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Trump rende legale l’uso di amianto in edilizia
L’EPA, l’agenzia di protezione dell’ambiente americana, ha reso di nuovo legale, su pressione di Trump, l’utilizzo di amianto nei materiali per l’edilizia.
Amianto: cos’è?
L’amianto, o asbesto, è un materiale fibroso naturale. Le sue fibre appartengono ai silicati e alle serie mineralogiche del serpentino (crisotilo o amianto bianco) e degli anfiboli (crocidolite o amianto blu).
L’etimologia del suo nome deriva in entrambi i casi dal greco:
• amiantos significa inattaccabile, incorruttibile
• asbestos significa che non brucia ed è perpetuo.
Attualmente, in Italia, come in altri 55 Paesi, la legge 257 del 1992 ne vieta la produzione e l’installazione, ma in passato ha trovato largo impiego come materiale isolante e coibente e per la realizzazione di manufatti resistenti al calore, come tute ignifughe.
Essendo quindi presente in strutture preesistenti al divieto di utilizzo, la liberazione di fibre di amianto può avvenire ancora, a seguito di diverse cause:
• lento deterioramento dei materiali che lo contengono
• danneggiamento diretto degli stessi materiali
• per interventi di manutenzione.
Uso di amianto in edilizia
Nei materiali edilizi l’amianto può trovarsi in forma compatta o friabile (più pericolosa).
Nel primo caso, può essere inglobato:
• in una matrice cementizia (cemento amianto per coperture, canne fumarie, tubazioni, ecc.)
• in altri tipi di matrici (pavimenti in linoleum, pareti, pannelli, ecc.).
Largamente impiegato è stato il fibrocemento, noto con il nome commerciale di Eternit, un composto di cemento e amianto particolarmente friabile e quindi facilmente soggetto a rotture e danneggiamenti.
Nella forma friabile l’asbesto può trovare impiego come insonorizzante o isolante su controsoffitti e pareti.
Anche a seguito della recente tragedia del Ponte Morandi è stato lanciato un allarme legato all’amianto, presente, in questo caso, in alcuni capannoni colpiti dal crollo.
Danni da amianto per la salute
L’amianto è un agente cancerogeno particolarmente pericoloso per la salute anche in presenza di poche fibre.
Facilmente inalate, le fibre possono depositarsi lungo le vie aeree e sulle cellule polmonari e restarvi per molti anni, prima che la malattia si manifesti.
La loro presenza nell’apparato respiratorio può comportare l’insorgenza di malattie come:
• asbestosi
• tumore ai polmoni
• mesotelioma.
Quest’ultima è una forma di tumore che colpisce la pleura, ovvero la membrana che riveste i polmoni, e altri organi interni.
Sia il mesotelioma sia il cancro ai polmoni possono manifestarsi anche dopo 15 – 30 anni dall’inalazione solo di poche fibre.
Seppure in forma minore, sono state riscontrate nei soggetti esposti all’amianto anche patologie a carico del tratto intestinale e della laringe.
La notizia: amianto legale negli USA
L’EPA, l’agenzia di protezione dell’ambiente americana, ha reso di nuovo legale l’utilizzo di amianto nei materiali per l’edilizia.
L’uso di amianto in edilizia era stato bandito negli USA sin dal lontano 1989, in analogia a quanto accadeva nello stesso periodo in quasi tutto il mondo.
La misura è frutto delle pressioni dell’amministrazione del presidente Donald Trump che, già in campagna elettorale, non aveva nascosto di ritenere esagerate le valutazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità su questo materiale.
Mentre per l’OMS e per la maggior parte delle nazioni del mondo la pericolosità dell’amianto è ormai incontestabile, Trump ritiene che, con qualche limite, il materiale possa essere invece usato. Addirittura, in un libro del 1997 (Art of Comeback) aveva sostenuto che la notizia della sua pericolosità fosse stata diffusa ad arte dalla malavita, che fa affari con il suo smaltimento (un gomblotto!).
L’EPA ha quindi annunciato che da agosto 2018 non farà più controlli sulla presenza di amianto nei materiali edilizi. La posizione è esattamente opposta a quella che la stessa agenzia aveva sostenuto nel 2016, sotto l’amministrazione Obama, quando aveva inserito l’amianto tra i dieci materiali più pericolosi per la salute umana.
Attualmente i principali Paesi produttori di amianto sono Russia e Brasile, ma quest’ultimo ne sta progressivamente dismettendo la produzione per motivi legati all’ambiente e alla salute.
Del resto, è opportuno ricordare che il materiale è ancora utilizzato per altri scopi, come la produzione di ammoniaca.
La decisione di Trump favorirà quindi in particolare l’azienda russa Uralasbest, il maggior produttore mondiale attuale, che esporta anche negli Stati Uniti.
Pensate che la società ha postato sulla propria pagina Facebook il commento Trump sta con noi e ha impresso l’immagine del tycoon su tutti gli imballaggi.