In questo articolo ti descriverò le più importanti regole di progettazione da seguire, affinché il bagno in camera sia una scelta funzionale.
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In questo articolo ti descriverò le più importanti regole di progettazione da seguire, affinché il bagno in camera sia una scelta funzionale.
Linea Scenario di FerreroLegno (photo credit Studio Roscio)
Non c’è dubbio che poter disporre di un bagno in camera da letto (il cosiddetto bagno in suite) offre una notevole comodità in casa e rappresenta anche un plus per il valore commerciale dell’immobile.
Da noi, infatti, questa soluzione progettuale è ancora considerata un piccolo lusso, mentre in altri Paesi costituisce spesso la normalità.
In fase di ristrutturazione, potresti allora valutare l’opportunità di modificare il tuo appartamento in tal senso. Tieni presente però che non sempre è possibile realizzare un servizio igienico da cui si acceda direttamente dalla camera.
In questo articolo ti descriverò quindi le principali regole di progettazione da rispettare affinché il bagno nella stanza sia effettivamente una scelta funzionale.
Come detto in precedenza, il bagno in camera è una soluzione senza dubbio comoda. In particolare, quando si ha famiglia, può essere utile disporre di un bagno privato distinto da quello utilizzato dai figli o destinato agli ospiti.
La praticità della vicinanza è poi un fattore importante: nel caso ci si debba alzare di notte, il bagno è subito vicino e a disposizione, senza dover camminare al buio per raggiungerlo. Si può inoltre uscire velocemente dalla doccia e cambiarsi in camera, ottimizzando i tempi per prepararsi la mattina.
Tuttavia, non possiamo nascondere che esista anche qualche svantaggio, da valutare opportunamente prima di decidere se questa è la soluzione progettuale che fa per te.
Tirare lo sciacquone o aprire un rubinetto mentre il nostro partner dorme può senza dubbio creare qualche rumore che ne potrà disturbare il sonno.
Il vapore generato dall’acqua calda può facilmente transitare in camera e portare con sé molta umidità, soprattutto se il bagno è cieco e non è stata progettata una adeguata ventilazione forzata. A proposito: sconsiglio sempre la realizzazione delle cabine armadio cosiddette passanti, tra camera e bagno, perché questa umidità può essere davvero deleteria per gli abiti.
Se poi in casa c’è un solo bagno, sconsiglio decisamente questa soluzione, perché è sempre meglio evitare il passaggio in camera per eventuali ospiti che dovessero utilizzarlo.
Ci sono diversi modi per ricavare un bagno in camera. Potresti:
• collegare alla stanza un bagno esistente (ad es. chiudendo la porta in corridoio e aprendola in camera)
• trasformare in bagno uno sgabuzzino o locale con altra destinazione d’uso e collegarlo alla camera
• realizzare un bagno ex novo sfruttando la metratura ampia di una camera esistente
• ricavare la superficie necessaria modificando la distribuzione planimetrica dell’intero appartamento.
Per ricavare il bagno direttamente da una camera esistente, l’ideale sarebbe avere a disposizione una metratura di almeno 20-22 metri quadri. Si tratta di superfici inimmaginabili negli alloggi attuali, ma molto diffuse nelle vecchie case da ristrutturare.
Puoi ritrovarti con stanze inutilmente grandi e magari un unico servizio igienico in tutta la casa. Ecco dunque la situazione ideale per ricavare il bagno in camera!
Passiamo ad analizzare allora gli aspetti a cui fare attenzione per valutare la fattibilità dell’intervento.
Se il bagno deve essere realizzato ex novo, dal punto di vista impiantistico la situazione più delicata è quella dell’impianto idrico. Dovrai infatti verificare che esista effettivamente la possibilità di collegare il nuovo bagno all’impianto di adduzione dell’acqua e a quello di scarico delle acque sporche.
L’aspetto più problematico è proprio la possibilità di collegarsi alla colonna di scarico fognario esistente. Ricorda che la tubazione di scarico di un wc ha un diametro di almeno 10 cm e necessita quindi di un’opportuna pendenza per raggiungere la colonna fecale.
Se la distanza da questa è poca, il problema è facilmente superabile. All’aumentare di questa potrebbe essere necessario realizzare uno spessore (gradino) per far correre la tubazione.
L’extrema ratio, in caso di distanze notevoli, è rappresentata dalla pompa-trituratore tipo Sanitrit.
Nel caso in cui non fosse presente una finestra, dovrai poi far predisporre un adeguato impianto di aerazione forzata con estrattore per il ricambio d’aria.
Il desiderio di avere un bagno in più a cui si accede direttamente dalla camera può condurre anche a scelte drastiche come quella di annettere un piccolo ripostiglio da utilizzare allo scopo.
Non dimenticare allora che il locale Regolamento Edilizio può prescrivere delle dimensioni minime da rispettare.
Se si tratta del secondo bagno posso dirti comunque che solitamente è possibile derogare sia alla dotazione completa di sanitari (vaso, bidet, doccia o vasca e lavandino) sia alla presenza della finestra.
Quando il bagno deve essere ricavato all’interno della camera, la superficie risultante di questa non potrà comunque essere inferiore a quelle stabilite da un Decreto del Ministero della Sanità del 1975.
Le dimensioni minime da tenere in considerazione sono:
• 14 mq, per le camere matrimoniali o doppie
• 9 mq, per le camere singole.
Ricorda che se per ricavare il bagno devi trasformare la camera da letto in uno spazio angusto, sicuramente non ne vale la pena.
A differenza dei bagni che si affacciano sulla zona giorno, però, il bagno in camera può farlo direttamente. Non è necessario quindi realizzare un antibagno.
La soluzione più scontata è ovviamente quella di utilizzare lo stesso materiale impiegato per le tramezzature del resto della casa (laterizi o cartongesso, ad esempio) e una porta di accesso.
Ma non ci sono limiti alla fantasia e quindi non si possono escludere altre soluzioni, come pareti scorrevoli completamente vetrate simili a quelle dell’immagine di copertina.
È possibile addirittura optare per bagni completamente open, non separati da porte. In questo caso, per ovvi motivi, sarà opportuno inserire unicamente wc e bidet in uno spazio confinato.
Nei casi descritti, naturalmente, bisogna mettere in conto il fatto di dover rinunciare a una buona dose di privacy… Se per te (come per me) questa è di fondamentale importanza, meglio evitare di avventurarsi in soluzioni originali ma un po’ troppo estreme.
Per realizzare un bagno in suite serve in ogni caso un titolo abilitativo:
• CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), se non ci sono interventi sulle strutture o di modifica dei prospetti
• SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), negli altri casi.
Dovrai quindi rivolgerti a un professionista (architetto, ingegnere o geometra) per farti redigere un progetto e presentare la pratica al comune.
Al termine dei lavori, poi, il tecnico dovrà provvedere a modificare anche la planimetria depositata in Catasto.
Ricorda che sia le spese professionali sia quelle per i lavori e per l’acquisto dei materiali possono usufruire del bonus ristrutturazione.
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