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Brexit: quali conseguenze per mutui e mercato immobiliare?
La Brexit ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea: osserviamo le possibili conseguenze per chi deve comprare casa o ha un mutuo in atto.
Cos’è la Brexit?
Lo scorso 23 giugno i cittadini della Gran Bretagna hanno votato per la Brexit, ovvero l’uscita dall’Unione Europea e, anche se di stretta misura, ha vinto il fronte del sì.
Certo, solo poche ore dopo, tra i festeggiamenti dei sostenitori del leave, hanno cominciato anche a serpeggiare i primi pentimenti, qualcuno ha ricordato che in Gran Bretagna il referendum è solo consultivo e si è iniziato a parlare persino di un ritorno alle urne.
In ogni caso, l’uscita di uno stato dall’Unione Europea non è immediata, ma deve essere negoziata. Si tratta quindi di un processo che avrà la durata di almeno due anni.
Al di là di quelle che saranno le conseguenze di queste scelte oltremanica, non si può nascondere che qualche ripercussione ci sarà, a livello economico, anche nel resto d’Europa e quindi anche nel nostro Paese.
Chi quindi ha creduto che la Brexit fosse una questione che non ci riguardasse, si sbagliava: in particolare, per chi sta pensando di comprare casa o ha un mutuo in corso di ammortamento potrebbero esserci delle importanti conseguenze.
Effetti della Brexit sul mercato immobiliare
La prima vittima, nelle ore immediatamente successive ai risultati del referendum, è stata proprio la moneta britannica, la sterlina inglese.
La valuta ha subito un forte deprezzamento, che continua ancora in questi giorni, e questo si traduce in un maggior potere d’acquisto per chi compra in euro.
Gli analisti finanziari hanno così stimato che saranno moltissimi nei prossimi tempi gli speculatori che si getteranno a capofitto sul mercato immobiliare britannico.
Lo scenario sarà invece meno attraente per chi ha investito negli scorsi anni nel mattone britannico e oggi si troverà con un capitale deprezzato.
La Brexit potrebbe influenzare però anche il mercato immobiliare di altre grandi città.
Milano, ad esempio, come annunciato dal neoeletto sindaco Sala, si candida già a sostituire Londra come cuore finanziario dell’Europa.
E se la città sarà apprezzata dal mondo della finanza, in considerazione della domanda e della clientela facoltosa da cui sarà proveniente, è plausibile che ne saranno inevitabilmente influenzati i costi delle case.
Anche Roma potrebbe rappresentare un mercato immobiliare appetibile per i grandi investitori europei.
Chi potrebbe invece risentirne sarà la Toscana, regione molto amata dagli acquirenti anglosassoni, tanto da far ribattezzare Chiantishire alcune sue zone, dove ville e casali sono stati acquistati e ristrutturati da cittadini inglesi.
Vista la riduzione del potere di acquisto di questa clientela, sicuramente gli operatori del settore toscani vedranno ridursi la domanda.
Ci saranno sicuramente ripercussioni anche sul mercato degli affitti delle case vacanze, mentre la situazione potrà essere più rosea per i nostri concittadini che si recheranno in vacanza nel Regno Unito, non solo per la riduzione degli affitti stessi, ma per quella del costo della vita in generale.
Effetti della Brexit sui mutui
Certo, è ancora presto per teorizzare con certezza come la Brexit influenzerà il mercato dei mutui e come in particolare potrà influenzare quello italiano.
Partiamo dal presupposto che il sistema bancario italiano non è così strettamente legato a quello UK come avviene per altri Paesi, come Irlanda e Cipro.
Tuttavia, se la Gran Bretagna uscirà definitivamente dall’UE, è verosimile che un certo effetto a catena si avrà anche sul mercato dei mutui italiani.
Molte aziende operanti oggi in UK, per continuare a godere dei vantaggi economici offerti dall’adesione all’Unione Europea, si sposteranno, probabilmente nella vicina Irlanda.
Ciò innescherà una plausibile nuova crisi del mercato immobiliare che si rifletterà sui conti delle banche. Queste, per farvi fronte, potrebbero decidere di aumentare lo spread attualmente applicato ai clienti e, in tal modo, chi stipulerà nuovi mutui troverà condizioni meno vantaggiose rispetto a quelle attuali.
Ma non solo. La crisi economica potrebbe influenzare anche l’Euribor e la BCE sarebbe costretta a rialzare i tassi di interesse, segnando una drastica inversione di tendenza rispetto a quella attuale che vede il mercato immobiliare in leggera ripresa.
Ne risulterebbero influenzati anche i mutui già in essere legati a un finanziamento a tasso variabile.
Gli attuali mutuatari che hanno optato per il tasso variabile potrebbero vedere aumentata la rata da pagare.
Nessun rischio invece per chi ha già stipulato a tasso fisso.
A questo punto, quindi, per chi deve stipulare un nuovo mutuo, il consiglio è quello di scegliere l’opzione a tasso fisso, in modo da garantirsi da queste oscillazioni per tutta la durata del finanziamento.
In realtà già oggi gli italiani sono più propensi a scegliere il mutuo a tasso fisso. Questa tendenza è destinata pertanto a crescere ulteriormente nei prossimi mesi, almeno fino a quando non si sarà delineato in maniera precisa il futuro del Regno Unito.
photo credit: Brexit flags of inconvenience – no one knows the way the wind is blowing! via photopin (license)