirente accetta di accollarsene l’onere.

L’assenza del documento di agibilità, pur non comportando la nullità dell’atto, potrebbe comunque dare adito a una richiesta di risarcimento danni.
Nel caso di contratto di locazione, ad esempio, la mancanza del documento può giustificare la richiesta di risoluzione del contratto o di riduzione del canone.

Se la casa è vecchia, è possibile che sia presente nella documentazione disponibile quello che un tempo era chiamato certificato di abitabilità.

Con l’entrata in vigore della Segnalazione Certificata, il documento potrà essere sostituito da copia di avvenuto deposito.

Fai anche attenzione a un altro aspetto: il certificato di agibilità attesta unicamente le condizioni igienico-sanitarie, di sicurezza e di risparmio energetico di un edificio, ma non la sua conformità urbanistica.
Il fatto che un edificio sia agibile quindi non esclude che vi possa essere presente un abuso edilizio.

(Prima pubblicazione 23 ottobre 2015)



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259 Commenti. Nuovo commento

  • Salve. Innanzitutto complimenti per l’articolo. Completo in tutti i suoi aspetti.Siamo in procinto di acquistare
    un immobile ante 67, e sfruttarlo come locazione turistica. Ho letto un po’ le normative e avremmo delle incertezze
    sul certificato di agibilità: il venditore ha detto di non averlo essendo l’immobile prima del 67 e comunque non è obbligato a fornirlo x la vendita. Non è presente neanche il collaudo statico della palizzina( il mio è un primo piano)La mia domanda è, dato che una recente sentenza della Cassazione ha permesso la locazione turistica e per casa vacanza anche senza certificato di agibilità purché si avvisi il locatario, è obbligatorio averlo per poter fare locazione turistica?
    Inoltre, qualora accettassi la mancanza del certificato, si potrebbe produrlo successivamente? A quali costi ? Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      24 Ottobre 2023 11:28

      Premetto che non conosco la sentenza citata, quindi su quella non mi esprimo.
      Il venditore ha detto una cosa falsa: in realtà chi vende è obbligato a fornire il certificato di agibilità. Tuttavia le parti possono accordarsi diversamente, se l’acquirente è d’accordo.
      Se lei intende procedere in tal modo, le consiglio di incaricare un architetto per verificare preventivamente la sussistenza dei requisiti per richiederla dopo l’acquisto.

  • Buongiorno Arch.
    Sono in avvicinamento alla data del rogito, di un’ immobile di categ. A/4 situato al primo piano senza ascensore in una corte del 1934. Privo di certificato di Agibilità.
    L’ immobile tra gli anni 1994/2000 ha subito un frazionamento. Le opere si sono limitate nel chiudere un tramezzo attualmente confinante con l’ u.i. del vicino e ovviamente allo sdoppiamento degli impianti, l’ opera era stata eseguita senza autorizzazione comunale.
    Ad oggi il venditore ha sanato la situazione con una scia in sanatoria e, su consiglio anche del mio tecnico ho richiesto che fosse presentata anche la SCA, visto la consistenza dell’ opera eseguita.
    Solamente che il tecnico della parte venditrice dice che non si può ottenere la SCA sull’ immobile visto che è ubicato in uno stabile del ’34. Il mio tecnico dice che si può fare.
    Premetto che io quest’ immobile lo sto comprando per ristrutturarlo e rivenderlo. La mia preoccupazione è che io possa avere problemi in fase di rivendita, con la banca del futuro acquirente che mi può richiedere questo documento.
    Volevo sapere un suo parere in merito a questa situazione.
    ringraziandola anticipatamente.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      27 Agosto 2023 15:22

      E’ probabile che l’immobile non abbia i requisiti di agibilità. Se si trattasse dell’immobile originario, trattandosi di un edificio storico sorto prima dell’entrata in vigore del DM Sanità 1975, si andrebbe in deroga a tali requisti. L’immobile è però stato modificato in epoca recente per cui le due unità ricavate erano tenute al rispetto di quei requisiti. In assenza, un eventuale atto di acquisto sarebbe annullabile. Dovendo però lei acquistare per fare dei lavori, se ritiene di poter raggiungere i parametri richiesti, può farlo cmq, magari pattuendo uno sconto.

  • Buongiorno Architetto volevo chiederle la seguente informazione:
    Ho fatto richiesta al mio Comune del certificato di agibilità per consegnarne copia ad una Pubblica Amministrazione. Non ho ancora ricevuto dopo vari solleciti il certificato: Se invio copia della richiesta alla Pubblica Amministrazione pensa che possa essere ritenuta valida come sostituto in attesa del documento ufficiale? Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      7 Aprile 2022 19:17

      Non ho ben capito la sua domanda… Se cioè ha chiesto al comune una copia di un certificato esistente di cui non ha la sua copia (accesso agli atti) o se ha proprio fatto la richiesta di un certificato di agibilità.
      Nel primo caso, ovviamente non penso che alla p.a. possa bastare copia della richiesta.
      Nel secondo caso, invece, non capirei perchè ha fatto la richiesta. Come può vedere da questo articolo, ormai da anni non esiste più il certificato di agibilità, sostituito da una segnalazione presentata da un tecnico.

  • Buongiorno Architetto, ho preso in affitto un piccolo locale commerciale (23mq.), catastalmente viene identificato come un C3, ingenuamente credevo di poter aprire tranquillamente un attività commerciale, invece scopro col mio commercialista che è necessario per un attività di vendita al pubblico un accatastamento del locale in C1, avendo gia effettuato delle migliorie al locale a mie spese (non strutturali) , con l’approvazione del proprietario a firmare, mi accollerei io le spese per il cambio catastale (anche e un domani in caso di vendita del locale avrà per lui un valore maggiore), volevo chiedervi ,per l’utilizzo che devo fare può bastare solo la richiesta di cambio al comune di appartenenza o devo farla obbligatoriamente anche al catasto? e dovrei fare anche la certificazione di agibilità del locale ,ed anche se questo è stato acquistato dai nonni del proprietario e quindi anche costruito nel 1963,(il proprietario nel contratto di affitto mi ha allegato la certificazione energetica e l’atto di donazione), grazie per la risposta.

    Rispondi
  • Buongiorno architetto le chiedo una informazione sono proprietario i una villetta a schiera proveniente da un fallimento.
    Abbiamo ultimato le Villette nostre spese, adesso abbiamo richiesto la abitabilità/agibilità parziale al comune ma questa non viene rilasciata in quanto a loro dire visto che la concessione edilizia è unica per tutto il complesso deve essere rilasciata per tutti gli immobili contemporaneamente, e visto che ancora c’è un problema riguardante la conformità del condominio (confini non definiti).
    non è possibile averla.
    Potrebbe darmi delle informazioni in merito

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      18 Novembre 2021 19:11

      Di solito l’agibilità deve essere rilasciata per l’intero edificio e la schiera di villette è una sorta di “edificio”. Però la singola villetta è anche una tipologia particolare, suscettibile di una propria individualità, per cui non capisco perchè non possa essere rilasciata… Purtroppo non avendo evidenza documentale non posso darle una risposta certa.

  • Buongiorno architetto sto vendendo un appartamento, ho il protocollo di richiesta agibilità fatta dal costruttore a cosa vado incontro se non e stata rilasciata?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      2 Agosto 2021 17:06

      Se vende l’immobile senza agibilità, il contratto può essere annullato e lei condannato a risarcimento danni.

  • Massimo Nardella
    24 Giugno 2021 7:02

    Buongiorno architetto.
    Sto acquistando una porzione di bifamiliare.
    In comune, nel plico inerente l’abitabilità, è presente una planimetria differente rispetto a quella catastale (che invece rappresenta la realtà dello stato). Nello specifico, in comune, risulta la cucina chiusa (in realtà è aperta) e la cantina differente (il muro che delimita il locale lavanderia è differente).
    Vorrei comprare tale soluzione, avendo però tutto in regola. Questa difformità deve essere sanata dal venditore?
    La ringrazio

    Rispondi
  • Sto per acquistare un ex sottotetto per il quale è gia stata effettuata variazione catastale in a/3. il proprietario ha presentato nei termini la Sca a seguito dei lavori e ha già fornito copia della stessa con allegati (senza però il nr. di protocollo). Il notaio dice che prima del rogito il vebnditore deve ottenere dal Comune una attestazione che si è formato il silenzio assenso ( i 30 giorni sono decorsi). Il proprietario ritiene che questa attestazione oltre che non dovuta per il Comune, non sia necessaria perche, alla luce riforma 2006 lui, presentandomi la Sca ha adempiuto al suo obbligo (assunto nel preliminare) di fornirmi la documentazione circa l’agibilità. Quindi si rifiuta di presentare istanza di attestazione al comune. Il notaio insiste perchè dice che nelle more potrebbero essere intevenute osservazioni dal Comune delle quali io non saprei niente. Chi ha ragione? Leggendo la normativa sembra aver ragione il proprietario. Nel dubbio ho presebntato al Comune istanza di accesso agli atti, ma se non dovesse rispondere? il venditore ha effettivamente adempiuto?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      6 Maggio 2021 19:34

      Ha ragione il venditore. La SCA non è una richiesta al comune, per cui non si deve attendere nessuna risposta ma, come può leggere dall’articolo, l’agibilità viene attestata dal tecnico asseveratore.

  • Buongiorno Architetto
    Sto acquistando un immobile di recente costruzione (2012) nel comune di Roma per il quale il venditore possiede esclusivamente la ricevuta protocollata di presentazione della richiesta di agibilità da parte del costruttore, da cui lui ha acquistato nel 2015). Le condizioni di vendita sono queste, quindi vorrei chiederle se posso procedere in seguito alla compravendita con la richiesta di Segnalazione Certificata di Agibilità (DLgs 222 del 2016) anche se non svolgerò opere nell’unità immobiliare e infine cosa valutare ora prima di acquistare per essere certi che potrò procedere in questa direzione.
    Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      6 Maggio 2021 19:32

      Se c’è già una richiesta di agibilità non vedo perchè dovrebbe presentare anche la SCA. Io le consiglio di incaricare un tecnico per capire perchè la richiesta giace da 9 anni.

  • buongiorno architetto , sto comprando casa costruita negli anni 80 . Il perito della banca ha evidenziato un errore nel certificato di agibilità un chiaro errore di trascrizione del numero di particella e per lui bisogna ovviare. Dato che l’immobile è stato costruito negli anni 80 ,è così importante fornire questo documento? quale soluzione propone?

    Rispondi
  • Buongiorno architetto,
    sto acquistando una palazzina composta da mono/bilocali, che a quanto ho letto non rispecchierebbero più i requisiti minimi di agilibità, in quanto le metrature non sono di 28mq e 38mq, ma leggermente inferiori.
    Se i proprietari mi forniscono le ‘vecchie’ documentazioni di agibilità, posso stare tranquillo (non devo fare nessun tipo di ristrutturazione interna che preveda il cambiamento dei vani).
    La ringrazio per la disponibilità,
    Saluti

    Rispondi
  • Ortensia Cramarossa
    13 Aprile 2021 4:46

    Ho acquistato una casa indipendente, sulla quale ho eseguito importanti lavori di ristrutturazione
    Ho presentato domanda di abitabilità
    Devo aspettarmi un sopralluogo da parte del comune? Oppure sono sufficienti i documenti richiesti? Grazie

    Rispondi
  • Salve Architetto,
    dovrei acquistare un appartamento in una palazzina nata da demolizione e ricostruzione. L’impresario mi ha girato un documento di stabilità statica in cui c’è scritto così:
    “Il nuovo fabbricato e’ strutturalmente costituito da fondazioni superficiali continue in C.A. poggianti – con interposto “magrone” – su strato limoso-argilloso di buona capacita’ meccanica, in accordo con le previsioni della Relazione Geologica, a quota circa – 2,50 dal p.c. (quota strada); le fondazioni suddette supportano la sovrastante costruzione le cui strutture in elevazione sono a pareti di CLS debolmente armato realizzate in opera con l’uso di blocchi-cassero in legno-cemento (tecnologia ISOTEX) per i piani residenziali in elevazione, e a pannelli bi-lastra prefabbricate con getto di completamento in opera per il solo piano interrato.
    Gli orizzontamenti (solai) sono di due differenti tipologie: quello a copertura del piamo interrato, ossia posto circa a livello strada, e’ costituito di lastre “Predalles” (spess. 5 + 20 + 5 cm.), invece i tre solai sovrastanti (compreso dunque quello della copertura a terrazza) sono a pannelli in legno-cemento (tecnologia ISOTEX) completati con getto in opera”… Cosa ne pensa di questo tipo di fondazioni e come faccio a capire se sono nuove o se sono state semplicemente modificate quelle della palazzina precedente?
    Un’altra cosa: l’impresario mi ha girato una serie di richieste di SCEA parziale ma non vedo risposta finale del Comune…è normale (silenzio-assenso?)? Che vuol dire parziale, finisce qui e non ci sarà mai esigenza di averene una “totale”?
    Grazie in anticipo,
    E.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      5 Aprile 2021 17:37

      Per un nuovo edificio non basta un “documento di stabilità” ma ci vuole il collaudo statico. Per quanto riguarda l’agibilità, come potrà leggere da questo articolo, non esiste più la richiesta di certificato, ma si fa semplicemente la presentazione di segnalazione.

  • Buongiorno architetto, sto valutando l’acquisto di un immobile c/3 per convertirlo in abitazione però per avere il mutuo come prima casa l’immobile dovrebbe già essere una residenza, come potrei fare per renderlo tale e accedere al mutuo? Mi spiego meglio: dovrà essere proprio terminato come abitazione prima di poter fare il cambio di destinazione o ci sono dei requisiti minimi a cui posso arrivare per anticipare i tempi? Grazie in anticipo per la risposta e complimenti per il blog.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      5 Aprile 2021 17:27

      Il cambio d’uso si concretizza solo nel momento in cui l’immobile diventa a tutti gli effetti una abitazione.

  • buongiorno . edificio (costruito circa un secolo fa) attualmente con due appartamenti al 1° e 2° piano (al piano terra garages) raggiungibili con scala esterna. il 2° piano (il mio) scaturisce dalla trasformazione del locale preesistente (uso soffitta) in appartamento. L’edificio non ha mai avuto modifiche delle cubature ma solo ristrutturazione nel 1984/1985 dell’intero edificio (con rifacimento del tetto) e del 1° piano internamente e dopo qualche anno (1987) ristrutturazione interna del 2° piano (accatastato come appartamento solo nel 2007) . l’ingegnere che ristrutturò inizialmente l’intero edificio non ha consegnato in comune i relativi documenti (o comunque non si trovano e/o non li abbiamo). ora abbiamo necessità di chiedere per il 2° piano l’agibilità (ai fini del superbonus 110%). Non sono in buoni rapporti con il proprietario del 1° piano (che è poi mio fratello) . Posso richiedere l’agibilità esclusivamente del mio appartamento al 2° piano senza coinvolgerlo a prescindere dalla mancanza della necessaria documentazione per l’agibilità dell’intero edificio o debbo necessariamente sanare la situazione dell’intero edificio accollandomi tutte le spese (ammesso di poterlo fare senza l’autorizzazione di mio fratello)??? (l’edificio in realtà nel tempo non ha subìto alcuna trasformazione nè aumenti di cubatura o di altezze ma in assenza della documentazione non siamo in grado di dimostrarlo al comune)

    Rispondi
  • buongiorno Architetto. Ho scoperto da poco che la casa in campagna comperata dai miei genitori negli anni ’60, un villa padronale che risale al 1920, è priva di collegamenti alla rete fognaria del paese in cui si trova. Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che quando fu costruita la villa, la zona era completamente isolata e quindi la rete fognaria non esisteva. Quando i miei genitori l’hanno acquistata il paese era già cresciuto e infatti la casa si trova ora su una via periferica circondata da altre ville e case. Alle spalle della villa invece ci sono invece campi e terreni agricoli acquistati insieme alla villa e dove presumibilmente vanno a scaricare le fogne delle casa.
    Posta la mia assoluta buona fede, che rischi corro qualora il comune si accorgesse del mancato allaccio? quanto può costare l’intervento? Inoltre avevo appena fatto richiesta per usufruire all’ecobonus 110 e il mio ingegnere mi ha da poco confermato la possibilità di accedervi. Naturalmente non è ancora informato del mancato allacciamento fognario. Questo fatto può essere di impedimento al 110? la ringrazio

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      8 Marzo 2021 15:59

      Certamente può essere un problema per il superbonus. Io le consiglio di confrontarsi con il suo ingegnere che, conoscendo le norme locali, le saprà dire tempi e costi per regolarizzare.

  • Buongiorno,
    tramite agenzia abbiamo fatto un’offerta (accettata) per l’acquisto di un immobile (prima casa) a Roma. L’agenzia ci aveva detto che il certificato di agibilità risultava “non reperibile”, ieri tuttavia abbiamo però ricevuto dall’amministratore la documentazione in cui risulta che nel 1983 la licenza di abitabilità NON è stata concessa per 2 motivi: 1) i pozzetti alla base delle colonne di scarico delle acque di rifiuto sono stati trovati chiusi; 2) nei locali lavatoi non sono presenti le vasche a doppio scomparso. Alla luce di questa situazione, siamo molto in difficoltà perché temiamo che una situazione di questo tipo non sia facilmente sanabile. Inoltre per l’immobile dovremmo chiedere il mutuo (e probabilmente la banca non lo concederà senza questa documentazione in regola) e fare dei lavori di ristrutturazione per i quali mi chiedo se questo aspetto sia rilevante. Le chiederei quindi cortesemente un suo parere sul “peso” da dare a questa documentazione e sui rischi in cui come acquirenti incorreremmo. Grazie in anticipo. Cordiali saluti.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      3 Marzo 2021 19:54

      L’immobile sarebbe in teoria commerciabile se l’acquirente accettasse la mancanza di agibilità. Ma se lei non l’accetta e “pretende” la regolarità anche da quel punto di vista, può ritirare l’offerta.
      Mi scuso se non ho usato un lignuaggio giuridico corretto (non è la mia materia), ma il senso è questo.

    • Grazie mille, dal punto di vista giuridico mi è chiaro.
      Poiché l’immobile sarebbe da ristrutturare, mi chiedevo inoltre se la mancanza di questo requisito possa inficiare la possibilità di beneficiare del bonus per le ristrutturazioni e se è ugualmente possibile, in casi come questo, ottenere l’agibilità parziale mancando quella generale del condominio. Grazie!

    • arch. Carmen Granata
      12 Marzo 2021 19:35

      La mancanza di agibilità non preclude i bonus se c’è legittimità urbanistica, requisito per ottenerla.
      L’agibilità parziale non attiene a questo caso, è una fattispecie che riguarda gli immobili non completati.

  • Gian Franco Ambrosio
    24 Febbraio 2021 15:31

    buongiorno architetto, a luglio del 2011 ho acquistato un appartamento dal costruttore, ad oggi non mi ha consegnato il certificato di agibilità, entro quanto tempo dall’atto è possibile richiederlo e lui ha il dovere di consegnarlo, in prima battuta (pochi giorni fà) ha affermato che passati quasi 10 anni non ha l’obligo di tenuta dei documenti. grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      3 Marzo 2021 19:38

      Il venditore è tenuto a darle il documento altrimenti lei può rivalersi per inadempeinza ai sensi dell’art. 1460 c.c. e chiedere anche un risarcimento.
      Cmq non ha senso che dica che non ha obbligo di tenuta dei documenti perchè sono passati “quasi” 10 anni. Potrei capire che dicesse 10, ma “quasi” non si può sentire…

  • Buongiorno Architetto, sto vendendo un immobile ereditato dai miei genitori nel quale sono stati fatti dei lavori di ampliamento nel 1999, secondo regolare concessione edilizia. Possiedo tutta la documentazione relativa al collaudo ma a suo tempo non era stata richiesta l’agibilità, che mi è stata richiesta ora per vendere l’immobile. A distanza di tanti anni, il geometra che ho consultato e che aveva seguito il progetto a suo tempo, mi dice che di fatto non può certificare l’agibilità in quanto il vano che originariamente era stato creato come antibagno è stato adibito a cucina. Come posso risolvere questo problema? L’immobile è vecchio e di basso valore commerciale; sistemare le eventuali irregolarità mi costerebbe più di quello che guadagnerei dalla vendita dell’immobile stesso.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      18 Febbraio 2021 19:16

      Cosa vuole che le dica? Ci sono delle norme e bisogna rispettarle. Se il geometra dice che non ci sono i requisiti per l’agibilità, bisogna ripristinare le condizioni per ottenerla.

  • Buonasera Architetto, sto vendendo casa (costruita nel 2011) e la mia agenzia si è recata al comune per richiedere il certificato di agibilità; In archivio non era presente il certificato ma solo la domanda protocollata di agibilità della ditta costruttrice.
    Purtroppo, ad oggi, la ditta costruttrice non esiste più ed un geometra mi ha consigliato di effettuare una sca per risolvere la situazione.
    Ma io mi domando, passati i 30 gg per il silenzio assenso non dovrebbe essere il comune stesso a rilasciarla? Perchè effettuare una sca per qualcosa che già è stata presentata?
    Spero di essermi espresso bene e la ringrazio

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      5 Febbraio 2021 17:27

      Bisogna vedere se effettivamente non c’è stata risposta o è stata richiesta una documentazione integrativa che non è stata presentata. E in ogni caso il silenzio assenso si forma solo se la documentaizone fornita è completa e tutte le dichiarazioni veritiere.

  • fabio andreano
    27 Ottobre 2020 10:06

    Buongiorno Architetto, devo acquistare un appartamento in uva villetta di 4 unita’ immobiliari, ognuna con ingresso indipendente. Precedentemente era un rustico che e’ stato demolito e ricostruito. E’ presente regolare permesso di costruire, ma nel corso della costruzione si sono verificati vari abusi edilizi in parte sanati e in parte da sanare, c’ e una sanatoria in corso. Questo appartamento e’ abitato in quanto le opere interne sono tutte state ultimate, mancano solo (il cancello, un montascale che porta dal box alla casa e piccole rifiniture esterne). La mia domanda e’: dovendo fare un mutuo puo’ bastare una fine lavori parziali ( e agibilità parziale) riferita solo all’ unita’ immobiliare che devo acquistare?al perito della banca basta? o serve la fine lavori totale che arriverà solo quando saranno completate tutte le opere (esterne e non strutturali) di tutte le abitazioni?
    Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      29 Ottobre 2020 16:04

      Credo che sia sufficiente l’agibilità parziale e la regolarità urbanistica dell’unità immobiliare che deve acquistare.

  • prima di fare i lavori vorrei condividere il seguente dubbio: nel lontano 1986 ho condonato 2 stanze abusive nella mia casa singola pagando regolarmente e dopo diversi anni mi fu rilasciata regolare concessione edilizia in sanatoria dal comune, io però posseggo un certificato di abitabilità dell’intera abitazione antecedente le opere abusive e il condono dove non è indicato nulla a proposito dei vani, il mio dubbio è se bisogna avere un certificato di abitabilità anche per i 2 vani condonati, un tecnico a cui mi sono rivolto dice che il condono sana tutto e non è necessario di altro certificato ma non mi è sembrato troppo convinto, se mi può delucidare la ringrazio anche perchè dopo 35 anni non so se è il caso di presentare documentazioni

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      20 Ottobre 2020 12:39

      Il condono va in deroga alle norme di agibilità locali (del comune), per cui deve verificare di essere in regola solo con quelle nazionali.
      Ovviamente se le prime si confanno alle seconde, l’immobile è in regola ed è per questo che il suo tecnico le ha detto di stare tranquillo.

  • Buongiorno,
    sto comprando una casa in nuova costruzione, ma la comprerò tramite mutuo bancario.
    Per poter rogitare tramite mutuo bancario è sufficiente la Segnalazione certificata di agibilità?
    o per la banca per darmi il mutuo potrebbe anche essere necessario attendere i 30 giorni di silenzio assenso?
    perchè in tal caso, la delibera reddituale che ho con la banca, mi scadrebbe e dovrei richiedere una proroga.
    Grazie per il chiarimento.
    Francesca

    Rispondi
  • Gentile Arch. Granata,
    Ho effettuato dei lavori di ristrutturazione nella mia villetta. Vi è stata una sopraelevazione di un tetto (con sottotetto non abitabile) e abbiamo realizzato due unita abitative distinte. (prossime ad accatastamento).
    il collaudo della struttura è stato già effettuato adesso si deve fare la SCA.
    La mia domanda in merito è proprio questa. Devo fare fare al mio tecnico un unica SCA completa (ho visto che c’è anche l’opzione parziale). o si devono predisporre due SCA?
    Grazie per la Sua attenzione

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      11 Maggio 2020 16:07

      Il modulo per la richiesta è unico, ma ovviamente va certificata l’agibilità per ciascuna unità immobiliare. Ma questo il suo tecnico lo sa 🙂

    • Grazie mille Architetto,
      Diciamo che l’abbiamo aiutato a capire che la SCA è unica e che quindi in fattura anziché metterne due, adesso ne può mettere una. Visto che è molto costosa……
      grazie mille saluti

    • arch. Carmen Granata
      13 Maggio 2020 16:23

      Mi scusi, ma forse siete voi che non avete compreso bene… le SCA sono due, unico è il modulo su cui possono essere redatte.
      Il tecnico ha fatto bene a chiedere l’onorario per due immobili, visto che il lavoro è doppio.

  • Buongiorno Arch., appartamento acquistato da impresa, casa di 10 anni già con agibilità.
    Appartamento lasciato grezzo per poterlo personalizzare. quindi da completare (impianti -pavimenti ecc ecc).
    Dovendo effettuare delle modifiche interne, l’impresa ha pertanto presentato progetto di riqualifica interna all’ufficio edilizia e a fine lavori presentata richiesta nuova agibilità (12/2018).
    Abbiamo concluso i lavori, non sono usciti per controlli.
    Abbiamo rogitato 01/2019
    La pratica con n. di protocollo ovviamente era ancora in lista per il bando di sorteggio per sopralluogo ed ispezioni delle opere realizzate avvenuto poi 01/2019
    La pratica NON è stata estratta (bando pubblicato nel sito del comune)
    Pertanto eravamo solo in attesa di ricevere dall’impresa costruttrice il Certificato di nuova agibilita’.
    Ora, a distanza di 1 anno mi contatta l’impresa di Costruzione dicendo che sono stati contattati dall’Ufficio Edilizia perché vogliono uscire a fare il sopralluogo..!!!
    Considerando che:
    non sono usciti durante i lavori in corso né a fine lavori;
    SOPRATTUTTO la pratica presentata non è stata estratta nel bando,
    la legge prevede sopralluoghi con bandi “ad estrazione”
    A quale titolo oggi vogliono uscire?
    Poi, Colei soggetta a verifica è l’Impresa di Costruzione non la nuova proprietà, ormai ha venduto, non ha più voce in capitolo su l’immobile
    Posso rifiutarmi e richiedere che venga chiusa e rilasciato il Certificato di agibilità per fatti che non sussistono?
    grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      10 Febbraio 2020 18:50

      Certamente i sopralluoghi dovrebbero essere fatti secondo le modalità stabilite dalla Regione. Ma se il progetto è stato realizzato in maniera conforme, non vedo dove sia il problema a far effettuare il sopralluogo.

    • Grazie per la risposta arch.
      Il fatto che poco tempo fa abbiamo apportato delle modifiche e pertanto così facendo mi mettono in serie difficoltà….
      Per questo Le ho scritto per capire se ai fine di legge, io in qualità di nuova proprietà, non essendo usciti entro i termini previsti, non essendo stati estratti a campione, e soprattutto trascorso 1 anno dal rogito, ad oggi ci sono i presupposti per richiedere archiviazione?
      Grazie

    • arch. Carmen Granata
      11 Febbraio 2020 11:35

      Mi dispiace, ma così facendo non farà altro che mettere la pulce nell’orecchio sulle irregolarità presenti.

  • Ho costruito una villetta in cemento armato e singola tra il 1996 ed 2002. Ho Il certificato a struttura ultimata e il collaudo statico in data maggio 2000. Per dimenticanza non ho mai richiesto la certificazione di abitabilità e/o agibilità. Il testo unico del 2003 ha abrogato tutta la normativa e la disciplina previgente. A luce di tutto ciò devo dedurre che non esiste una specifica disposizione che prevede l’obbligo di presentare la segnalazione

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      14 Gennaio 2020 12:10

      Il Testo Unico dell’Edilizia è del 2001. Se può dirmi qual è il testo unico del 2003 a cui si riferisce, mi indichi cortesemente anche gli articoli che abrogano “tutta la normativa e la disciplina previgente”.

    • Mi riferivo alla entrata in vigore del testo unico.

    • arch. Carmen Granata
      15 Gennaio 2020 12:37

      In ogni caso, le sarei grata se mi indicasse il passaggio in cui queste norme sono abrogate. A me non risulta, ma posso sbagliarmi, per cui potrebbe essere utile per rettificare qualche informazione.

    • Ho verificato e lei ha ragione. Infatti ho preso un abbaglio. Cmq dopo averle chiesto scusa sono a richiederLe se dopo costruito una villetta singola in cemento armato tra il 1996 ed 2002, essendo in possesso del certificato a struttura ultimata del collaudo statico in data maggio 2000, certificazione impianti sanitari ed acqua ed impianto elettrico (l 46/90). In possesso di aggiornamento catastale e dichiarazione di conformità, non ho mai richiesto la certificazione di agibilità. Potrei farlo oggi per allora o cmq cosa mi consigliate? Chiedo ancora scusa e vi ringrazio anticipatamente.

    • arch. Carmen Granata
      15 Gennaio 2020 15:47

      Niente scuse, si figuri 🙂
      Venendo al suo caso, lei potrebbe anche oggi non chiedere l’agibilità, ma per qualunque circostanza (vendita, donazione, affitto, presentazione di pratica edilizia) le potrebbe essere richiesta. Visto che ha tutti i documenti a posto, io le consiglio quindi di chiederla ora, perchè un domani non sappiamo se ci saranno norme più severe.

  • Gentile Arch,
    sto acquistando un appartamento. Il venditore lo ha acquistato dal costruttore e non sono mai stati effettuati interventi di modifica o ristrutturazione
    nel titolo di provenienza fornito dal venditore sono chiaramente indicate concessione edilizia (anno 2000) DIA (anno 2003) e licenza di agibilità (anno 2006)
    Il venditore non è in possesso però delle copie o del certificato di agibilità perchè sostiene che è stato concesso per silenzio assenso dal comune.
    Ai fine del rogito e del mutuo, banca e notaio possono richiedere copia o bastano le indicazioni che si evincono dal titolo di provenienza?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      30 Ottobre 2019 12:20

      Nell’atto non basta indicare l’anno del titolo, ma occorre indicare gli estremi (numero e anno). Nel caso dell’agibilità rilasciata per silenzio assenso, basta il protocollo della richiesta presentata.
      In presenza di questi estremi, non è necessario esibire le copie dei documenti.

    • Grazie per la celere risposta.
      Si nell’atto è indicato oltre l’anno anche il numero di protocollo.
      Mi chiedevo se notaio o banca potessero richiedere in aggiunta una copia della domanda di agibilità presentata a suo tempo dal costruttore o se essendosi formata per silenzio assenso basta le sopra citate indicazioni di numero e data di presentazione
      Grazie

    • arch. Carmen Granata
      31 Ottobre 2019 10:49

      Come le ho già detto, se sono indicati gli estremi, iin genere non viene richiesta la copia del documento. Ma nel caso in cui ciò avvenisse, non dovrebbero esserci problemi a produrla.

  • Salve, sono in trattativa per la vendita di una unità immobiliare ristrutturata circa 20 anni fa, completa dei certificati di idoneità degli impianti ma sprovvista del certificato di agibilità. Come posso fare per averlo? presentando la SCIA per l’agibilità devo richiamare i lavori fatti all’epoca o devo per forza far riferimento a una nuova pratica edilizia?
    Grazie mille

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      10 Giugno 2019 10:29

      Se la situazione urbanistica è regolare, si può far tranquillamente riferimento all’ultimo titolo autorizzativo.

  • Buongiorno, un immobile sottoposto a vincolo specifico ai sensi dell’art 10 del codice dei beni culturali veniva ristrutturato nel 2000. Tale ristrutturazione riguardava il consolidamento dei solai e il rifacimento di tutti gli impianti. Ad ogni buon conto, con la chiusura dei lavori, il tecnico non richiedeva il certificato di agibilità. L’immobile veniva successivamente venduto ad altra persona la quale effettuava una manutenzione straordinaria sia dell’impianto elettrico che di quello idrico. Dopo detta manutenzione, il proprietario vendeva a sua volta l’immobile obbligandosi in atti a fornire all’acquirente il certificato di agibilità e che non vi era alcun ostacolo per il suo ottenimento. Il certificato di agibilità non veniva rilasciato dal comune poichè il tecnico incaricato dal venditore per l’istruzione della relativa pratica non allegava la documentazione richiesta per legge. L’acquirente, informato di ciò, effettuava un accesso agli atti e scopriva la presenza di un importante abuso edilizio che, a seguito di sanatoria, veniva rimosso. Secondo voi cosa rischia il venditore che si era obbligato al rilascio del certificato di agibilità? Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      24 Maggio 2019 10:46

      Non mi sono chiare alcune cose: l’abuso è stato scoperto prima della vendita e quindi sanato?

    • Grazie per la risposta, Architetto. L’abuso è stato scoperto dall’acquirente solo dopo l’acquisto. L’acquirente, in occasione dell’accesso agli atti, ha scoperto che lo stato dei luoghi era diverso da quello del progetto assentito dalla Soprintendenza. Conseguentemente, ha deposito PdC in sanatoria (approvato dalla Soprintendenza) e ha rimosso l’abuso. Secondo Lei, il venditore che si era obbligato in atti a richiedere e consegnare il certificato di agibilità all’acquirente, cosa rischia? Inoltre, l’acquirente potrà ora richiedere detto certificato? La ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrà darmi.

    • arch. Carmen Granata
      24 Maggio 2019 14:46

      Ancora non mi è chiara una cosa: perchè l’acquirente ha acquistato senza agibilità? Il certificato di agibilità doveva essere consegnato prima della vendita!
      A ogni modo, l’acquirente ha 10 anni di tempo per chiedere al venditore un risarcimento per l’abuso trovato.

    • Grazie ancora per la risposta. Alla data della stipula era stata già presentata dal venditore segnalazione certificata di agibilità menzionata nell’atto. Inoltre, sempre in atti, il venditore aveva assicurato al compratore che non vi era alcun ostacolo al suo ottenimento.

  • Gentile Architetto, ho completato i lavori di ristrutturazione della mia abitazione sostituendo gli infissi e l’impianto di riscaldamento (nuova caldaia e termosifoni) e del gas; devo presentare una nuova domanda di Agibilità? Grazie.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      20 Marzo 2019 12:06

      Sì, è necessario. O meglio ora si presenta la SCA.

  • Buongiorno,
    vorrei acquistare una casa costruita prima del 1967. non ha il certificato di agibilità perché mi dicono che non c è in questo caso non essendo stati fatti interventi strutturali successivamente (solo il bagno è stato rifatto 8 anni fa).
    Devo fare come lavori l’impianto dei termosifoni e cambiare le finestre.
    vorrei sapere se poi posso richiedere il certificato di agibilità o dato che la casa è costruita prima del 1967 non posso avere questo certificato perché non è a norma niente (lo chiedo perché vorrei mettermi in regola in un eventuale futuro se avessi necessità di vendere casa).
    Se si può richiederlo, dovrei mettere a norma anche ad es. anche impianto idraulico, elettrico o altro?
    Grazie.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      23 Novembre 2018 15:25

      L’agibilità esisteva anche prima. Ovviamente se la richiede oggi, dovrà essere tutto a norma. Le consiglio di affidarsi alla consulenza di un architetto per verificare se l’immobile è tale da poterne attestare l’agibilità (con i dovuti interventi necessari) e non ci siano ad es. abusi edilizi. In tal caso deciderà poi se farla ottenere dal venditore o di occuparsene direttamente lei.

  • Buongiorno, ho comperato un appartamento all’asta che è andato a fuoco. L’appartamento così come tutto il palazzo ha già agibilità risalente agli anni 60′. Il comune e i VVFF hanno fatto sopralluogo e hanno richiesto nuova agibilità, in quanto impianto elettrico e quello del gas sono da rifare. Per richiedere tramite scia nuova agibilità è sufficiente allegare solo le certificazioni degli impianti eseguiti, oppure il comune può richiedere anche le certificazioni o gli estremi degli impianti comuni come ascensore, luce condominiale e centrale termica?
    Grazie mille

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      6 Giugno 2018 12:08

      A mio avviso dovrebbero essere sufficienti quelle degli impianti rifatti, ma le consiglio di informarsi presso il comune.

  • Buongiorno, ho visto un appartamento in vendita a buon prezzo, piccolo, ho chiesto quante persone possono abitarlo secondo il certificato, mi ganno risposto 2 o 3, ma che non c’è il certificato perché il palazzo é vecchio ma che posso chiederlo dopo averlo comprato. Io ho risposto per provocazione: Quindi siccome é vecchio e non c’è certificato posso ospitarci anche 8-9 profughi perche da nessuna parte c’è scritto nulla? Quindi come faccio a sapere quante persone ci possono vivere se voi non me lo dite? Posso pretendere di sapere per quante perso e c’è l’abitabilità?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      23 Maggio 2018 10:59

      Veramente sul certificato di agibilità non c’è scritto quante persone possono abitare in una casa. Dipende dalle dimensioni e dalle stanze. Se ad es. c’è una sola camera da letto, è chiaro che l’alloggio potrà ospitare due persone.
      Ciò premesso, una casa per essere venduta deve avere l’agibilità.

  • Salve,
    ho acquistato nel 2016 un podere completamente da ristrutturare. ho fatto richiesta di manutenzione ordinaria per la parte esistente ed un permesso a costruire per ampliamento e cambio destinazione d’uso. i lavori sono finiti ed il tecnico, con tutti i certificati necessari, sta presentando la pratica di chiusura lavori. Per avere l’agibilità “abitabilità” devo aspettare i famosi 180gg (6 mesi) o potrei far fare la Segnalazione Certificata di Agibilità? e in questo caso come funzionerebbe? avrei l’agibilità dopo 30gg invece dei 180gg? grazie.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      20 Marzo 2018 11:47

      L’immobile è immediatamente agibile al momento della presentazione, ma il Comune ha 30 gg di tempo per richiedere modifiche o iontegrazioni alla pratica.

  • Buongiorno!
    sto facendo una ristrutturazione completa di una casa a schiera con una manutenzione straordinaria (modifiche divisione interne, nuovi impianti, nuovi infissi e cappotto termico) vorrei sapere come dovrei comportarmi riguardo il fine lavori e se devo fare la Segnalazione Certificata Agibilità anche se l’abitazione ha l’attestato di agibilità originale degli anni 70.
    Vorrei inoltre sapere visto che non ho portato a termine tutta la ristrutturazione, nel senso che pavimenti e accessori bagni li faró in un secondo momento, mi conviene lasciare aperta la Cila o no?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      16 Febbraio 2018 12:17

      La SCA non è necessaria per il tipo di interventi da lei realizzati.
      La Cila eviterei di lasciarla aperta, perchè ciò equivale a tenere aperto un cantiere con tutti i rischi che ne conseguono.

  • Buonasera, sto acquistando un appartamento dove sono stati fatti dei lavori di ampliamento della zona cucina utilizzando una porzione del terrazzo (spostando anche una finestra). Il tecnico del venditore ha presentato una scia in sanatoria (con la nuova planimetria) e la ricevuta telematica per la nuova agibilità. Parlando con quest’ultimo mi ha detto che l’agibilità risulterebbe già rilasciata solo con la presentazione telematica della domanda e che è lo stesso per la scia. Ma non dovrebbe essere rilasciata comunque una dichiarazione da parte del Comune (di Terni nel caso di specie) che attesti il rilascio di agibilità e della scia?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      5 Dicembre 2017 10:15

      Ha ragione il tecnico. Purtroppo con le asseverazioni è il tecnico che si assume tutte le responsabilità, sostituendosi di fatto ai controlli del Comune.

  • Volevo sapere se anche X L altezza della casa ci vuole il certificato è a che altezza minima si può avere o se solo una parte della casa è un po’ più bassa

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      27 Novembre 2017 10:43

      L’altezza minima per l’agibilità è 270 cm. Nel caso di mansarde, si può avere un’altezza media di 240 cm.

  • Salve, sto ristrutturando un appartamento facente parte di un condominio costruito negli anni 50 e sprovvisto di collaudo statico.
    per presentare SCA è necessario provvedere a far eseguire il collaudo dell’intero fabbricato (coinvolgendo il condominio) oppure, visto che si tratta di opere interne con ammodernamento degli impianti, si può omettere la presentazione del collaudo?
    grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      22 Novembre 2017 10:36

      No, il collaudo è uno dei documenti necessari.

    • Se l’immobile era già dotato di abitabilità e le opere non hanno interessato le strutture il collaudo non serve

    • arch. Carmen Granata
      28 Gennaio 2018 15:59

      Più precisamente se l’immobile è già dotato di agibilità, non serve richiederla per una semplice manutenzione straordinaria. Di conseguenza, non servirà il collaudo.

  • Buongiorno,
    ho una villetta a schiera risalente agli anni 80.
    Ho deciso di venderla e fortunatamente ho già trovato l’acquirente. Purtroppo però, la stessa, non dispone del certificato di abitabilità/agibilità in quanto, negli anni 80, è stato fatto un ampliamento, condonato solo nel 2004. L’acquirente, ahimè, senza tale documento non vuole avanzare nemmeno una proposta d’ acquisto. Come posso ottenere ad oggi un certificato di agibilità con impianti ed altro risalenti a 40 anni fà ? Grazie in anticipo!

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      4 Settembre 2017 12:22

      Per avere l’agibilità deve mettere a norma gli impianti.

    • il condono costituisce attestazione di agibilità è risaputo

    • arch. Carmen Granata
      28 Gennaio 2018 16:04

      Non è affatto vero, Barbara. Anche in caso di immobili per i quali è stato rilasciato permesso di costruire (o vecchia concessione) in sanatoria, va attestata l’agibilità.

  • Nel 2013 ho acquistato un appartamento consapevole dell’assenza del certificato di agibilità. Ora devo vendere e mi è stato chiesto, cosa devo fare e a chi mi devo rivolgere. Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      31 Agosto 2017 12:22

      A un architetto che presenti la segnalazione, se ci sono i presupposti e, in caso contrario, le indichi le opere da effettuare per rendere l’appartamento agibile.

  • Buongiorno,
    sto per acquistare un appartamento costruito negli anni ’70 e ristrutturato nel 2006. L’appartamento non presenta alcun abuso edilizio. Tuttavia ha il certificato di abitabilità originale degli anni ’70 e non quello successivo ai lavori di ristrutturazione interni che hanno modificato la distribuzione interna degli spazi.
    Secondo Lei occorre richiedere al venditore un aggiornamento del certificato di abitabilità allo stato attuale dell’appartamento?
    Grazie,
    Giancarlo

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      30 Agosto 2017 15:37

      Se i lavori hanno comportato solo una diversa distribuzione interna, il proprietario non era tenuto a richiedere una nuova agibilità.

    • Anche se la ristrutturazione ha comportato il rifacimento degli impianti elettrici e idrico-sanitari? Grazie ancora!

    • arch. Carmen Granata
      30 Agosto 2017 17:08

      Sì. Naturalmente gli impianti devono essere a norma. Le certificazioni relative, quelle sì che può e deve richiederle.

  • Buongiorno, sto avviando la fase progettuale di una casa unifamiliare, disposta su 2 livelli di cui si vuole ultimare e chiedere l’agibilità parziale del solo piano terra (completo di cucina, bagno, camera e soggiorno e quindi autonomo) mantenendo al grezzo il piano primo che verrà ultimato fra qualche anno e che sarà adibito a zona notte (camere e bagno).

    Secondo Lei posso richiedere l’agibilità parziale?
    Il parere dell’ufficio tecnico comunale è stato negativo.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      29 Agosto 2017 18:14

      Concordo con l’ufficio tecnico. Non si può chiedere l’agibilità per una “porzione” di unità immobiliare.

    • Ho dimenticato di scrivere che la porzione per cui si chiede agibilità parziale verrebbe accatastata come unita immobiliare autonoma, mentre la parte che rimane al grezzo verrebbe accatastata in categoria F3 (in corso di costruzione)…

    • arch. Carmen Granata
      30 Agosto 2017 11:27

      Sì, ma l’importante è che anche dal titolo autorizzativo risultino due unità immobiliari indipendenti. Se così non è, ovviamente al Comune non importa cosa è dichiarato al catasto e non accetterà l’agibilità.

    • Ma quindi nel mio caso cosa dovrei fare? La soluzione della doppia unità comporta oneri come ad esempio il doppio parcheggio esterno che si volevano evitare…. e inoltre, di concetto la casa é unica, non si tratta di due appartamenti. Il piano primo non sarebbe indipendente!
      Grazie

    • arch. Carmen Granata
      31 Agosto 2017 12:19

      I mq di parcheggio sono commisurati ai mc di costruito: se una unità non viene ultimata, non è necessario realizzare il parcheggio.
      Se invece l’unità immobiliare è “concettualmente” unica, come dice lei, allora non può essere agibile se non è completamente ultimata.

  • gentile Architetto, la mia domanda e seguente, vicino di casa ha fatto una sanatoria per ottenere agibilità di un appartamento nel 2012, non hanno eseguito tutti lavori però abitano dentro, essendo tuto fatto durante una causa civile iniziata da lui dove io in comparsa chiedo arretramento di una intera facciata.
    Chiedo cosa posso fare per sospendere l’agibilità rilasciata senza requisiti necessari (certificato energetico, aggiornamento catastale), sotolineo che il comune, dopo la mia richiesta di sospendere la CE non ha intervenuto rispondendo che si tratta dei lavori interni che non riguardano il rispetto delle minime distanze,
    dunque Chiedo cosa posso fare per sospendere l’agibilità rilasciata senza requisiti necessari?
    La ringrazio anticipatamente della cortese attenzione.
    arch. NJ

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      24 Luglio 2017 10:00

      C’è molta confusione nel quesito… L’agibilità, come spiego nell’articolo, non riguarda i profili di regolarità urbanistica. Del resto, se il vicino ha ottenuto la sanatoria, vuol dire che la costruzione è regolare.
      In sintesi: non capisco se per lei il problema riguarda il rispetto delle distanze o i requisiti per l’agibilità.

    • salve architetto, grazie per la risposta, provo a chiarire; per le distanze c’e una causa in corso, e si come la giustizia e molto lenta vorrei utilizzare la questione di agibilità per la trattativa e chiusura del processo,
      Chiedo se ho possibilità di sospendere agibilità se i lavori no sono eseguiti secondo progetto di sanatoria?
      Posso segnalare al comune di verificare e di sospendere agibilità?
      E se il comune non interviene cosa posso fare?
      ringrazio in anticipo.
      arch. NJ

    • arch. Carmen Granata
      25 Luglio 2017 9:45

      Deve fare esposto al Comune per richiedere il controllo dei requisiti previsti per l’agibilità. Se il Comune non interviene, deve adire le vie legali.

  • Si ho un architetto che mi segue i lavori ma molto indisponente e non mi segue per nulla bene.
    Le variazioni non sono su area estera in quanto si tratta solo di tirare su dei muri in un locale già esistente.
    Nel progetto l ing mi ha messo un bagno di una certa misura ma mi sono accorta che è piccolo e che avrei potuto stringere il corridoio di poco ma ogni modifica l ing vuole esser pagato.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      13 Luglio 2017 11:38

      Mi sembra normale: lei può cambiare idea tutte le volte che vuole, ma le varianti che il tecnico predispone devono essere pagate.

  • La tollerabilità di quanto è? Ad esempio se voglio fare una camera di 50/60cm in più succede qualcosa?
    Il comune viene o può anche non venire?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      13 Luglio 2017 10:24

      Ma lei ce l’ha un architetto che dirige i lavori? Dovrebbe consigliarla su questi aspetti…
      Dunque, se le misure delle stanze sono diverse dal progetto, ma all’interno della stessa superficie, non è una variaizone essenziale e può essere anche comunicata a fine lavori, senza sanzioni.
      Ma se quei 50 cm in più sono in ampliamento alla superficie assentita, il problema è più grave e, in caso di controlli, si può anche arrivare all’ordinanza di demolizione.

  • Ma se uno in corso d opera decide di fare una stanza di qualche cm più larga rispetto al progetto succede qualcosa?
    Fanno delle multe?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      13 Luglio 2017 10:02

      Esistono delle tolleranze quando le difformità sono davvero minime. Per quelle più gravi è previsto il pagamento di una sanzione pecuniaria e la presentazione di una pratica di sanatoria.

  • buongiorno
    il comune a termine lavori viene a prendere le misure dentro casa per verficare che i muri e le porte… ec siano delle misure precise indicate nel progetto??

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      12 Luglio 2017 10:59

      Non solo al termine dei lavori, anche mentre sono in corso.

  • Alessandra Pedace
    3 Luglio 2017 9:55

    Salve,
    ho seguito dei lavori di ristrutturazione di un appartamento. Dopo la chiusura lavori, si è posto il problema della Segnalazione Certificata di Agibilità. L’appartamento si trova in un palazzo del 1966 per il quale fu rilasciato, in detto anno, regolare certificato di agibilità. Al Comune mi hanno comunicato che non è più possibile fare riferimento a tale certificato, ma che è necessario procedere con un collaudo statico dell’intero fabbricato. Mi trovo, quindi, in difficoltà, anche perchè un collaudo statico generale, oltre ad essere complesso, dovrebbe essere richiesto dal condominio e non dal singolo condomino. Suggerimenti?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      3 Luglio 2017 11:39

      Il Comune le ha spiegato perchè non va bene più il vecchio certificato? Se sono cambiate le condizioni richieste e quindi va verificata una nuova agibilità, purtroppo serve il collaudo.

  • Franco Conte
    17 Giugno 2017 9:59

    buongiorno Architetto le chiedo un locale commerciale munito di agibilità, dovendo fare delle modifiche edilizie, mi comporta la richiesta di un nuovo certificato di agibilità.
    Grazie.

    Rispondi
  • Buonasera Architetto, ho presentato, circa un anno fa, una DIA al comune e solo oggi il committente mi ha chiesto di presentare la segnalazione certificata di agibilità. I lavori realizzati hanno riguardato il cambio di destinazione d’uso di una porzione di fabbricato da civile abitazione a due locali commerciali e quindi con lavori a farsi. L’intero fabbricato è stato realizzato con licenza edilizia del 1968 con relativa abitabilità e una successiva concessione edilizia dell’89 per un cambio di destinazione d’uso. Premetto che l’immobile ha diversi proprietari in forte contrasto tra di loro, e al momento della presentazione della segnalazione certificata di agibilità, qualcuno di essi ha avanzato l’ipotesi che il fabbricato non fosse dotato di vasca biologica. La mia domanda è la seguente: è possibile che in passato il comune abbia rilasciato un’abitabilità senza accertarsi dell’esistenza di una fossa settica? E se si, certificando io oggi i nuovi lavori, sono tenuta a dover controllare l’esistenza della stessa? Grazie in anticipo per la risposta

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      6 Giugno 2017 12:38

      Purtroppo in passato controlli e requisiti erano meno severi, quindi non mi stupisce che sia stata rilasciata l’agibilità. Oggi, invece, devono essere soddisfatti tutti i requisiti richiesti.

    • Grazie per la risposta, quindi essendo impossibilitata a visionare l’esistenza della vasca biologica a causa dei contrasti familiari esistenti, mi conviene rinunciare all’incarico e a far presente al proprietario di rivolgersi ad altro tecnico o posso far redigere una dichiarazione alla proprietà dalla quale si evince la conformità dell’impianto fognario esistente? Lei cosa mi consiglia? Ancora grazie anticipatamente

    • arch. Carmen Granata
      6 Giugno 2017 14:23

      Da collega le consiglio di non rinunciare a un incarico, vista la difficoltà in cui versa il nostro settore. Cerchi in tutti i modi di convincere la proprietà a condurre un’ispezione dell’impianto fognario, magari facendo presente che rimandando la questione si potrebbe andare incontro a spese maggiori o peggio a sanzioni.

    • Ancora grazie. Buona giornata

    • Gentile Architetto, dopo tanti sforzi, i committenti mi hanno permesso di ispezionare la propria fossa e non si tratta di una vasca di decantazione. A questo proposito come posso procedere con la segnalazione di agibilità?

    • arch. Carmen Granata
      28 Giugno 2017 11:10

      L’impianto fognario deve essere realizzato a norma. Quindi deve spiegare che, per ottenere l’agibilità, bisogna metterlo a norma.

    • Mi scusi ma vorrei porle un’ultima domanda. I locali che sono stati realizzati a seguito della DIA presentano un gradino alto circa 15 cm dal livello del marciapiedi di accesso. Con la presentazione della DIA al comune non mi è stato richiesto alcun intervento per rendere i locali accessibili per i disabili. Nel certificato di agibilità disposto dal comune a questo punto dovrei dichiarare che l’intervento non è soggetto alle prescrizioni sull’abbattimento delle barriere architettoniche di cui al dpr 380/2001 e al d.m. 14/06/89 n. 236? Preciso l’art. 82 del dpr 380/01, comma 5 recita: “La richiesta di modifica di destinazione d’uso di edifici in luoghi pubblici o aperti al pubblico è accompagnata dalla dichiarazione di cui al comma 3 (comma 3: “Alle comunicazioni allo sportello unico dei progetti di esecuzione dei lavori riguardanti edifici pubblici e aperti al pubblico, di cui al comma 1, rese ai sensi dell’articolo 22, sono allegate una documentazione grafica e una dichiarazione di conformità alla normativa vigente in materia di accessibilità e di superamento delle barriere architettoniche, anche ai sensi del comma 2 del presente articolo”). Il rilascio del certificato di agibilità è condizionato alla verifica tecnica della conformità della dichiarazione allo stato dell’immobile. Come devo comportarmi a tal proposito? Dovrei far installare delle rampe movibili prima di presentare l’agibilità e così dichiarare che sono rispettate le norme di cui sopra? Grazie ancora

    • arch. Carmen Granata
      3 Luglio 2017 11:36

      Sì.

  • Buongiorno Archietto, le pongo un quesito:
    la costruzione del mio edificio è stata iniziata nel 1969 ed ultimato nel 1971. E’ stata richiesta l’abitabilità nello stesso anno, ed il tecnico del comune ha risposto con lettera che erano ancora da soddisfare alcuni requisiti (allaccio fognatura, allaccio acquedotto, recinzione della proprietà e installazione di ringhiera) ponendo un termine di 30 gg. Visto che successivamente non è stata presentata la domanda, ma i lavori prescritti sono stati realizzati, mi chiedo chi dovrà fare la Segnalazione certificata di Abitabilità dovrà verificare il rispetto delle norme dell’epoca (e dire che sono state realizzate le opere richieste dal Comune) o dovrà attestare che tutto è a norma (problema con impianti riscaldamento, elettrici, nomative antisismiche… etc.) con riferimento alla normativa vigente? Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      30 Maggio 2017 14:39

      Visto che l’agibilità di fatto non c’è mai stata, è chiaro che, segnalata oggi, dovrà attestare la rispondenza ai requisiti attuali.

  • Gentile Architetto , ho presentato al comune una scia in sanatoria e una cil per lavori di manutenzione.
    A fine lavori tramite il mio tecnico abbiamo presentato la domanda per la conformità edilizia e agibilità. Sono venuti i tecnici del comune a fare il sopralluogo (hanno riscontrato l’altezza di un muretto non conforme) e sono trascorsi già 60 giorni da tale data senza che ho ricevuto alcuna comunicazione in merito.

    Posso ritenere la pratica chiusa o c’è un tempo massimo dove il comune può scrivermi eventuali comunicazioni in merito a quel muretto?

    Cordiali Saluti

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      23 Maggio 2017 21:59

      E’ stato redatto un verbale? Se sì, resta cmq prova del sorpalluogo effettuato. Visto che si tratta comunque solo di un muretto, le consiglio di mettersi in regola al più presto.

    • Intanto grazie per la sua risposta.
      Non è stato rilasciato nessun verbale il giorno del sopralluogo. Mi è stato comunicato a voce che l’altezza era inferiore (parliamo di pochi centimetri)!
      Da allora ne io ne il mio tecnico abbiamo ricevuto comunicazioni dal comune!
      Vorrei chiederle se mi consiglia di sollecitare il comune chiedendo un eventuale copia del verbale (che non ho mai ricevuto) oppure tacere ed aspettare un eventuale scadenza di tempo per le contestazioni.
      Cordiali Saluti

    • arch. Carmen Granata
      24 Maggio 2017 11:00

      L’irregolarità può essere contestata in qualunque momento, per cui le consiglio di agire.
      Tra l’altro se la differenza di misure è davvero minima, le norme prevedono delle tolleranze ammissibili, ma questo il suo tecnico sicuramente lo sa.

  • buongiorno, dunque stavo per firmare la proposta per l’acquisto di un laboratorio sui 180 metri quadri.
    In questo laboratorio è stato alzato un muro per fare due piccoli uffici, che quindi non risultano a catasto.
    L’agenzia non me l’aveva fatto presente, ma ho notato io sul modulo della proposta
    situazione catastale non allineato
    in ordine alla planimetria e ai dati catastali non conforme
    certificato di agibilità assente o non rintracciabile
    edificato prima del 01.09.1967
    Ho telefonato al notaio che mi ha consigliato di non firmare e di renderlo a posto agibile e quindi regolarizzando i due piccoli uffici.
    L’agenzia invece mi ha consigliato di abbattere il muro per ripristinare la condizione catastale di partenza.
    Il notaio mi ha fatto capire che poi per un’eventuale vendita avrei problemi senza certificato di agibilità.
    Se io facessi buttare giù dal proprietario il muro in questione dei due uffici, potrei richiedere poi lo stesso il certificato di agibilità (per una vendita futura)? O dovrei mettere prima a norma i vari impianti, elettrico, gas e idrici?
    In questo caso approssimativamente come costo tra parcella del professionista e pratica comunale, quanto mi costerebbe?
    Grazie anticipatamente
    Avrei bisogno di una risposta urgente

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      20 Maggio 2017 12:44

      Ho spiegato più volte che non basta “sistemare” la situazione catastale, ma bisogna agire a livello urbanistico.
      Può scegliere di abbattere il muro e ripristinare lo stato legittimo ma è ovvio che, in qualunque momento richieda l’agibilità, gli impianti devono essere a norma.

  • Buongiorno Architetto,
    In merito alla sua risposta di ieri 16-05-2017, rileggendo l’articolo volevo solo capire se dopo la presentazione della Segnalazione Certificata di Agibilità da parte del costruttore (o della direzione lavori) all’ufficio preposto, trascorsi 30 giorni viene rilasciato un certificato di agibilità o vale un discorso di silenzio assenso? grazie mille per le risposte

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      17 Maggio 2017 11:25

      Non capisco se lei non ha davvero letto l’articolo o sono io che scrivo in maniera poco chiara…
      1) Il certificato di agibilità non esiste più, ma è sostituito dalla Segnalazione del tecnico
      2) il Comune non deve rilasciare più niente, ma l’immobile è agibile dal giorno stesso della presentazione della Segnalazione.

  • Buonasera architetto, ho firmato un compromesso per un acquisto di un immobile unifamiliare in costruzione in classe A4. Devo x necessità rogitare a giugno, subito dopo la fine lavori ma il notaio me lo sconsiglia perché non sarà ancora rilasciato dal comune il certificato di agibilità ché per prassi richiede 60 giorni da quando il costruttore presenta richiesta. Ho capito bene?? Premesso che mi sono state fornite dal costruttore le Dia, le schede catastali e tutta la documentazione presentata in comune x costruire. C’è ragione di pensare che non venga data l’abitabilità?? Posso comunque fare il rogito??? Si possono inserire clausole nell’atto che mi tutelino?? Posso comunque abitare l’immobile?? E a cosa vado in contro qualora il comune non rilasci x varie ragioni l’abitabilità?? Mi scusi le tante domande ma il suo parere sarebbe molto utile x me che non sono del settore e non c’è un intermediario a condigliarmi. Grazie in anticipo per il suo tempo luigi

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      16 Maggio 2017 10:15

      Il suo notaio non è per niente aggiornato sulla normativa: legga attentamente l’articolo e vedrà come è cambiata.
      Per quanto riguarda la certezza che l’immobile sia agibile o meno, potrà saperlo solo affidandosi a un architetto.

  • Gentile architetto, mia nonna possiede ed attualmente abita in una casa (degli anni 45/50) ma ora vorrebbe venderla. I nuovi proprietari potranno entrare subito, dopo l’atto di compravendita? oppure, visto gli impianti non conformi alle nuove normative, dovrebbero attendere di fare dei lavori?
    la ringrazio

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      5 Maggio 2017 10:47

      Se non sono mai stati fatti lavori, non c’è obbligo di agibilità, quindi i nuovi proprietari possono abitare l’immobile. E’ tuttavia sconsigliabile andare ad abitare in una casa con impianti non conformi.

  • Buongiorno, ho una casa in campagna dove anni fa (1986) feci un garage e 2 stanze con bagno attaccate alla casa ma indipendenti. Per vari problemi solo oggi ho ottenuto la concessione in sanatoria dove mi si chiede di fare la richiesta di agibilità presentando dei documenti e pagando una tassa entro 15 gg pena l’inagibilità. La casa sto vendendola e chiedo, poichè queste 2 stanze non sono necessarie ad essere abitate nè lo sono mai state, posso evitare di chiedere l’abitabilità e richiederla quando vorrò io o il nuovo proprietario in futuro? la concessione in sanatoria rimane comunque? Pagherò sanzioni?
    Grazie
    Claudio Alodi

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      25 Aprile 2017 20:46

      Se non richiede l’agibilità entro i termini stabiliti pagherà una sanzione fino a 464 euro e non potrà vendere la casa.

  • Nino Montalbano
    29 Marzo 2017 14:42

    Avrei una domanda da porvi. Ho comprato (asta giudiziaria) un immobile in un condominio che, a quanto pare, non ha effettuato collaudo e quindi non ha agibilità. Lasciando stare le informazioni su come ottenere agibilità… su quello ormai mi sono fatto una cultura… la mia domanda è:
    Ma le spese di condominio, in un condominio senza collaudo, agibilità, abitabilità, che non posso vendere ne affittare, le devo pagare ugualmente? Seguendo una logica il condominio non potrebbe essere nemmeno abitato e l’amministratore non avrebbe nemmeno motivo di esistere. Eppure da 20 anni la gente paga regolarmente. Ps io ho comprato l’appartamento in agosto 2016

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      29 Marzo 2017 19:43

      Le spese condominiali servono per la gestione e la manutenzione dell’immobile: in poche parole per l’uso. Quindi vanno certamente pagate.
      Comunque penso che lei abbia acquistato conoscendo già lo stato dell’immobile.

  • Buongiorno architetto
    Ho una casa costruita nel 1998 con un sottotetto mansardato a cui non ho chiesto l’abitabilità all’epoca. Questa casa ha 2 piani (dove non vi abita nessuno) più sottotetto.
    Adesso per andare ad abitare in questo sottotetto mansardato cosa dovrei fare?
    Devo chiedere l’agibilità?
    In che rischi incorrerei se non chiedessi nulla?
    Cordiali Saluti

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      28 Marzo 2017 12:32

      Una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 77 a euro 464.

  • Buonasera Arch., ritornando sul discorso del certificato di agibilità necessario a seguito di rilascio del titolo abilitativo in sanatoria (Sua risp del 24 febbraio h 14.15), tra i documenti presentati x il rilascio di suddetta sanatoria ho trovato un certificato di idoneità statica (Mod. 27)allegato ad una perizia giurata nella quale si legge “…dopo verifica eseguita si sottoscrive… che la regolarità delle preesistenze è data dal fatto che il fabbricato…è stato edificato in virtù di licenza edilizia…del 1950 e dichiarato abitabile con certificato del 1959”. Alla luce di ciò, devo cmq produrre un certificato di idoneità statica dello stabile oppure è sufficiente la documentazione che ho già? La ringrazio anticipatamente della cortese attenzione.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      3 Marzo 2017 10:34

      Dovrebbe essere sufficiente questo modello 27. Naturalmente, bisogna sempre verificare se per il Comune va bene.

  • buongiorno
    devo vendere un appartamento sito al 3° piano in un condominio di 6 piani di un fabbricato costruito nel 1952
    Abbiamo la licenza per opere edilizie del 1952 per la costruzione del fabbricato e per l’appartamento abbiamo un’autorizzazione in sanatoria per opere edilizie per lavori riguardanti modifiche interne del 1998 e una relazione asseverata art 83 per modifiche interne del 2001 e relativa fine lavori/collaudo del 2002.
    il notaio chiede il certificato di agibilità per l’appartamento, è necessario produrlo visto che i lavori eseguiti sull’appartamento riguardano interventi minori e se si dove lo devo richiedere?
    grazie, laura

    Rispondi
  • francesco consalvo
    28 Febbraio 2017 16:16

    Gentile Architetto,nel comune di Genova possiedo un monolocale di metri 23 che in data 1999 risultava lavatoio, a tale data realizzavo delle opere abusive servizi igenici e la pavimentazione, facevo istanza in sanatoria per il cambio della destinazione da lavatoio a locale di scombero che mi fu accettata nel 2001, successivamente in data 10/12/2004 a seguito del condono edilizio presentavo istanza di cambio della destinazione d`uso da locale di sgombero in abitazione infatti mi e stato rilasciato il titolo abitativo in data 28/04/2008. successivamente 2015 il condominio richiede l`agibilita` e quando e stata presentata la domanda del mio monolocale il comune la rigetta motivando in quanto il predetto monolocale non possiede i 28 metri. quindi mi sanziona con 800 euro in violazione dell`art 37 della LR 16/203. richiamando il DM 5 luglio 1975 per abitare in monolocale privo dell`agibilita`la ringrazio e le porgo cordiali saluti

    Rispondi
  • MARIA LETIZIA
    28 Febbraio 2017 7:54

    Devo vendere un locale (ereditato) uso negozio edificato dal Demanio dello Stato-Sez.Ferrovie nel 1939 in un condominio di 8 piani, ma il cui Progetto edilizio risulta inesistente, mai depositato; ho trovato (con immensa fatica d’informazioni) la Visura storica d’impianto che riporta solo le misure dei vani di cui è composto e che sono pari alla situazione attuale di fatto; non esistono impianti fatti nel tempo tranne il vecchio impianto elettrico con fori in ceramica. Per permettere al futuro acquirente di accedere ad un mutuo per il pagamento del dovuto ho pensato di richiedere un’agibilità parziale allegando oltre alla Visura storica d’impianto, l’asseverazione di un tecnico che attesta la conformità di quanto riportato su tale Visura storica, la certificazione di un impianto elettrico da eseguire, certificazione idraulica e delle fognature. Mi dica se è possibile così ottenere l’agibilità e le tempistiche per giungere al risultato in base alla nuova Segnalazione Certificata per capire i tempi che l’acquirente dovrà attendere per la richiesta del Mutuo al vaglio del perito della Banca. Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      28 Febbraio 2017 12:31

      La visura catastale non ha molta importanza. Nel 1939 non c’era obbligo di licenza eidlizia, per cui è abbastanza normale non trovare traccia del progetto. Detto questo, per un immobile così datato non esiste obbligo di agibilità, a meno che non sia stato soggetto a lavori di una certa consistenza in epoca recente. Allora, il suo tecnico dovrà attestare l’agibilità sulla scorta dell’ultimo titolo autorizzato oltre che degli altri documenti richesti.
      I tempi sono quelli indicati nell’articolo.

    • Maria Letizia
      28 Febbraio 2017 12:56

      Quindi se si presenta una richiesta di Segnalazione Certificata di Agibilità Parziale con i pochi documenti tecnici/catastali reperiti di allora e con la certificazione degli impianti invece di nuova installazione, con la copia dell’avvenuto deposito in Comune della Segnalazione si potrà iniziare a lavorare e dovrebbe servire anche al Perito della Banca per la pratica di erogazione del mutuo. Speriamo che effettivamente questo poi venga recepito ed accettato dai vari uffici che pretendono il famigerato Certificato di Agibilita’ e che si dia veramente così una scossa ai precedenti tempi vergognosamente lunghi per il Suo rilascio. GRAZIE

  • Buongiorno Arch., ricollegandomi alla sua risposta del 24 feb h 14.15, per la quale La ringrazio, volevo sapere se il certificato di idoneità statica/collaudo devo richiederlo io, a mie spese, oppure lo dovrebbe richiedere il condominio, trattandosi di un palazzo di 9 piani con 26 appartamenti e considerati i notevolissimi costi. Il condominio può essere obbligato a richiedere il rilascio di questo certificato?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      27 Febbraio 2017 15:04

      Purtroppo non c’è modo di “costringere” il condominio a partecipare alle spese. In questo momento il certificato serve solo a lei e deve accollarselo. L’unica soluzione sarebbe convincere gli altri o parte dei condomini, considerando che potrebbe in futuro servire anche a loro, a dividere le spese.

  • Buonasera Arch., vorrei acquistare una porzione di un’appartamento per il quale si sta procedendo al frazionamento. A seguito del frazionamento non sarà possibile ricevere l’attestato di agibilità in quanto gli impianti non saranno a norma (dovrò procedere io ai lavori). È possibile ricevere l’agibilità solo dopo il rogito e quindi dopo i miei lavori di ristrutturazione? Potrei incombere in qualche problematica? Il mutuo potrebbe non essermi concesso per la mancanza del certificato?
    Grazie mille

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      27 Febbraio 2017 14:58

      In questo caso la banca non può pretendere l’agibilità, visto che per rendere “abitabile” la frazione di immobile sono necessari dei lavori.

  • Buongiorno, sto acquistando casa abbiamo già firmato il preliminare ma casualmente il venditore si era scordato di rendermi partecipe di alcuni dettagli.
    La casa facente parte di un condominio risulta avere agibilità parziale ed eravamo stati rassicurati che tutto era in ordine per la vendita,avendo chiarito che richiedendo un mutuo sarebbe stata fatta la perizia e se non era tutto in regola il mutuo non sarebbe stato concesso.
    A ridosso della perizia il venditore si “ricorda” che (almeno a suo dire in quanto i documenti inviati della agibilità sono andati persi dalla posta) che il comune ha rilasciato l’agibilità per silenzio assenso su un progetto non attuato ma sulla BUONA FEDE che il proprietario avrebbe effettuato tali lavori.
    Ad oggi i lavori non risultano fatti, ma non essendo stata aggiornata la planimetria al catasto per assurdo né il perito della banca né il notaio hanno riscontrato anomalie.
    Tra le cose che il venditore aveva scordato di dire é che tra qualche mese il condominio ha chiesto una perizia per la agibilità delle parti condominiali con AGGIORNAMENTO PLANIMETRICO degli appartamenti.
    Noi ancora non abbiamo fatto il rogito, abbiamo chiesto al padrone di effettuare i lavori andandogli anche incontro con una parte della spesa ma lui si rifiuta di fare i lavori a suo carico.
    Ora vorrei sapere non so se potete essermi utile come muovermi?
    Casa ci piace e non vorremo perderla ma non abbiamo le risorse economiche per effettuare tutti i lavori a nostro carico.
    Il preliminare non é stato ancora registrato in caso il venditore si rifiuti di fare i lavori posso comunque impugnare il preliminare e essere risarcita almeno per sua inadempienza?
    Vi ringrazio anticipatamente della vostra risposta.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      25 Febbraio 2017 19:03

      Potete recedere dal contratto, chiedendo il doppio della caparra, o pretendere un sostanzioso sconto sulla vendita.

  • Gentile architetto,
    Sto acquistando un immobile (rogito tra un mese) che è un appartamento all’interno di uno stabile costruito negli anni 50. Per questo relativamente alla certificazione di agibilità sia il proprietario che l’amministratore di condominio mi hanno informato che l’edificio è andato in deroga e che questo documento non si può reperire. Vorrei sapere se questa informazione è valida per costruzioni cosi datate o se, invece, c’è modo di ottenere questo certificato. Se si, chi se ne dovrebbe occupare? Il proprietario incaricando un tecnico tipo geometra o architetto?
    Grazie per la disponibilità
    Tania

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      24 Febbraio 2017 14:21

      Per immobili così datati non è obbligatorio fornire il certificato di agibilità, a meno che l’immobile non sia stato sottoposto dopo il 2001 a interventi che possano cambiare le condizioni di salubrità, igiene, sicurezza, risparmio energetico o funzionalità degli impianti.

  • Monica mega
    24 Febbraio 2017 0:04

    Buonasera. Ho intenzione di vendere il mio appartamento; ho ricevuto la concessione in sanatoria per un abuso condonato (2004), ma ora devo chiedere il rilascio del certificato di agibilitá. Ho tutti i certificati necessari, tranne quello relativo alla staticità del palazzo. Lo stabile é del 1949 e non si riesce a trovare alcun certificato anche dell’epoca; mi dicono che é necessario anche per l’agibilità parziale. Quindi la mia pratica si é fermata. Come posso procedere?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      24 Febbraio 2017 14:15

      Se il collaudo statico non esiste o è irreperibile, è necessario far redigere un certificato di idoneità statica da un tecnico abilitato.

  • Buonasera Arch.
    ho acquistato un immobile che non ha agibilità pur essendo stato abitato fino a prima della compravendita.
    Essendo in corso la realizzazione di interventi che cambiano le condizioni di salubrità, igiene, sicurezza, risparmio energetico e funzionalità degli impianti, devo provvedere alla nuova agibilità.
    Come posso presentare il certificato di collaudo statico se non era necessario?
    E’ indispensabile che ci sia la comunicazione di fine lavori per procedere con l’agibilità?
    E’ indispensabile l’agibilità per il cambio di residenza? (per legge da effettuare entro i 18 mesi dalla data del rogito)
    Grazie
    Alberto

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      10 Febbraio 2017 8:58

      Il certificato di collaudo statico può essere reperito presso gli uffici del Genio Civile.
      La segnalazione di agibilità va fatta solo dopo la fine lavori.
      L’agibilità non è necessaria per il cambio di residenza.

  • Buongiorno arch.Granata,
    Volevo chiederle se nel nuovo Decreto SCIA 2 n. 222 del 2016 sono indicate delle tempistiche entro cui gli enti possono fare controlli a campione per l’accertamento dell’abitabilità o se al contrario hanno la possibilità di farlo anche dopo mesi o anni dalla richiesta.

    Rispondi
  • Se il costruttore è in carcere per 9 anni…l agenzia che ci ha seguito o l architetto che ha progettato l immobile? Loro sono anche responsabili?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      7 Febbraio 2017 11:39

      Il primo a cui fare riferimento è chi ha venduto: poi, lui potrà rivalersi su tutti gli altri.
      L’agenzia ha responsabilità, in quanto non ha tutelato l’interesse del cliente.
      Il progettista non ha alcuna responsabilità mentre ce l’ha il direttore dei lavori (che potrebbe essere la stessa persona), se non ha presentato la richiesta nei tempi dovuti.

  • Buongiorno dobbiamo vendere un appartamento che non ha l’agibilità perché il costruttore non ha mai fatto richiesta, inoltre noi ci siamo fatti tutti i certificati di conformità, ora volevo sapere visto che l’agibilità lui non l’ha mai richiesta, possiamo chiedere danni a qualcuno? Premetto che il costruttore è in carcere, su chi possiamo rifarci?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      6 Febbraio 2017 11:26

      I danni potete richiederli a chi vi ha venduto la casa. Se l’avete acquistata direttamente dal costruttore, quindi a lui.

  • Il subalterno non è presente.
    E’ presente solo il foglio e la particella

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      1 Febbraio 2017 14:34

      Se il fabbricato è costituito da un’unica unità immobiliare il subalterno potrebbe essere assente. In tal caso però, non essendo tutto completato, non credo possa essere stata rilasciata l’agibilità.

  • Riferito al precedente messaggio, sì un unica particella
    Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      1 Febbraio 2017 10:59

      Io le ho chiesto se è un unico subalterno… La particella può essere unica, ma i subalterni diversi.
      In questo caso, se l’immobile ultimato ha un subalterno proprio, può essere che l’edificio sia provvisto di un certificato di agibilità parziale.

  • Buongiorno
    Sto facendo delle trattative per l’acquisto di un rustico di 200 mq, che per metà é stato ristrutturato mentre l’altra metà è del tutto da ristrutturare.
    L’attuale proprietario mi assicura x ora soltanto a voce, che é presente una certificazione di agiblità, ma è possibile questo visto che al catasto l’abitazione è un unico corpo?
    Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      31 Gennaio 2017 11:40

      Cosa significa che al catasto è un unico corpo? E’ accatastata come unico subalterno?

  • In un nuovo palazzo ultimato il 2.12.2009 manca il certificato di agibilità perché, scrive il comune il 14.09.2016, l’istanza non è stata integrata dalla documentazione di rito prevista nei termini dei sessanta giorni. Quindi come si può ottenere il certificato di agibilità di un singolo appartamento se manca per l’intero fabbricato?Posso chiedere un indennizzo? Grazie.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      30 Gennaio 2017 14:21

      Come può leggere dall’articolo, oggi può essere fatta anche richiesta di agibilità parziale per un singolo appartamento, se ci sono i presupposti. Lei può chiedere un risarcimento, se ha acquistato senza agibilità.

  • Buongiorno.
    Dovrei acquistare un immobile tramite mutuo bancario. La banca mi chiede certificato di agibilità ma non ha specificato se l’agibilità è riferita allo stabile o all’appartamento.
    Lo stabile è stato dichiarato agibile dalla ditta che lo ha costruito e l’atto depositato in comune sebbene nel 1981. In tal caso sarebbe comunque valido?

    Rispondi
  • Sto cercando di acquistare un appartamento situato in una palazzina costituita da tre appartamenti. La banca per rilasciare il mutuo mi richiede il documento di agibilità, ma il comune dice che ne è sprovvisto perchè costruita nel’63 e non ha subito nessuna modifica. Per ottenere il certificato, cosa devo fare? o meglio cosa deve fare il venditore per avere la certificazione? Premetto che nessun appartamento ha l’agibilità, anche se uno dei tre è abitato, e il comune non mi fornisce l’elenco delle procedure per ottenerla.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      27 Gennaio 2017 11:27

      Il venditore deve incaricare un architetto per la presentazione della Segnalzione Certificata di Agibilità. Naturalmente, dovranno sussistere tutti i requisiti richiesti: ad es., se gli impianti non sono a norma, sarà necessario adeguarli.
      Purtroppo, molti Comuni non sono ancora aggiornati alla nuova procedura, ma sarà l’architetto incaricato a interfacciarsi con l’ente per vedere il da farsi.

  • Sono proprietaria di un appartamento in uno stabile che ha al suo lato piccolo appartamento ora messo in vendita, formato da tre vani più quello che chiamano rispostiglio e che si sviluppa sulla stessa parete della mia camera. Apprendo che a differenza degli altri vani il ripostiglio non ha abitabilità. Ho il dubbio che tale ripostiglio sia il risultato di una chiusura successiva di uno spazio perimetrale condominiale, chiuso a suo tempo in comune accordo tra i due fratelli proprietari originari dello stabile, i cui appartamenti sono stati poi venduti. Cosa posso fare per accertare un eventuale abuso edilizio?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      18 Gennaio 2017 10:50

      Deve fare un atto di acccesso al Comune per verificare la conformità tra quanto assentito e quanto realizzato.

  • Buongiorno, siamo in procinto di acquistare l’appartamento adiacente al nostro, semi-grezzo senza pavimenti, rivestimenti e porte interne ma con struttura, impianti ed infissi terminati in ogni sua parte, con l’obiettivo di fusione nei tre anni successivi. Dovremmo concludere la compravendita senza il certificato di agibilità, che produrremmo poi contestualmente alla fine dei lavori una volta effettuati da parte nostra. Riscontra delle controindicazioni? L’azienda costruttrice dispone di tutte le certificazioni di conformità che verranno allegate al preliminare di compravendita. L’appartamento attualmente in nostro possesso è identico a quello in questione. Grazie mille

    Rispondi
  • Buonasera,sono interessato ad acquistare una casa di cui l’attuale proprietario ha fatto la richiesta di ABITABILITA’ ma non ha ancora avuto il certificato. Posso già fare una offerta e provare a comprarla, o devo attendere che il certificato arrivi?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      9 Gennaio 2017 9:02

      E’ una scelta sua: se è consapevole che l’agibilità non è ancora rilasciata ma vuole acquistare lo stesso, può farlo, dichiarandolo nell’atto.

  • Buon giorno. Ho acquistato un appartamento a due piani con scala interna. Il comune ha rilasciato abitabilità per la parte del primo piano e per la mansarda destinata a sottotetto e vasque l’agibilita. Avendo i requisiti hanno presentato il recupero abitativo con inizio lavori e anche la fine lavori. Il secondo piano è stato riaccatastato con bagno e stanza. È stata cambiata anche la rendita catastale. Bisogna adesso richiedere l’abitabilità per il secondo piano? Il Notaio non ha indicato nella bozza dell’atto nulla su questo problema e il venditore vuole stipulare l’atto. Cosa vado incontro, se non verrà in seguito richiesta l’abitabilità? Grazie, Filippo

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      20 Dicembre 2016 12:14

      Avendo ampliato l’immobile esistente, deve richiedere l’agibilità entro 15 giorni dall’ultimazione die lavori. La mancata richiesta comporta una sanzione da 77 a 464 euro.

  • Vorrei acquistare, in una costruzione del 2012, classe B, un sottotetto agibile non abitabile. Dopo quanto tempo può essere richiesta l’abitabilità? Potrei usufruire delle agevolazioni prima casa, considerando che dovrei trasferirvi la residenza entro 18 mesi (ora non risiedo nello stesso comune dell’immobile), ma questo non è possibile senza l’abitabilità?
    Ringrazio anticipatamente e saluto

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      14 Dicembre 2016 11:33

      Non si tratta di una questione di tempi: per avere l’agibilità il sottotetto deve avere determinati requisiti. Se non li ha, non è abitabile e non si può avere l’agevolazione prima casa.

    • Per la soffitta adiacente, uguale a quella di mio interesse, annessa all’appartameno sottostante, sul rogito è stato riportato “agibile non abitabile”.
      Lo stesso costruttore ha già predisposto le altezze e i punti luce x la futura richiesta di abitabilità, che una volta poteva essere richiesta dopo un tot di anni.

    • arch. Carmen Granata
      14 Dicembre 2016 16:41

      “Agibile ma non abitabile” significa che il sottotetto è accessibile e può essere utilizzato, ad es., come deposito o stenditoio, ma non ci si può fare una casa. Per avere l’abitabilità è necessario richiedere il recupero abitativo, ma come detto devono sussistere alcuni requisiti. Se lei è al corrente della possibilità di avere l’abitabilità dopo un certo numero di anni, è possibile, ma sempre a patto della rispondenza alle norme previste. In ogni caso non può acquistare con le agevolazioni prima casa.

  • Buongiorno, dopo aver effettuato una ristrutturazione di una casa con nuova planimetria, prima di dare la chiusura dei lavori con relativa richiesta di abitabilità, posso prendere la residenza?
    Grazie distinti saluti

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      12 Dicembre 2016 11:04

      Il certificato di agibilità non è tra i documenti richiesti per il cambio di residenza..

  • buonasera, volevo chiedere un chiarimento in una casa con 3 appartamenti è necessario chiedere l’agibilità per tutti 3 gli appartamenti oppure è sufficiente chiederla per uno e poi si estende anche agli altri? grazie…

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      7 Dicembre 2016 11:41

      No, l’agibilità non si estende automaticamente da un appartamento all’altro. Tutti gli appartamenti devono possedere i requisiti.

  • Gent.mo arch. Carmen Granata
    qualche settimana fa, ho sottoscritto un preliminare di acquisto per un appartamento sito in Milano e costruito nel 1995, oggi il venditore mi dice che sembra non esserci il certificato di agibilità nonostante, nel suo atto di rogito originario, viene indicata la licenza di abitabilità con atto n. xxxx (che non indico).
    Nel complesso abitativo hanno sempre venduto appartamenti senza problemi o meglio ignari del problema.
    Domande
    1) La licenza di abitabilità può essere rilasciata senza l’agibilità ?
    2) Che rischi avrei nella prosecuzione ?
    3) L’edificio e/o appartamento è abusivo anche se ci abitano centinaia di famiglie dal 1995 ?
    4) Se il venditore non presenta l’agibilità entro la data del rogito è inadempiente e quindi è obbligato a restituirmi il doppio della caparra ?
    5) Un altro venditore del piano inferiore per poter vendere ha chiesto in comune l’abitabilità (entro 60gg dovrebbe avere una risposta)… questo risolve l’eventuale problema ?
    Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      25 Novembre 2016 11:39

      Come spiego nell’articolo l’abitabilità è il “vecchio nome” dell’agibilità, se c’è la prima non è necessaria la seconda, a meno che non siano stati fatti lavori pesanti di trasformazione.
      L’agibilità non c’entra niente con l’abusività, per la quale va invece verificato il titolo autorizzativo con il quale l’edificio è stato realizzato.
      L’assenza del certificato non implica la nullità dell’atto di vendita.

  • Ho comprato un appartamento al centro storico circa 10 anni fa .. La costruzione risale al 1800 .. quando ho acquistato nessuno ha menzionato dell’agibilita anche perchè essendo abitato si presupponeva che gia lo aavesse e nè agenzia e nè il notaio hanno formulato tali richieste. Ora mi sorge il dubbio: se non dovesse averlo cosa devo fare?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      22 Novembre 2016 10:25

      Potrebbe non averlo, se gli ultimi lavori sono stati fatti molti anni fa. Lei è obbligato a richiederlo solo in caso di interventi importanti, come la messa a norma delgi impianti, o in occasione di una futura vendita.

  • Buongiorno vorrei sapere se è possibile chiedere l’agibilità senza aver messo pannelli solari e fotovoltaici ma solo c’è la predisposizione, in quanto richiesti per nuova costruzione per risparmio energetico. Non avendo più possibilità economiche come risolvere questo problema?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      21 Novembre 2016 12:04

      Non credo. Gli impianti da fonti rinnovabili solo obbligatori per le nuove costruzioni.

  • buongiorno, chiedo il suo aiuto per una questione che incombe da 9 anni relativamente all’immobile dove abito.
    tutti gli appartamenti dell’immobile,sono privi di abitabilità , in quanto il costruttore non ha mai deposto la richiesta presso gli uffici comunali.
    ad oggi siamo privi di tale certificato e di conseguenza ” abusivi” ed imponenti in una eventuale vendita.
    nonostante abbiamo residenza e paghiamo tasse come tutti, reperire questa certificazione diventa difficile.
    come possiamo attivarci e quali saranno i costi da sostenere!??
    grazie mille!

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      15 Novembre 2016 15:45

      “Reperire” la certificazione non è difficile, ma impossibile, se non esiste!
      Va fatta una richiesta ex novo, per cui dovete rivolgervi a un tecnico che, sulla base della documentaizone da preparare, vi farà un preventivo dle suo onorario. Alla parcella dovrete poi sommare i costi di bolli e diritti comunali e Asl.

  • Salve, sto vendendo un appartamento e da un accesso agli atti del Comune scopro che il certificato di abitabilità non è stato mai richiesto dal costruttore. Ora per ovviare, mi sono rivolto ad un tecnico abilitato che sta provvedendo ad esperire le pratiche di rito. Posso rivalermi, per le spese che andrò a sostentere, con chi mi ha venduto la casa atteso che non ha evidenziato formalmente tale situazione. Purtroppo ho acquistato nel 2000 e solo ora mi sono accorto di tale “sofferenza burocratica” e quindi gradivo sapere se sono ancora nelle condizioni oggi di rivalermi sul costruttore.
    In attesa di riscontro ringrazio.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      12 Novembre 2016 18:08

      Certo che può rivalersi. Si tratta di una irregolarità nella vendita, non di difetti costruttivi per i quali sono previste tempistiche specifiche.

    • Grazie per la risposta al quesito, quindi procedo ad incardinare causa civile mirata al risarcimento del danno, sperando in tempistiche processuali brevi.

  • Salve, chiedo il vostro aiuto in quanto vorrei comprare un appartamento nuovo mai abitato ma ho alcuni dubbi…..
    Quasi tutti gli appartamenti del palazzo sono abitati è possibile che nessuno di questi abbia ottenuto l abitabilità oppure è possibile che solo l appartamento che vorrei acquistare non ce l abbia?
    Parlando con un vicino mi diceva che originariamente l immobile che vorrei acquistare non era un appartamento ma un garage che poi è stato trasformato in appartamento è possibile? A cosa potrei andare incontro?
    Grazie mille

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      2 Novembre 2016 12:58

      Certo che è possibile. Se il cambio d’uso è stato fatto in maniera regolare, l’immobile avrà anche il certificato di agibilità, altrimenti si tratta di un abuso e non è commerciabile. Le consiglio di rivolgersi a un architetto per verificare la regolarità dell’appartamento. Per la zona della Campania può contattarmi direttamente.

  • Buongiorno,
    vorrei porvi un quesito: il costruttore appartamento ha presentato domanda di agibilità nel mese di aprile 2016 al momento il Comune non rilascia ancora il Certificato con scuse varie l’ultima è che si sta cercando di farla passare in autocertificazione e manca la firma del tecnico che vorrebbe fare un preventivo sopralluogo è fattibile tutto ciò o questo doveva avvenire nei 60 gg dalla presentazione dato che i tempi non sono mai stati interrotti con nessuna comunicazione scritta.
    grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      20 Ottobre 2016 16:10

      Il Comune non può respingere un’istanza con “scuse varie” e l’affermazione “si sta cercando di farla passare in autocertificazione” non ha senso. Visto che sono trascorsi i 60gg o il comune da una risposta scritta o lei deve rivolgersi a un legale per inadempienza dell’ente.

    • Buongiorno,
      Vi ringrazio tanto per la risposta, se posso pero’ vorrei chiederle delle precisazioni per evitare di essere ulteriormente presi in giro dagli addetti del comune, poiche’ sono abbondantemente trascorsi i 60 gg senza interruzioni scritte da parte dell’ente quest’ultimo è legittimato a chiedere un sopralluogo adesso o siamo già nella fase del silenzio-assenso? l’autocertificazione richiede comunque la firma del tecnico comunale?
      Grazie mille in anticipo.

    • arch. Carmen Granata
      21 Ottobre 2016 9:26

      In realtà il sopralluogo avrebbe dovuto essere fatto dall’Asl. L’autocertificaizone deve essere firmata dal direttore dei lavori o da un altro tecnico abilitato.

  • Buongiorno, forse acquisterò un monolocale con sottotetto (senza abitabilità /agibilità) vorrei capire a che spesa andrò in contro se dovesse accettare la mia proposta ? A chi mi devo rivolgere? Abito a Seregno (MB)
    Grazie mille Angela

    Rispondi
  • Buongiorno la mia casa è del 1920… alcuni lavori sanati nel 1985. L’abitabilità è obbligatoria per vendere?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      5 Ottobre 2016 15:30

      Non è obbligatoria, ma l’acquirente può rivalersi sul venditore se ne scopre la mancanza. Per questo è bene inserire una clausola nell’atto, nella quale entrambe le parti dichiarano di esserne a conoscenza.

  • Valentino Ducoli
    29 Settembre 2016 18:14

    mi interessa sapere che tipo e quante marche da bollo si devono applicare sulla richiesta del certificato di abitabilità o Agibilità
    Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      3 Ottobre 2016 9:09

      Di solito una di valore corrente (16 euro), ma dipende dalle richieste del Comune.

  • Buongiorno vorrei chiedere un informazione, per una comunicazione di agibilità con inizio attività autocertificata …. si allega il verbale di collaudo da un tecnico che non sia stato il direttori lavori, progettista ecc….dello stesso progetto. Questo tecnico deve essere iscritto da 10 anni all’albo come per il collaudatore statico? grazie in anticipo per la risposta

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      16 Settembre 2016 13:04

      Il collaudo da allegare all’autocertificazione è proprio quello statico, quindi è ovvio che il collaudatore debba essere iscritto all’albo da almeno 10 anni.

    • Si certamente quello che dici è giusto, vorrei capire il collaudo totale di un impianto produttivo di beni e servizi art. 10 DPR 160/2010lettera b

    • arch. Carmen Granata
      19 Settembre 2016 13:20

      Il collaudo è sempre quello! Solo in caso di opere pubbliche si parla anche di collaudo tecnico-amministrativo, che è altra cosa e in questa sede non ci interessa.

  • Vorrei vendere la mia casa resa inagibile dal comune per colpa di un allagamento di un fiume che ha fatto cedere alcuni pavimenti. Cosa devo fare? Sono passati 2 anni ed è ancora inagibile .

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      21 Giugno 2016 19:32

      Deve eseguire i lavori necessari a rendere l’immobile nuovamente agibile.

  • Salve , sto vendendo la mia capo schiera , sapete se la banca chiede il certificato di abitabilità x il mutuo ?? Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      6 Giugno 2016 12:06

      Di solito sì.

    • Grazie Arch.. anche se abbiamo una concessione edilizia ?

    • arch. Carmen Granata
      6 Giugno 2016 12:56

      La concessione dovrebbe bastare, ma poi dipende se la banca ha ulteriori richieste.

    • Gentilissima .. grazie .

    • Salve Arch.. ho richiesto il certificato di agibilità in comune , è mi hanno richiesto il certificato di prevenzione incendi , chiedo è necessario ?? E chi lo rilascia , e che altri documenti ci vogliono x averlo ? Grazie

    • arch. Carmen Granata
      17 Giugno 2016 16:53

      Il certificato di prevenzione incendi è richiesto per determinate attività ed è rilasciato dal comando provinciale dei vigili del fuoco. Per la richiesta, come per tutta la documentaizone necessaria, occorre rivolgersi a un tecnico.

    • Serve anche per una villetta ??

    • arch. Carmen Granata
      18 Giugno 2016 17:41

      Di solito no.

  • arch. Carmen Granata
    27 Maggio 2016 13:14

    Sì, in realtà sono esentati solo gli edifici ante 1934.

    Rispondi
  • Mi sono recato in comune per richiedere l’agibilita ma il comune si rifiuta di rilasciare il certificato nonostante siano passati 11 anni dalla presentazione della domanda di agibilità presentata correttamente e completa di tutto quello che il comune richiedeva allora la scusa è che la ditta costruttrice non ha adempiuto alle opere di urbanizzazione quali asfalto della strada fuori la mia proprietà luci d’illuminazione pubblica ecc..ora io mi chiedo che relazione hanno le opere pubbliche con la mia proprietà io ho tutte le certificazioni di conformità e quant’altro richiesto nel modulo di domanda di agibilità presentata cosa posso fare i 30 o 60 giorni sono passati da 11 anni come posso risolvere la situazione?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      18 Marzo 2016 9:32

      Le opere di urbanizzazione sono presupposto per ottenere l’agibilità di un immobile. Se non ci sono tutti i presupposti, non contano i 30 giorni per il formarsi del silenzio assenso.

    • Ma a chi spettano le opere di urbanizzazione io cosa posso fare

    • arch. Carmen Granata
      18 Marzo 2016 12:56

      Se il Comune ha chiesto al costruttore la realizzazione delle opere, evidentemente l’immobile è stato realizzato nell’ambito di una convenzione urbanistica che lo prevedeva.

  • Un chiarimento sulla richiesta di Agibilità.
    Se nell’atto di compravendita è indicato l’onere al venditore (cura e spese) di fornire nel più breve tempo possibile il certificato di agibilità all’aquirente, come è possibile esigere tale adempimento (anche a distanza di anni) considerato che all’atto di vendita costui non ha formalmente più titolo sull’immobile?
    Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      11 Febbraio 2016 19:37

      Mi scusi, per “fornire” il certificato di agibilità, intende che il vecchio proprietario doveva farle avere il documento già esistente o l’agibilità andava richiesta, in quanto l’immobile ne era sprovvisto?

    • In effetti questo aspetto non è chiaro perchè il vecchio proprietario aveva ereditato questo appartamento e non lo sapeva. Il comprensorio è formato da due villini facenti capo a un unico progetto, ma sul certificato di agibilità sembra si menzioni uno solo dei due villini (ovviamente non quello di interesse).
      A ciò si aggiunga che è intervenuta per l’appartamento in questione una sanatoria in concessione per la quale credo non è mai stata richiesta l’agibilità. Presumibilmente nell’atto di compravendita si faceva riferimento a questa specifica agibilità a seguito della sanatoria.
      Grazie per l’aiuto e l’interesse

    • arch. Carmen Granata
      12 Febbraio 2016 11:45

      La situazione cambia a seconda dei casi. Se l’agibilità esiste, può reperirla anche lei facendone richiesta al comune.
      Se invece non c’è, purtroppo ora può solo rivalersi con il vecchio proprietario tramite un legale. Personalmente avrei preteso l’agibilità come condizione per stipulare l’atto, piuttosto che inserire una generica clausola di consegna “nel più breve tempo possibile”. Anche perchè, come afferma lei stesso, oggi il vecchio proprietario non ha più titolo per richiederla.

  • Come inquilina, per 6 anni ho pagato 450 €uro mensili di regolare affitto registrato per trilocale (mq 38), “arredato” minimalmente. Pochissimi vantaggi e molti svantaggi come enorme UMIDITA’ e muffe in ogni stanza. Caldissimo d’estate e freddissimo d’inverno con costi notevoli in bollette di Luce e gas + acquisto di 3 deumidificatori ed un climatizzatore + un arredo decente per rendere l’abitazione VIVIBILE + sostituzione a mie spese anche di elettrodomestici guasti + 400 euro di bolletta acqua per verosimile perdita occulta! Nonostante le rimostranze, e la proprietaria abbia provveduto ad un “cappotto” esterno, il PROBLEMA UMIDITA’ E MUFFA NON SI è MAI RISOLTO. ( Da informazioni raccolte, sembra che TUTTI gli inquilini precedenti hanno vissuto gli stessi problemi) A Novembre me ne sono andata seguendo TUTTE le corrette procedure burocratiche, e alla consegna delle chiavi, dopo sopralluogo, la signora mi ha restituito la caparra, consapevole che NON aveva senso tinteggiare in previsione di un ulteriore drastico intervento. Ora, dopo circa 2 mesi, mi assilla continuamente per ottenere un “rimborso” dei costi che “avrebbe” sostenuto per riaffittare a breve il locale. Sono ALLIBITA! E non saprei se lasciar perdere o rivolgermi alla magistratura.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      10 Gennaio 2016 16:03

      Le consiglio di lasciar perdere. Lei non ha nessuna responsabilità per le spese sostenute per rendere agibile l’immobile. Nel momento in cui la proprietaria le ha restituito la cauzione, ha implicitamente riconosciuto che non avesse causato alcun danno da riscarcire.

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