Meglio cucina a vista o separata? La scelta dipende dalle proprie abitudini e dal gusto personale, ma anche dalla struttura della abitazione.
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Meglio cucina a vista o separata? La scelta dipende dalle proprie abitudini e dal gusto personale, ma anche dalla struttura della abitazione.
Doimo Cucine (photo credit Clara Buoncristiani)
Le tendenze nell’arredamento degli ultimi anni hanno visto consolidarsi la preferenza degli italiani per la cucina a vista sul living, di origini anglosassoni, che ha finito per soppiantare la tradizione tutta italiana, con cucina separata e posta in un locale a parte.
La scelta tra le due dipende principalmente dalle proprie abitudini in casa e dal gusto personale, ma incide anche la struttura dell’alloggio in cui verrà inserita e la posizione degli impianti, che possono imporre dei vincoli progettuali.
Ad esempio, se la metratura non è particolarmente abbondante, unificare la cucina e il soggiorno in un open space può certamente aiutare a ottimizzare gli spazi.
Entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi specifici. Di seguito li analizzo in dettaglio, in modo che tu possa confrontarli con le tue esigenze e valutare quale sia la soluzione migliore per te.
Le cucine a vista oggi più diffuse presentano una composizione lineare o ad angolo, spesso con l’aggiunta di un’isola. La presenza di quest’ultima dipende naturalmente dagli spazi a disposizione.
Nella zona pranzo troviamo sia un’area snack, costituita da una parte dell’isola o della penisola attrezzata con sgabelli per pasti veloci, sia il tavolo da pranzo vero e proprio con relative sedie.
A completare l’ambiente c’è la zona living, arricchita da sedute come divano e poltrone, e una parete attrezzata con la TV.
In una villetta, ad esempio, questo open space può rappresentare l’intero piano giorno, con l’aggiunta di un bagno separato.
Come anticipato, l’open space tra cucina e living rappresenta la soluzione ideale quando gli spazi a disposizione sono limitati. Questa scelta è comunemente adottata nella progettazione di monolocali, bilocali e alloggi di dimensioni contenute.
Oltre ai vantaggi pratici, questa disposizione favorisce i rapporti sociali, consentendo a chi sta cucinando di interagire con gli altri presenti, evitando l’isolamento.
Tuttavia, va considerato che essendo spesso l’ambiente di accesso principale dalla porta d’ingresso, si rende necessario mantenerlo sempre pulito e ordinato.
I principali svantaggi di una cucina aperta è l’accumulo di fumi e odori provocati dalla cottura, che possono diffondersi in tutta la casa, e i danni causati dai depositi di grasso sulle superfici dei mobili. Questi odori possono anche impregnare i tessuti degli arredi come divani, cuscini e tende.
Inoltre, i rumori generati dagli elettrodomestici o dalle attività svolte in cucina potrebbero disturbare chi desidera guardare la TV, leggere o riposare.
L’unione di soggiorno e cucina richiede un’attenzione maggiore nel coordinare stile e colore degli arredi. Tuttavia, l’attuale offerta dei produttori di arredamento è molto completa, con importanti brand che propongono collezioni coordinate per garantire la massima armonizzazione tra cucina e soggiorno, assicurando una continuità di design, colore e stile tra i due ambienti.
Originariamente, la cucina era un ambiente puramente funzionale e infatti, nelle dimore nobiliari di un tempo, si trovava una sala da pranzo separata, distinta dai locali destinati alla preparazione dei pasti da parte del personale di servizio. Questa distinzione di funzioni fu poi adottata nelle case borghesi, dove prese piede l’idea di una cucina chiusa, separata dalla stanza in cui si consumavano i pasti.
Questo tipo di cucina rappresenta la tradizione nelle case dei nostri nonni o genitori. La disposizione dei mobili può variare in diverse combinazioni:
• in linea, su una sola parete
• su due pareti opposte
• ad angolo
• a forma di C.
La scelta dipende non solo dalle dimensioni della stanza ma anche dalla sua conformazione, che può essere allungata o più quadrata.
Nelle cucine separate di oggi, si trova spesso un tavolo al centro della stanza. Se lo spazio è limitato, si può optare per un tavolo dalle dimensioni più contenute o decidere di posizionarlo contro una parete invece di collocarlo centralmente.
Gli odori e i rumori degli elettrodomestici, che possono rappresentare un problema in un ambiente aperto, possono essere facilmente confinati chiudendo le porte. Queste diventano anche una sorta di salva-privacy in caso di arrivo improvviso di ospiti mentre la cucina è ancora in disordine. Basta separare gli ambienti e non si sentirà alcun disagio se non si è avuto il tempo di rimettere a posto dopo i pasti.
Avere due spazi separati permette anche di non essere vincolati da un punto di vista stilistico. Non di rado ho visitato case in cui i proprietari, pur amanti dello stile classico nell’intera abitazione, non hanno voluto rinunciare al massimo della funzionalità e della tecnologia in cucina. Questa scelta potrebbe risultare incoerente se l’ambiente da arredare è unico.
Infine, non va trascurata la variabile dello smart working. Se in una famiglia ci sono due persone che lavorano da casa e figli che necessitano di un loro spazio per compiti e studio, è evidente che avere un luogo separato dal living può essere utile per uno dei componenti per crearsi un proprio angolo tranquillo.
D’altro canto, se lo spazio a disposizione è limitato, può risultare complicato arredare completamente un ambiente separato. In tal caso, potrebbe essere necessario rinunciare persino al tavolo e optare per un classico cucinino adibito solo alla preparazione dei pasti.
Inoltre, manca quella convivialità che abbiamo visto come punto a favore della cucina aperta, e chi cucina potrebbe sentirsi un po’ isolato nel caso in cui ci siano ospiti nel soggiorno.
Se non hai ancora individuato la soluzione ideale tra le due opzioni presentate, non preoccuparti. Come dicevano gli antichi, in medio stat virtus… Quindi, nulla vieta di optare per una scelta ibrida tra la cucina aperta e quella chiusa.
Attualmente, il mercato offre una vasta gamma di soluzioni per separare gli spazi in modo temporaneo, permettendo di aprirli quando necessario. Queste includono:
• pannelli scorrevoli e ripiegabili su un lato
• vetrate
• porte a scomparsa, e così via.
Grazie a una soluzione di questo tipo, potrai godere dei vantaggi estetici e funzionali di un open space quando lo desideri, ma allo stesso tempo conservare la privacy (e nascondere il disordine) della tua cucina quando necessario.
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