Si va verso il divieto di installazione caldaie a gas

Divieto di installazione caldaie a gas: quanto c’è di vero in questa notizia, da quando dovrebbe andare in vigore e per quali immobili varrà.

Da quando scatta il divieto di installare caldaie a gas?

Tra le misure in cantiere per combattere i cambiamenti climatici e contrastare la crisi energetica che fanno parte del pacchetto RePower UE, l’Unione Europea avrebbe in programma anche un vera e propria messa al bando delle caldaie a gas.

In base alle notizie circolate negli ultimi giorni, dal 2025 potrebbe scattare il divieto di installazione delle caldaie alimentate da combustibili fossili nelle abitazioni di nuova costruzione o in corso di ristrutturazione.
Già dal prossimo anno invece dovremmo dire addio agli incentivi fiscali destinati alla sostituzione del vecchio generatore di calore con una caldaia a condensazione.

Le prescrizioni sono contenute nella ormai famigerata Direttiva UE sulle case green che ha l’obiettivo proprio di rendere le abitazioni degli europei energeticamente più efficienti nel giro di pochi anni.

Accanto al divieto di utilizzare impianti di riscaldamento alimentati da combustibili fossili (e quindi con generatori di calore a combustione), la direttiva dovrebbe contenere anche il divieto di sovvenzionare con incentivi statali questo tipo di caldaie. Per questo motivo, dal prossimo anno potremmo dire addio al bonus caldaia.

L’Unione Europea sembra insomma aver anticipato le tempistiche previste, visto che in un primo momento si parlava di introdurre il divieto di installazione dal 2029. L’idea era quella di non imporre un cambiamento repentino ma un progressivo abbandono delle vecchie caldaie. Adesso però dovremo fare i conti con margini temporali più ristretti.

Dopo l’approvazione della direttiva, in programma per la metà di marzo, i Paesi membri dell’Unione avranno due anni di tempo per adeguarsi alle nuove regole.
La direttiva contiene infatti soltanto delle prescrizioni di indirizzo ma spetta al singolo Stato membro prevedere precise disposizioni normative.

Quali dispositivi saranno vietati dalla Direttiva UE?

A essere vietate saranno tutte le caldaie che utilizzano combustibili fossili come metano o gas di petrolio liquefatto (GPL), quindi anche le caldaie a condensazione diventate obbligatorie da pochi anni proprio perché più efficienti.

Nella direttiva troviamo citata anche l’acqua calda sanitaria. Molto probabilmente avranno quindi i mesi contati anche gli scaldabagno a gas per riscaldare l’acqua per la doccia o per la cucina.

Si tratta di dispositivi come quelli che puoi trovare qui su Amazon:
Scaldabagno a Gas 12LPM
Vaillant Scaldabagno Atmomag Mini
ECUTEE 10L 20KW.

In quali abitazioni sarà vietato installare caldaie a gas?

Come detto, il divieto di installazione scatterà soltanto per i seguenti edifici:
nuove costruzioni
• immobili sottoposti a ristrutturazione.

Se hai una caldaia installata di recente, puoi pertanto stare tranquillo perché potrai continuare a utilizzarla e non avrai alcun obbligo di sostituirla, almeno fin quando non deciderai di ristrutturare la tua casa.



Stop agli incentivi per le caldaie a gas dal 2024

Mentre dovremo aspettare ancora qualche giorno per sapere se il divieto di acquistare e installare caldaie a gas dal 2025 diventerà una realtà, quel che è certo è che dal prossimo anno non ci saranno più incentivi fiscali per questi dispositivi.

Naturalmente continueranno a essere in vigore i vari bonus previsti dalla nostra normativa ancora per tutto quell’anno, ma tra gli interventi agevolati sparirà la sostituzione della caldaia con una a condensazione.

Non solo brutte notizie però. Se da un lato si toglie l’incentivo economico per le caldaie a gas, dall’altro restano agevolati altri tipi di impianto di riscaldamento.

Potranno continuare a essere incentivati sistemi considerati più sostenibili, come:
pompe di calore
sistemi ibridi che combinano proprio la pompa di calore con i sistemi di combustione tradizionali
• sistemi alimentati da idrogeno anche in miscela, ad esempio con il metano.

Quest’ultimo dovrebbe essere proprio il modo per salvare i dispositivi tradizionali ma tutto dipenderà ovviamente dall’accettazione, da parte dell’Unione Europea, della miscela idrogeno-metano come soluzione sostenibile.

Per le pompe di calore e i sistemi ibridi continueranno quindi a essere in vigore agevolazioni come il Conto Termico e l’Ecobonus 65% (come è noto dal 17 febbraio fruibile solo come detrazione fiscale e non più con sconto in fattura).

Le alternative alle caldaie a gas

Ma analizziamo meglio le alternative che avremo a disposizione per ottemperare al divieto di installazione delle caldaie a gas.

Le pompe di calore sono il sistema che gode della maggiore spinta dall’UE perché considerate una alternativa altamente sostenibile alle caldaie.

Le pompe funzionano infatti con l’energia elettrica e quindi non provocano emissioni di fumi inquinanti in atmosfera. Tuttavia, per essere considerate davvero ecologiche la fonte energetica dovrebbe essere sempre rinnovabile. Solo in questo modo si potrà dire infatti che l’impatto sull’ambiente sarà davvero nullo.

Il loro costo è però superiore a quello di una caldaia tradizionale. Il funzionamento ottimale si ha inoltre con i sistemi di riscaldamento radiante, come quello a pavimento per cui sarebbe opportuno sostituire i vecchi radiatori con un impianto di questo tipo. Tutto questo si traduce però in spese importanti per una famiglia media.

I sistemi ibridi sono ottimali perché consentono di ovviare a uno dei maggiori problemi delle pompe di calore. Queste lavorano nelle migliori condizioni quanto minore è la differenza di temperatura tra interno ed esterno. Con temperature estreme, quindi, il rendimento di una pompa non è ottimale.
La caldaia abbinata può dare un supporto da questo punto di vista e inoltre può essere utilizzata per riscaldare l’acqua.

Fine definitiva delle caldaie a gas, quindi?

Non del tutto. Come ti ho anticipato, è possibile che le attuali caldaie commercializzate, e quelle che saranno immesse in commercio nei prossimi mesi, potranno essere utilizzate impiegando come combustibile non più il solo gas naturale ma una miscela composta da metano, biogas e idrogeno verde.

Ovviamente i dispostivi dovranno essere idonei a funzionare con questo mix di combustibili considerato sufficientemente rinnovabile. In base a quanto sostengono i tecnici esperti del settore, eventuali criticità dovrebbero riguardare solo modelli di caldaie molto datati. Quelle di più recente produzione sono invece già conformi.

Per saperne di più dobbiamo però attendere l’approvazione definitiva della Direttiva UE e le indicazioni dell’Unione Europea.

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