Perché e come scegliere un caminetto a bioetanolo? 

Scegliere un caminetto a bioetanolo rappresenta un’interessante possibilità in grado di coniugare funzionalità, estetica ed ecosostenibilità.

Scegliere un caminetto a bioetanolo rappresenta una possibilità interessante in grado di coniugare funzionalità, estetica ed ecosostenibilità. Se poi si considera il fatto che la manutenzione richiesta è veramente ridotta, ecco spiegato il grande successo che questo sistema di riscaldamento per la casa sta riscuotendo negli ultimi tempi. L’unico costo di gestione riguarda l’acquisto del prodotto combustibile che ne consente il funzionamento.

Perché avere un caminetto a bioetanolo?

Le motivazioni che spingono alla scelta del camino a bioetanolo sono diverse e ciascuna rappresenta una spinta in più che può condurre all’acquisto.

  • Pulizia ed ecosostenibilità: questo sistema di riscaldamento è completamente pulito. Infatti, a differenza di un camino tradizionale a legna, il bioetanolo non sporca, non lascia residui di cenere da asportare, non crea odori, non fa circolare fuliggine e non emette fumo. Ciò che esce è prevalentemente vapore acqueo e calore.
  • Potere calorifico: le fiamme di un camino a bioetanolo sono vere, scaldano in modo costante senza bisogno di intervenire per alimentarle e il sistema è dotato di un ottimo potere calorifico, che significa un riscaldamento più efficiente.
  • Uso e installazione: l’installazione è molto più semplice rispetto a quella richiesta da un camino tradizionale e soprattutto l’utilizzo risulta immediato e intuitivo. Se per un camino a legna è necessario avere a disposizione uno spazio maggiore per l’installazione e un pizzico di pratica per l’accensione e la cura del fuoco, il camino a bioetanolo offre un impiego semplificato, in spazi più contenuti, senza la necessità di disporre di una canna fumaria e senza necessariamente intervenire con dei lavori di muratura. Inoltre, per funzionare, un camino a bioetanolo non richiede sfiati di aria e la canna fumaria.
  • Economico: mediamente il prezzo di un camino a bioetanolo è inferiore rispetto alla soluzione alternativa classica e l’installazione semplificata la rende anche meno dispendiosa. Per quanto concerne invece i costi di gestione di un caminetto a bioetanolo, il combustibile ha un prezzo che può variare da 2,50 a 4,80 €/litro, a seconda del prodotto e della sua resa. Indicativamente si può pensare che un uso del caminetto pari a circa 30 ore settimanali (mediamente poco più di 4 ore al giorno) comporti un consumo di combustibile di circa 6 litri (il dato potrebbe variare a seconda della potenza della fiamma e del bruciatore). Pensando invece di mantenere la fiamma sempre al minimo, la resa di un litro di bioetanolo può arrivare fino a 10 ore.
  • Manutenzione ridotta: rispetto al classico camino la manutenzione richiesta da un caminetto a bioetanolo è davvero minima (quasi nulla), molto meno frequente e soprattutto molto facile.

Come scegliere il caminetto a bioetanolo?

La scelta del caminetto a bioetanolo dipende molto dalle esigenze dell’utenza: spazio da riscaldare, zona in cui posizionare il dispositivo, gusti estetici. Spesso questo bellissimo sistema di riscaldamento per la casa diventa anche un oggetto di arredamento, integrandosi perfettamente all’interno di stili moderni, minimali, ma anche classici.

Oltre alla tipologia di dispositivo e quindi al tipo di installazione, ci sono altri aspetti che vanno considerati in fase di scelta del caminetto a bioetanolo, come la sua tecnologia di funzionamento, l’estetica e il prezzo, il quale difficilmente è inferiore a 500-600 euro, a meno di soluzioni molto easy come per i caminetti da tavolo, da appoggio o a isola (che sono comunque poco diffusi).

I camini a bioetanolo più moderni (dai un’occhiata a quelli di ultima generazione sul catalogo di Maisonfire) si avvalgono di un regolatore di fiamma e di un timer che permette di regolare lo spegnimento in modo da ridurre i consumi. Quando hai individuato il caminetto giusto, non dovrai trascurare la qualità del combustibile da utilizzare: più questo risulta puro, maggiore sarà la sua resa. Il bioetanolo si può ricavare da diverse fonti di approvvigionamento, come ad esempio la canna da zucchero o la cellulosa, che però hanno efficienze diverse.

A seconda dei modelli, il camino a bioetanolo riesce a riscaldare spazi medio piccoli e non potrà essere considerato integralmente sostitutivo di un camino a legna, il quale risulta più adatto per ambienti più ampi. Il caminetto con bioetanolo risulta elemento decorativo pur garantendo calore a piccole aree e non va visto certo come fonte primaria di calore, a meno che non si tratti di una installazione in un appartamento molto piccolo. La versatilità di questo splendido oggetto comporta la possibilità di prevederne l’installazione in seconde case, piccole baite, soggiorni, taverne o mansarde.

Le varie tipologie di caminetti a bioetanolo

Lo spazio a disposizione da destinare al caminetto a bioetanolo non comporta una scelta obbligata del tipo di articolo. Le possibilità sono molte e variano in base al sistema di installazione. In genere non si riscontrano particolari difficoltà, ma è utile capire cosa offre il settore per vagliare la compatibilità con le esigenze dell’appartamento e del locale da riscaldare.

  • Da tavolo: si caratterizzano per leggerezza e ingombri molto contenuti. Si possono spostare da un locale all’altro, sono molto economici e molto pratici. Scaldano poco e vengono impiegati più che altro per motivi estetici.
  • Da appoggio: simili ai precedenti, ma pensati per essere posti sul pavimento essendo un po’ più ingombranti. Si possono liberamente spostare da un locale all’altro, senza difficoltà.
  • A isola: come quelli da appoggio ma dotati di rotelle per muoversi all’interno di un ambiente medio grande.
  • Da incasso: l’installazione è la più complessa in quanto l’obiettivo è la simulazione di un camino tradizionale. Prima di ricavarne la sede all’interno di una parete è necessario controllare che non passino cavi o tubazioni. In questi casi serve intervenire mediante opere murarie.
  • Sospesi: si appendono al soffitto e probabilmente è la tipologia di caminetto a bioetanolo più apprezzata in ambienti di design e ultra moderni, per l’estetica e la semplicità di installazione. L’ingombro è però importante e in alcuni contesti potrebbe essere un aspetto negativo e poco pratico.
  • A parete: i caminetti a parete rappresentano la forma più diffusa in assoluto, coniugando estetica, ingombri ridotti, resa e facilità di montaggio. All’atto pratico, una volta terminata l’installazione, l’aspetto è simile a quello di un televisore.

Iscriviti alla Newsletter

Potrebbe interessarti anche
Guarda gli ultimi video

Dello stesso argomento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.