Come realizzare il paraschizzi della cucina

Il paraschizzi posizionato dietro fuochi, lavello e top, è la zona più delicata della cucina: va realizzato con materiali semplici da pulire.

Paraschizzi realizzato con rivestimento FAP Ceramiche (Photo credit Studio Roscio)

Cos’è il paraschizzi della cucina?

In cucina la parete sopra i piani di lavoro, e in particolare nella zona retrostante il lavello e il piano cottura, è particolarmente delicata.

Quest’area va opportunamente protetta da spruzzi d’acqua, schizzi, vapori, grasso e sporco dovuti alla cottura dei cibi, ed è per questo detta paraschizzi. In poche parole, il paraschizzi impedisce allo sporco della cucina di depositarsi sulla parete. Deve essere anche resistente all’azione dei detergenti utilizzati per la frequente pulizia.

Per questo motivo la zona nei pressi dell’area di lavoro non può essere semplicemente tinteggiata come il resto delle pareti della cucina ma va ricoperta con idonei rivestimenti.

Esistono diversi materiali utilizzabili allo scopo:
• le piastrelle ceramiche rappresentano la soluzione più diffusa
• alcuni produttori di mobili propongono uno schienale realizzato con lo stesso materiale del piano di lavoro
• valide soluzioni alternative, tra cui particolarmente gettonata la resina.

Dal punto di vista cromatico, le pareti della cucina seguono le stesse regole valide anche per gli altri ambienti. Se quindi il locale è piccolo, evita di usare colori troppo scuri, in particolare se lo sono anche i materiali dei mobili.
Ma è vero anche il contrario: quindi se i mobili della cucina sono bianchi o comunque molto chiari, sarà una soluzione molto efficace utilizzare rivestimenti di colore scuro.

Paraschizzi della cucina con piastrelle ceramiche

Come detto in precedenza, nella maggior parte dei casi il paraschizzi è realizzato con piastrelle ceramiche.

Il rivestimento delle pareti della cucina dovrà anche essere in armonia con quello del pavimento. Nell’ambito delle collezioni ceramiche esistono coordinati con piastrelle dalle caratteristiche diverse a seconda dell’uso a parete o a pavimento. In quest’ultimo caso infatti occorrono particolari doti di resistenza all’usura e al calpestio.

Tuttavia si può avere la necessità di abbinare un rivestimento in piastrelle a un pavimento di altro tipo, ad esempio un parquet, o sempre in ceramica ma appartenente ad altra collezione.
In questi casi bisogna fare molta attenzione ad armonizzare colori, forme ed eventuali decori.

Una soluzione molto interessante è rappresentata dai mosaici, molto semplici da applicare in quanto le tessere sono in genere montate su teli da incollare alle pareti.
Una nota: se le piastrelle hanno una fantasia con molte tonalità di colore, lo sporco si noterà meno.

Come prendere le misure per il paraschizzi della cucina

Paraschizzi realizzato con rivestimento di tutta la parete©
Paraschizzi realizzato con rivestimento di tutta la parete©

Per ordinare le piastrelle di rivestimento per il paraschizzi della cucina, bisogna per prima cosa prendere le misure esatte delle zone da ricoprire.

La soluzione più scontata sarebbe quella di misurare solo la parte che rimane scoperta tra basi e pensili. In realtà, per ottenere un risultato migliore in fase di montaggio dei mobili è meglio ricoprire con le piastrelle tutte le pareti a cui aderiscono. Si parte quindi da terra e si arriva fino all’altezza massima dei pensili (di solito a 240 cm di altezza).

Se la cucina è posizionata in linea e i mobili aderiscono alla parete anche lateralmente, è opportuno rivestire anche questo lato per 60 cm. Soprattutto se la zona si trova nei pressi del lavello o del piano cottura, in questo modo ti potrai garantire una maggiore facilità di pulizia.

Altra zona da rivestire è quella dietro la cappa che, nel caso in cui l’elettrodomestico non sia incassato nella composizione, rimane a vista.

Non dimenticare che le piastrelle ceramiche hanno uno spessore, a posa ultimata, di circa 10 – 12 mm. Quindi se la cucina va appoggiata anche lateralmente a una o due pareti, questo maggior spessore deve essere tenuto presente già in fase di ordinazione dei mobili.

Rivestimento parziale

Paraschizzi realizzato con rivestimento parziale©
Paraschizzi realizzato con rivestimento parziale©

Ci sono dei casi in cui può essere necessario contenere la spesa per l’acquisto delle piastrelle. Può accadere ad esempio per un lavoro da eseguire in una casa non di proprietà o in una casa per le vacanze.
In questi casi potresti decidere di rivestire solo la parte di parete che rimane a vista, vale a dire una fascia compresa tra 80 cm e 160 cm di altezza.

Oltre a tale area, se la parete a cui è aderente la cucina prosegue oltre l’ultimo mobile, quindi questo non aderisce lateralmente a un altro muro, è opportuno continuare il rivestimento fino a terra, per una zona di almeno una decina di centimetri.
Altrettanto non bisogna fare invece verso l’alto, perché ciò creerebbe problemi nel posizionamento dei pensili.

Consigli per l’acquisto delle piastrelle

Al momento di effettuare l’ordine delle piastrelle, ricorda di richiedere sempre un 10–12% in più di materiale, per eventuali sfridi dovuti alla lavorazione e per tenere da parte una piccola scorta da utilizzare in caso di riparazioni.

Inoltre, quando sceglierai le piastrelle in negozio, esamina sempre i campioni alla luce naturale. I colori della ceramica sotto la luce artificiale potrebbero sembrare infatti leggermente diversi e non risultare più di tuo gradimento una volta che le piastrelle saranno giunte a destinazione.

Soluzioni alternative per rivestire il paraschizzi della cucina

Nell’articolo mi sono soffermata in particolare sui paraschizzi realizzati con rivestimenti ceramici, che rimangono la soluzione più utilizzata per le pareti della cucina. Come detto però da principio ci sono anche materiali alternativi con cui realizzarlo.

Una molto di tendenza è rappresentata dalla resina, materiale antibatterico e facilmente lavabile, quindi adatto allo scopo. Unica nota negativa, il costo decisamente più alto rispetto a quello di altri materiali.

Per utilizzare la resina in questo modo è opportuno predisporre la parete, in particolare nelle zone più soggette a infiltrazioni, con un idoneo trattamento impermeabilizzante, analogo a quello che si usa per pareti e pavimenti delle docce.

La resina teme particolarmente il calore, per cui bisogna fare molta attenzione nella zona dei fuochi al contatto con manici di pentole e padelle.

Una soluzione molto attuale per il paraschizzi è l’utilizzo del vetro laccato, che può essere colorato in tutta la gamma RAL, tagliato a misura e decorato con disegni, per cui permette di ottenere gradevoli risultati estetici. Si tratta però di un materiale molto costoso.

Infine, resta sempre la possibilità di utilizzare lo stesso materiale del top, vale a dire granito, acciaio, laminato o materiali compositi, a seconda dei casi. Tra i punti forti di questa soluzione c’è la possibilità di correggere le imperfezioni delle pareti.

E se proprio non ami l’idea di alcun tipo di rivestimento, una ulteriore soluzione potrebbe essere quella di tinteggiare la parete della cucina con uno smalto opaco all’acqua.
È semplice da applicare, poco costoso e soprattutto lavabile e si può anche utilizzare il tipo adatto per i termosifoni e quindi resistente al calore.

L’unico inconveniente di questo tipo di pittura è che comunque si noterebbe la differenza con le restanti pareti della cucina. Infatti è preferibile non tinteggiare interamente la cucina con questo materiale, poco traspirante e quindi non molto adatto a un ambiente con grande presenza di umidità e vapore.

(Prima pubblicazione 23 dicembre 2015)




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