La rasatura isolante viene proposta come soluzione alternativa al cappotto termico, per usufruire dei bonus edilizi: ma è altrettanto valida?
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La rasatura isolante viene proposta come soluzione alternativa al cappotto termico, per usufruire dei bonus edilizi: ma è altrettanto valida?
Rasatura isolante per esterni (photo credit www.leca.it)
La rasatura isolante è una lavorazione che consiste nell’applicazione di un intonaco speciale in grado di contribuire al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici attraverso la coibentazione termica.
La norma di riferimento per gli intonaci termoisolanti è la UNI EN 998-1 Malte per intonaci interni ed esterni.
Insieme alle pitture isolanti, ai rivestimenti termoriflettenti e agli isolanti nanotecnologici (chiamati nel linguaggio comune nanocappotto, microcappotto o cappotto sottile), la rasatura isolante viene spesso proposta dalle ditte e pubblicizzata sul Web come soluzione in grado di raggiungere gli obiettivi prestazionali previsti per accedere agli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico.
Ma è davvero così? In questo articolo ti spiegherò esattamente quali sono le sue caratteristiche e perché è meglio dubitare di imprese e produttori che promettono miracoli.
Prima di procedere, però, soffermiamoci un momento sul modo in cui si realizza questa lavorazione, non molto differente da una rasatura tradizionale.
La posa in opera può essere effettuata a mano o meccanicamente, così come avviene anche per gli intonaci comuni.
Per prima cosa occorre procedere alla preparazione del supporto, costituito da un vecchio intonaco o da una muratura.
La superficie dovrà essere priva di efflorescenze saline ed eventuali crepe o irregolarità andranno riparate o livellate. Se invece il supporto è troppo liscio, bisognerà procedere alla posa di un aggrappante per facilitare l’adesione.
Dopo l’applicazione del rasante e dopo aver lasciato trascorrere il tempo di asciugatura previsto dal produttore, si termina con la stesura di prodotti di finitura a protezione della superficie.
La rasatura isolante, come detto, viene spesso proposta come soluzione alternativa al cappotto termico per ovviare al problema principale che questa tecnologia porta con sé: lo spessore da aggiungere alla muratura.
Lo spessore del cappotto infatti non è solo un problema in termini di centimetri in più sprecati o occupati ma rappresenta un elemento cruciale per la sua corretta posa in opera.
La posa in opera eseguita a regola d’arte è il segreto per evitare che il cappotto da soluzione diventi un problema. In particolare, lo spessore rende difficoltosa la posa in opera in questi punti:
• il foro finestra
• gli attacchi a terra
• in presenza di eventuali aggetti, ecc..
In Rete puoi trovare numerosi articoli che raccontano della soluzione miracolosa con la quale puoi ottenere in pochi centimetri le stesse prestazioni per le quali con un cappotto servono almeno 10-12 cm. In un sito ho letto addirittura che la rasatura isolante consentirebbe di ottenere in soli 5 mm di spessore prestazioni superiori a un cappotto di 10-15 cm! Ma quanto c’è di vero in queste affermazioni?
Il parametro fondamentale per valutare la capacità isolante di un materiale (o di un sistema composto da una stratigrafia di diversi materiali) è la trasmittanza termica U (espressa in W/m2K).
Quanto più piccolo è il suo valore, tanto migliore è la capacità isolante del sistema.
Tra l’altro, per usufruire degli incentivi fiscali per gli interventi di efficientamento energetico è fondamentale ottenere una trasmittanza uguale o minore ai valori riportati nell’Allegato E al Decreto Requisiti del 2020, distinti in base alle zone climatiche.
Sulla scheda tecnica di un materiale isolante potrai trovare indicate le seguenti caratteristiche:
• conduttività termica (λ espressa in W/mK)
• resistenza termica R, calcolata come rapporto tra lo spessore e la conduttività, ed espressa in m²K/W.
In particolare, un intonaco, per essere definito termoisolante, deve presentare valori della conduttività termica inferiori a 0,2 W/mK.
Senza entrare nel dettaglio delle formule, ti dirò che, per raggiungere un dato valore di trasmittanza posto come obiettivo, al variare di queste caratteristiche, varia il valore dello spessore di materiale necessario.
Ebbene, per ottenere gli stessi obiettivi di un cappotto termico di qualunque materiale, sintetico o naturale, un intonaco termoisolante dovrebbe avere uno spessore impensabile per un rivestimento di questo tipo.
Nonostante ciò, la rasatura isolante può rappresentare un’ottima soluzione in alcuni casi particolari.
Se ad esempio devi realizzare un intervento di rifacimento della facciata per il quale non intendi usufruire di bonus, puoi pensare di utilizzare questa soluzione. Magari non ti farà raggiungere i requisiti minimi previsti dalla normativa, ma ti permetterà di fruire di migliori prestazioni energetiche rispetto a un intonaco tradizionale.
Attenzione però: il rispetto dei requisiti del Decreto del 2020 non è una libera scelta dovuta alla fruizione o meno dei bonus. Come spiego in questo video, è un obbligo di legge quando la quantità di intonaco da rifare è superiore al 10% della superficie disperdente del fabbricato.
Pertanto, solo se tratterai un’area inferiore al 10% del totale, potrai utilizzare questa soluzione anche senza rispettare i valori indicati nell’Allegato E.
Un caso in cui è possibile invece usare l’intonaco termoisolante in assoluta libertà, indipendentemente dal risultato ottenuto, sono gli immobili vincolati.
In questo caso, per la presenza di fregi e decori non è possibile procedere all’applicazione di pannelli isolanti (d’altro canto sarebbe anche vietato dalle Soprintendenze). Il decreto requisiti minimi ha quindi previsto delle deroghe per queste situazioni particolari.
Pertanto, la rasatura isolante, sebbene non consenta di ottenere le trasmittanze previste dall’Allegato E, rappresenta comunque un buon compromesso per ottenere un miglioramento delle prestazioni in fatto di isolamento termico.
Infine, su vecchi fabbricati con struttura portante in pietra o mattoni, la rasatura isolante potrebbe essere sufficiente a ottenere i risultati richiesti dalla normativa anche per ottenere i bonus fiscali.
Ovviamente se ricadi in questo caso, devi affidarti a un esperto termotecnico per effettuare le verifiche del caso e farti predisporre un progetto adeguato.
La rasatura isolante è una tecnica utilizzabile sia all’esterno che all’interno degli edifici. Garantisce ottimi risultati per:
• eliminare i ponti termici
• ottenere ottime prestazioni con spessori ridotti
• migliorare il microclima e la salubrità degli ambienti interni.
Tuttavia, non potrà mai garantire le stesse prestazioni di un cappotto termico e quindi non può risolvere in maniera definitiva il problema della coibentazione di un fabbricato, soprattutto se vuoi accedere ai bonus edilizi.
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6 Commenti. Nuovo commento
Buonasera,
forse mi sono espresso male provo a riformulare, i parametri di trasmittanza dell’allegato E sono (?) soddisfatti a detta del fornitore quindi il quesito è: con quale ente/norma si certifica che il prodotto rispetti i parametri di trasmittanza dell’allegato E? diversamente ognuno si autocertifica ed è qui che casca l’asino, io uso il prodotto richiedo le detrazioni fiscali e poi ENEA o chi per lui come verifica che il prodotto che ho usato rispetti i parametri per l’Ecobonus?, l’asseveratore che a sua volta deve verificare la bontà del prodotto e come lo verifica?, il cerchio si chiude sull’ente certificatore!!.
Mi scuso per dilungare la conversazione e la saluto cordialmente.
Allora, non è che i requisiti devono essere soddisfatti “a detta” del fornitore… Il prodotto deve essere accompagnato da un certificato che li attesta. Se poi lei teme che questo certificato sia falso, l’unica cosa che posso dirle è di reperire la norma UNI (la trova citata nell’allegato E), e attraverso questa risalire all’ente certificatore. Contattando l’ente certificatore saprà se il fornitore rientra tra i soggetti accreditati e quindi il certificato è autentico.
Buongiorno,
mi sto interessando per ristrutturazione a questa tipologia di prodotto per effettuare un cappotto interno su tutta l’abitazione, villetta a schiera su due piani. Ora quello che vedo nei vari articoli è la mancanza di specifiche dando per scontato che ENEA non specifica quale produttore usare ovviamente, ma fissa dei valori a cui i produttori stessi si dovrebbero attenersi e nello specifico: scheda tecnica inviatami da un noto produttore di rasante termo riflettente a suo dire usufruibile per detrazione Ecobonus con certificazione C E ATN 009 120423 conforme alla UNI EN 998-1:2016 dopo che avevo chiesto informazioni se il prodotto avesse ottenuto il rilascio di un certificato ETA rilasciato da un TAB al fine di redigere la marcatura CE o la DoP. Quindi il quesito è, questa certificazione è valida così com’è o è solo ad uso e consumo del produttore? perchè se valida questo rasante soddisfa tutti i parametri fissati nell’allegato E delle specifiche ENEA (?) quindi è un cappotto a tutti gli effetti. Ringraziandola anticipatamente se vorrà rispondermi, le auguro una buona giornata.
Le certificazioni e norme UNI citate non hanno nulla a che vedere con l’allegato E. Nell’allegato trova i valori della trasmittanza e sono questi che devono essere rispettati per usufruire dell’ecobonus.
Con la rasatura termoisolante si ottengono gli stessi risultati sia su di un muro con intercapedine come su di un muro normale? Grazie
Chiaramente no. Come ho spiegato nell’articolo, i risultati variano in base al tipo di supporto.