Come distinguere un laminato da un parquet

Il laminato rientra tra le tipologie di pavimenti in legno ma non è un parquet perché è formato da uno strato di MDF rivestito da una pellicola in plastica.

Pavimento in laminato Haro (photo credit www.haro.com)

Pavimento in laminato Haro (photo credit www.haro.com)

Cos’è il pavimento in laminato?

Il laminato rientra tra le tipologie di pavimenti in legno ma non è propriamente un parquet. Infatti, questo materiale, detto proprio finto parquet, è formato da:

• uno strato in MDF
• un rivestimento costituito da una pellicola plastica di pochi micron di spessore
• una rifinitura trasparente e impermeabile.

L’MDF è un derivato del legno ottenuto dalla pressatura di fibre e prodotti di scarto ricomposti ad alta temperatura con una resina melamminica di alta qualità.
La pellicola di rivestimento riproduce attraverso un’immagine fotografica ad alta definizione l’aspetto del legno.

Lo spessore complessivo di un pavimento in laminato è compreso tra 6 e 12 mm.

Vantaggi di un pavimento in laminato

Il laminato appartiene a quella categoria di materiali che ne imitano altri e fanno un po’ storcere il naso a noi architetti. I professionisti preferiscono infatti sempre l’utilizzo del materiale originale.

Tuttavia, presenta innegabili vantaggi che ne hanno decretato il successo commerciale:

• è più economico: costa meno di un pavimento in legno, è già finito e può essere posato anche in fai da te
• è robusto e resiste ai graffi
• ha elevata resistenza al calpestio
• richiede poca manutenzione e facile pulizia
• non subisce alterazioni di colore
• è idrorepellente, quindi resiste all’umidità, tanto da poter essere installato tranquillamente in cucina e in bagno
• è antistatico, pertanto evita l’accumulo della polvere ed è più salubre e adatto al soggiorno di soggetti allergici
• ha ridotta infiammabilità.

Posa in opera di un pavimento in laminato

Tra i vantaggi del laminato c’è la possibilità di provvedere alla sua posa in opera in maniera rapida e veloce.
La disposizione avviene a incastro e senza l’utilizzo di colla e può essere eseguita anche in autonomia.

Oltretutto, si può posare tanto su un massetto che su un pavimento esistente, purché la superficie di sottofondo sia ben liscia e livellata.
Anzi, il fatto che non richieda colla per la posa fa sì che possa essere rimosso quando si desidera per ripristinare il pavimento sottostante.

Tra il sottofondo e il laminato deve in ogni caso essere interposto un tappetino fonoassorbente in grado di attutire i rumori di calpestio. É realizzato con materiali isolanti, come il polietilene,  utili anche per impedire la risalita dell’umidità.
Il tappetino ha uno spessore di circa 3 mm e serve anche ad appianare eventuali dislivelli del sottofondo.

Lungo il perimetro del locale da pavimentare si posizionano dei distanziatori. Questi permettono di creare una fuga di almeno 10-12 mm che permette al materiale le sue naturali dilatazioni.
Tali fughe dovranno naturalmente essere ricoperte dal battiscopa.

Come capire se un pavimento è in laminato o in parquet?

Abbiamo visto quali sono le differenze tra il parquet autentico e il laminato. Ma se ci troviamo di fronte a un pavimento già posato, come facciamo a distinguerli?

Senza sollevare le doghe per analizzarne la stratificazione, è davvero difficile a occhio nudo distinguerne le differenze. Infatti, l’alto livello di qualità oggi raggiunto dal finto parquet è in grado di ingannare anche i più esperti.

Tre sono comunque i fattori da prendere in considerazione:
aspetto
• sensazione al tatto
rumore al calpestio.

Per quanto riguarda il primo punto, vi ricordo che l’aspetto di un laminato è frutto di una riproduzione fotografica di quella del legno.

Sulla superficie di un pavimento in legno è impossibile trovare due venature o nodi ripetuti identicamente nella stessa posizione. Quindi, se ciò accade, è evidente che non si tratti di un materiale naturale.

Tuttavia, vi ho già accennato di quanto oggi i laminati abbiano raggiunto un alto livello qualitativo, per cui è davvero difficile trovare una partita in cui siano presenti più doghe con lo stesso disegno. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di macchinari in grado di produrre interi stock di materiale con disegni sempre diversi.

Solo nei prodotti più economici, quelli che potete trovare in vendita a pochi euro nei centri della grande distribuzione, è più facile riscontrare questo difetto.

Il rumore al calpestio di un laminato è in genere maggiore di quello del pavimento in legno, anche perché la posa è sempre flottante e non avviene con colla.
La posa del laminato va però di pari passo con quella di un tappetino isolante, per cui anche a questo problema si è ormai ovviato.

Infine, la sensazione al tatto, per quanto possa riprodurre le caratteristiche del legno, non sarà mai in grado di trasmettere fedelmente il tepore tipico di questo materiale.

Verifiche da effettuare

Allora, un modo sicuro per capire se il pavimento è in legno potrebbe essere quello di osservare qualche punto della superficie in cui siano presenti differenze di colore.
Infatti, il legno tende a scolorire alla luce del sole, per cui se una parte del pavimento è stata coperta da mobili o tappeti per lungo tempo, possono rimanere delle zone più scure.

Inoltre, se volete effettuare una verifica diretta senza rovinare tutto il pavimento, potete provare a sollevare un battiscopa in un luogo poco visibile, come nella zona sottolavello o dietro i mobili.

Ascoltando attentamente il suono dei passi si avverte una sensazione diversa: il rumore del laminato è più simile a quello di un materiale plastico, mentre il legno è più elastico e il rumore si percepisce come più cupo e attutito.

Quanto costa un pavimento in laminato?

I laminati commercializzati dalle grandi catene possono costare anche 6 – 8 euro al metro quadro.
A mano a mano che aumenta la qualità del prodotto, attestata anche dalla sua classe di resistenza, i prezzi possono avvicinarsi a quelli dei parquet in legno più economici.

Al costo del materiale bisogna poi aggiungere quello degli accessori necessari per la posa in opera:
• il tappetino di sottofondo costa circa 1,50 euro/mq
• il battiscopa si può acquistare a partire da 5,50 euro/ml
• i distanziatori costano 20 centesimi circa l’uno.

Infine, se non procedete a posare il pavimento da soli, dovete aggiungere il costo della manodopera per eseguire il lavoro, che si aggira intorno ai 13 euro/mq.




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