Lo sfiato dei termosifoni andrebbe effettuato annualmente prima dell’accensione del riscaldamento, per eliminare le bolle di aria presenti nelle tubazioni.
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Lo sfiato dei termosifoni andrebbe effettuato annualmente prima dell’accensione del riscaldamento, per eliminare le bolle di aria presenti nelle tubazioni.
Quando si riaccende il riscaldamento dopo un lungo periodo di riposo, può capitare che, pur funzionando correttamente la caldaia, termosifoni e scaldasalviette non si riscaldino in maniera uniforme.
Ciò è dovuto alla presenza di aria nelle tubazioni che non consente all’acqua calda in esse contenuta di defluire correttamente.
Oltre al riscaldamento parziale, altri sintomi della presenza di aria nelle tubazioni sono i rumori provenienti dal circuito, come sibili e scrosci, causati dall’acqua in caduta.
A parte l’influsso sul comfort termico della casa, che ovviamente ne risente, la presenza di queste bolle d’aria incide negativamente anche sui consumi energetici.
I consumi di gas aumentano infatti più del dovuto e si ripercuotono sulle bollette, con il lievitare dei costi.
Per questo motivo, è importante effettuare l’operazione di sfiato dei termosifoni, un intervento molto semplice che chiunque può svolgere in autonomia senza problemi. Anzi, sarebbe opportuno effettuarlo in maniera preventiva, rispetto all’accensione prevista.
Salvo rare eccezioni in cui possono presentarsi problemi, di solito è sufficiente ripetere l’operazione una volta l’anno.
In realtà, anche se si parla genericamente di aria, è più corretto dire che si tratta di una miscela di gas formata da aria, anidride carbonica, idrogeno, azoto, ossigeno, metano, micro bollicine di vapore.
Queste sostanze formano delle sacche gassose nella parte alta dei radiatori, perchè hanno un peso specifico più basso rispetto all’acqua.
Le bolle d’aria possono essere provocate da varie cause, tra cui la presenza di sostanze organiche, come la canapa (spesso usata nel settore idraulico), che sviluppano gas metano.
Altro fattore può essere il mancato rispetto della norma UNI-CTI 8065, che prevede l’utilizzo di acqua trattata nei riscaldamenti. Se ciò non avviene, l’acqua inquinata provoca una reazione chimica ed elettrochimica, corrodendo il metallo e producendo una notevole quantità di gas, come l’idrogeno.
In particolare, avviene che il radiatore non si riscaldi in maniera omogenea nella sua parte alta.
Per effettuare lo sfiato, è necessario innanzitutto che i termosifoni siano aperti. Assicuratevi pertanto di questo, girando la manopola in senso antiorario fino alla fine della sua corsa.
La manopola di apertura, che a volte coincide con la valvola termostatica, si trova nella parte alta del termosifone, in corrispondenza del tubo di rame che esce dal muro.
La caldaia deve invece essere spenta, per cui nel caso in cui non lo fosse, spegnetela dall’interruttore di attivazione portandolo in posizione OFF e aumentate la quantità di acqua.
Ma come si aumenta la quantità d’acqua? Se osservate il pannello della caldaia, noterete la presenza del display di un manometro che segna la pressione dell’acqua.
Sul manometro sono presenti due lancette, che segnalano rispettivamente:
• la temperatura (indicata col simbolo °C)
• la pressione (indicata in bar).
Subito sotto al manometro, dovrebbe esserci un rubinetto che collega i termosifoni all’impianto idrico.
Aprite questo rubinetto che immette acqua nei radiatori e osservate il manometro fino a quando il valore della pressione non si stabilizza (evitando che superi i 2,5 bar).
Insomma, la lancetta non deve entrare nella zona rossa ma neanche andare troppo in basso, cosa che vi renderebbe complicata l’operazione di spurgo.
Aspettate poi un’oretta prima di procedere con l’intervento.
Iniziate il lavoro dal termosifone più vicino alla caldaia.
Per evitare di fare pasticci, ponete sotto al termosifone un recipiente abbastanza capiente (tipo un bollilatte) in modo da raccogliere il getto d’acqua che sicuramente fuoriuscirà.
Dopo esservi assicurati di ciò, aprite pure la valvola di sfiato (è quella in alto, posta sul lato opposto rispetto a quella di apertura e priva di manicotto) e fate uscire l’acqua presente nel termosifone.
La chiave per l’apertura di questa valvola viene fornita di solito in dotazione dall’installatore ma se ciò non è accaduto, non vi preoccupate. Si tratta di una chiave le cui misure sono standard e si acquista per pochi euro. Potete trovarla nei negozi di ferramenta, ma anche su Amazon:
• Firma GhOsT
• Sanitop-Wingenroth
• Silverline.
La valvola di sfiato ha diametro di 5 mm e la chiave per aprirla ha sezione quadrata.
In alternativa, potete utilizzare anche una pinza, utensile che tutti hanno in casa, anche se è preferibile evitarlo, perché sforzi eccessivi fatti con questo attrezzo possono provocare perdite del radiatore o cali di pressione della caldaia.
Aprite dunque questa valvola in senso antiorario e lasciate uscire aria e spruzzi d’acqua finché il getto non diventa costante. A quel punto l’operazione è andata a buon fine e potete richiudere la valvola.
L’operazione va ripetuta per tutti i termosifoni e gli scaldasalviette ad acqua presenti in casa.
Dopo aver effettuato lo spurgo, andate a controllare sulla caldaia il livello di pressione dell’acqua.
Quello ideale è compreso tra 1 e 2 bar. Se notate che il valore della pressione è inferiore a 1, aumentate il carico dell’acqua con la manopola.
Dopo aver svolto tutte queste operazioni, potrete andare a riaccendere la caldaia e verificare che i radiatori si riscaldino in maniera uniforme.
Se ciò non dovesse avvenire, vuol dire che non avete spurgato completamente tutta l’aria e dovrete ripetere l’operazione.
Le indicazioni di questo articolo sono valide per togliere l’aria dai termosifoni in una casa privata o comunque in un appartamento con riscaldamento autonomo.
Per un condominio dotato di riscaldamento centralizzato le indicazioni sono invece leggermente diverse.
La caldaia di un impianto centralizzato, infatti, si ricarica automaticamente portandosi a pressione in autonomia.
Lo spurgo potrà quindi essere fatto in maniera simile a quanto avviene per l’impianto autonomo, ma senza dover agire sulla pressione della caldaia.
Comunque, in caso di problemi al funzionamento dei termosifoni, non esitate a rivolgervi all’amministratore per segnalare il guasto.
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