Come realizzare un ponteggio a norma

Il ponteggio è un’opera provvisionale da usare, quando si realizzano lavori in quota, per impedire la caduta dall’altro di persone e di cose.

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Cos’è il ponteggio?

Il ponteggio è una delle opere provvisionali, quindi a uso temporaneo, che vengono più frequentemente utilizzate in edilizia. Il suo impiego è infatti obbligatorio quando si realizzano lavori in quota ad altezza superiore a due metri rispetto a un piano stabile.

Si ricorre all’utilizzo dei ponteggi non solo quando si eseguono lavori di costruzione di nuovi edifici o di manutenzione di quelli esistenti ma anche per mettere in sicurezza fabbricati pericolanti.

Il loro scopo è infatti quello di impedire la caduta dall’alto di persone e di cose, garantendo in tal modo sia la sicurezza dei lavoratori sia quella di eventuali passanti o abitanti del fabbricato che si trovassero a transitare nei pressi del cantiere.

Come è fatto un ponteggio

Il ponteggio deve proteggere i lavoratori dalle cadute lungo i bordi del fabbricato su cui stanno lavorando e seguire lo sviluppo dei lavori a mano a mano che si procede verso l’alto.

É formato da:
• una struttura portante reticolare, costituita da elementi verticali, anticamente realizzati in legno ma oggi prevalentemente in tubi e giunti di acciaio
• degli impalcati, composti da tavole in legno o in metallo, che costituiscono la superficie orizzontale su cui transitano gli operai e i materiali.
Alla base di ogni impalcato c’è un fermapiedi, elemento di protezione dalle cadute.

Ogni ponteggio fornito dal produttore deve essere accompagnato dal relativo Libretto di autorizzazione ministeriale con allegati:
• relazione di calcolo
• schemi tipo.
L’autorizzazione è soggetta a scadenza e deve quindi essere rinnovata ogni 10 anni per verificare l’adeguatezza del ponteggio all’evoluzione del progresso tecnologico.

Tipologie di ponteggio

I ponteggi possono essere distinti in due tipologie principali:
fissi
mobili, detti trabattelli.
In entrambi i casi, le parti che li compongono sono sostanzialmente le stesse.

Tra quelli fissi si distinguono inoltre ponteggi:
a tubo e giunti (il sistema che nel tempo ha definitivamente soppiantato i ponteggi in legno)
a telai prefabbricati (si presenta nei due schemi strutturali a portale e ad acca, con due tipologie di attacchi, a perno e a boccole)
multidirezionali, definiti a montanti e traversi prefabbricati.

Ulteriore distinzione viene fatta in base all’entità del carico di servizio che il ponteggio può sopportare. Si distinguono pertanto tre classi di carico:
• ponteggio da manutenzione
• ponteggio da costruzione
piazzole di carico.
La norma UNI EN 12811-1: 2004 ha aggiunto altre tre classi per un totale quindi di sei. Fino alla classe 3 i ponteggi vengono definiti leggeri, dalla classe 3 alla 6 sono invece definiti pesanti.

PIMUS e progettazione del ponteggio

Ogni ponteggio utilizzato in un cantiere deve essere accompagnato da un documento detto PIMUS (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio), dove si trovano appunto tutte le prescrizioni da seguire, dall’arrivo in cantiere delle impalcature fino al loro definitivo smontaggio e allontanamento dal luogo.

L’obbligo di redazione di questo documento compete al datore di lavoro dell’impresa che, se in corso d’opera si rendono necessarie modifiche al ponteggio, deve anche provvedere ad aggiornarlo con le nuove disposizioni.

Il PIMUS è previsto dal d. Lgs 81/08, il Testo unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro, che rappresenta il riferimento normativo anche per tutti gli altri aspetti legati all’utilizzo dei ponteggi in cantiere.

Se il ponteggio rispetta i parametri del Libretto di autorizzazione ministeriale, nel PIMUS dovranno essere inseriti i disegni esecutivi con il suo sviluppo in pianta e sui prospetti dei fabbricati.

Quando invece il ponteggio ha peculiarità tali da non rientrare in questi parametri e negli schemi ministeriali oppure ha un’altezza superiore ai 20 metri, sarà necessario procedere a una vera e propria progettazione strutturale.
A occuparsi del progetto dovrà essere un professionista abilitato al calcolo strutturale, come un ingegnere o un architetto.

Il calcolo dovrà tenere conto di tutti questi fattori:
• fondazione (idoneo punto d’appoggio)
• verticalità e robustezza (carico di punta e collasso)
• verifica degli impalcati (se in legno o in acciaio)
• agganci alla struttura portante (tasselli, cravatta)
• eventuale supporto di teloni (pubblicità, paraspruzzi)
• passi carrai
• mantovane (protezione da caduta di oggetti dall’alto)
• prove sui sistemi di sicurezza di caduta dell’operaio.

Sicurezza del ponteggio

Per essere utilizzato in totale sicurezza, un ponteggio per legge deve seguire alcune prescrizioni:
• presenza di ancoraggi a muro, sistemi che lo vincolano a una struttura idonea, in modo da impedirne il movimento, assicurandone la stabilità contro il ribaltamento e la caduta
• deve essere dotato di tavole fermapiede in acciaio
• gli impalcati posti ad altezza superiore a 2 metri devono essere dotati di parapetti di protezione sul lato verso il vuoto
• deve essere fornito di scale per l’accesso
• il distacco tra il bordo interno dell’impalcato e l’edificio non deve essere superiore ai 20 cm
• deve presentare un elemento parasassi (mantovana) a 45 gradi in grado di intercettare la caduta di materiale dall’alto
• l’altezza dei montanti deve superare di almeno 1,20 metri l’ultimo impalcato.

In particolare, occorre fare attenzione a depositare materiali e attrezzi sugli impalcati. Il loro peso, infatti, sommato a quello dei lavoratori, non deve superare i carichi che gli impalcati possono sopportare. Inoltre, la loro presenza, che comunque deve essere limitata al tempo necessario all’utilizzo, non deve intralciare il transito degli operai.

Documentazione da tenere in cantiere

Copia del PIMUS, dell’autorizzazione ministeriale e di tutti gli altri documenti relativi al ponteggio devono essere obbligatoriamente tenuti e conservati in cantiere, in modo da poter essere esibiti in caso di eventuali controlli.

Conclusioni

Le cadute dall’alto rappresentano una delle principali cause di infortunio nei cantieri edili.
Per prevenirle ed evitarle non è sufficiente limitarsi a erigere un’opera provvisionale come il ponteggio ma è necessario farlo seguendo le prescrizioni indicate in questo articolo, in modo che rappresenti davvero un dispositivo di protezione collettiva.

Il suo impiego dovrà naturalmente avvenire in combinazione con i dispositivi di protezione individuale anticaduta, costituiti da imbracatura di sicurezza o da un elemento di collegamento tra l’imbracatura e il punto di ancoraggio.

È necessario inoltre che il personale delle imprese edili sia adeguatamente formato e addestrato per le attività di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi.




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