Liberare la casa occupata ora è più semplice: procedura d’urgenza e sanzioni severe con il Decreto Sicurezza. Una guida completa alle novità.
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Liberare la casa occupata ora è più semplice: procedura d’urgenza e sanzioni severe con il Decreto Sicurezza. Una guida completa alle novità.
Immagine generata da ChatGPT
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Ti sei mai chiesto cosa accadrebbe se, al rientro dalle tue meritate vacanze estive o da un periodo di degenza ospedaliera, dovessi scoprire di trovare la casa occupata illegalmente? Questo scenario, purtroppo tutt’altro che raro nelle cronache italiane, rappresenta uno degli incubi ricorrenti per chi possiede un immobile, soprattutto se è un piccolo risparmiatore che ha investito i guadagni di una vita nell’acquisto di una abitazione.
Il problema dell’occupazione abusiva non si limita però soltanto ai casi eclatanti che finiscono sui giornali. Potresti infatti trovarti nella spiacevole situazione di aver ereditato un immobile che l’inquilino si rifiuta ostinatamente di lasciare, continuando a occuparlo senza corrispondere alcun canone di locazione. Oppure potresti essere proprietario di un appartamento che hai messo in affitto e che l’inquilino, dopo aver smesso di pagare, continua a occupare illegalmente.
Questa problematica, particolarmente diffusa sul territorio italiano, negli anni non solo ha causato gravi danni economici ai piccoli proprietari immobiliari, ma ha anche contribuito significativamente a scoraggiare gli investimenti nel settore immobiliare, creando un circolo vizioso che ha danneggiato l’intero comparto.
La recente approvazione della legge 80/2025, che ha convertito il cosiddetto Decreto Sicurezza (DL 48/2025), segna una svolta decisiva nella lotta contro questo fenomeno. La nuova normativa introduce infatti sanzioni particolarmente severe per tutti coloro che si macchiano del reato di occupazione abusiva di immobili:
• da 2 a 7 anni di carcere
• procedura di sgombero immediato nel caso si tratti dell’abitazione del proprietario.
Per contrastare efficacemente questo comportamento illecito, il legislatore ha deciso di intervenire introducendo una specifica fattispecie di reato nel nostro ordinamento penale. Si tratta del nuovo articolo 634-bis del Codice Penale, che disciplina il reato di Occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui.
Grazie a questa importante modifica normativa, chiunque si renda responsabile di occupare illegalmente un immobile, impedendo al proprietario di accedervi liberamente, o chiunque collabori in qualsiasi forma con chi compie tali condotte illecite, rischia una pena detentiva che va da un minimo di 2 anni fino a un massimo di 7 anni di reclusione.
La portata della nuova disposizione è particolarmente ampia e non si limita a punire la semplice occupazione fisica dell’immobile. La norma è stata infatti pensata per colpire tutte quelle condotte che, in vario modo, impediscono al legittimo proprietario il pieno e pacifico godimento dei propri diritti di proprietà.
Rientrano quindi anche:
• l’appropriazione dell’immobile ottenuta mediante l’uso di artifizi e raggiri (come ad esempio l’utilizzo di falsi contratti di locazione, documenti contraffatti o altre forme di inganno)
• la cessione illegale dell’immobile occupato abusivamente, sia attraverso la vendita fittizia che mediante la concessione in affitto a terzi ignari
• qualsiasi forma di cooperazione, aiuto o supporto prestato a favore di chi occupa illegalmente l’immobile altrui.
Questo approccio sistematico mira a risolvere il problema dell’occupazione abusiva in tutti i suoi molteplici aspetti, superando definitivamente le evidenti lacune del precedente sistema normativo, che si rivelava spesso eccessivamente lento, macchinoso e inefficace nel garantire una tutela adeguata ai diritti dei proprietari.
Una delle innovazioni più significative introdotte dal Decreto Sicurezza riguarda la creazione di una procedura speciale d’urgenza specificamente pensata per il reintegro nel possesso della propria abitazione.
Questa procedura accelerata è stata prevista per i casi in cui l’immobile oggetto di occupazione abusiva rivesta per il proprietario carattere di abitazione principale.
Il meccanismo funziona così: nel momento in cui presenti denuncia per occupazione abusiva del tuo immobile, gli ufficiali di polizia giudiziaria acquisiscono il potere di intervenire immediatamente, purché sussistano fondati motivi per ritenere che l’occupazione sia effettivamente arbitraria e illegittima. In presenza di tali presupposti, possono ordinare direttamente il rilascio dell’immobile e procedere al tuo reintegro nel possesso.
Qualora l’occupante si rifiuti di ottemperare, opponga resistenza o risulti assente al momento dell’intervento, la polizia giudiziaria è autorizzata a procedere coattivamente allo sgombero, previa autorizzazione da parte del Pubblico Ministero.
Il Pubblico Ministero, a sua volta, ha la facoltà di convalidare direttamente l’intervento effettuato dalla polizia giudiziaria oppure può richiedere l’intervento del giudice per ottenere la convalida e l’emissione di un apposito decreto di reintegrazione nel possesso.
Dal punto di vista prettamente pratico, questa nuova normativa rappresenta una vera e propria rivoluzione. Mentre in passato potevi trovarti costretto ad attendere anche diversi anni prima di riuscire a rientrare in possesso della tua abitazione, dovendo affrontare lunghi e costosi procedimenti giudiziari, ora, nel caso in cui l’immobile occupato costituisca la tua dimora, il problema dovrebbe risolversi nell’arco di poche settimane.
L’approvazione del Decreto Sicurezza apre scenari particolarmente interessanti anche per l’evoluzione futura del mercato immobiliare italiano. Esistono infatti numerose aree urbane, specialmente nelle grandi città, dove i valori di mercato hanno subito un drammatico crollo negli ultimi anni proprio a causa dell’elevata facilità con cui gli immobili risultavano soggetti a occupazioni abusive.
Quartieri che un tempo erano considerati appetibili dal punto di vista degli investimenti immobiliari hanno visto precipitare le quotazioni proprio per il timore, diffuso tra i proprietari, di non riuscire a rientrare in possesso dei propri beni in tempi ragionevoli nel caso di occupazione illegale.
Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni del Decreto Sicurezza, la prospettiva dovrebbe migliorare significativamente. La possibilità di ottenere la liberazione dell’immobile in tempi molto più rapidi dovrebbe infatti contribuire a ripristinare la fiducia degli investitori nel settore immobiliare, aprendo interessanti prospettive di rivalutazione dei prezzi di mercato, soprattutto nelle zone precedentemente penalizzate da questo fenomeno.
Come architetto che opera nel settore immobiliare, ho potuto constatare personalmente come la paura dell’occupazione abusiva abbia influenzato negativamente le decisioni di investimento di molti clienti negli ultimi anni. La nuova normativa rappresenta quindi un’opportunità concreta per rivalutare il potenziale di crescita del tuo patrimonio immobiliare.
Se stai considerando un investimento immobiliare, è fondamentale comprendere come queste modifiche normative possano influire sul valore attuale e futuro delle tue proprietà. Richiedi oggi stesso una consulenza online personalizzata per ottenere una stima accurata del valore di mercato della tua proprietà.
Nonostante i vantaggi evidenti per i proprietari di immobili, è importante considerare anche alcuni aspetti critici che il Decreto Sicurezza potrebbe comportare. La procedura accelerata di sgombero, pur essendo un importante strumento di tutela, presenta infatti alcune zone d’ombra che meritano attenzione.
La nuova normativa non affronta adeguatamente, ad esempio, la questione delle famiglie in situazioni di grave disagio sociale che potrebbero trovarsi senza alternative abitative. Il rischio è che persone già in condizioni di fragilità economica vengano sgomberate senza che esistano sufficienti reti di protezione sociale per accoglierle.
Un altro aspetto critico riguarda la possibile strumentalizzazione della norma in controversie condominiali o familiari, dove la denuncia per occupazione abusiva potrebbe essere utilizzata impropriamente come arma di pressione in conflitti che andrebbero risolti in altre sedi.
Infine, resta da valutare l’impatto pratico sui tribunali e sulle forze dell’ordine, che potrebbero trovarsi sovraccaricate da un aumento significativo di denunce e richieste di intervento, con il rischio di rallentare paradossalmente i tempi di risposta.
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