Traslochi in tempi di coronavirus: si possono fare?

Si possono fare traslochi durante l’emergenza COVID-19? Se cerchi info in Rete puoi trovare tutto e il contrario di tutto: proviamo allora a fare chiarezza.

Traslochi in tempi di coronavirus

I traslochi in piena emergenza coronavirus

Ci siamo: sei finalmente riuscito a coronare il sogno di una vita, comprare casa, hai terminato i lavori di ristrutturazione e stai per lasciare l’alloggio in affitto per trasferirti definitivamente.

Ecco però che accade il più inevitabile dei contrattempi: una pandemia mondiale per contrastare la quale il Governo impone restrizioni e quarantena e consente gli spostamenti solo in casi molto limitati.

Come te, molte altre persone si trovano bloccate in questa situazione: c’è chi aveva uno sfratto esecutivo, chi era in procinto di trasferirsi per motivi di lavoro, chi doveva ricongiungersi con la famiglia dopo un periodo trascorso in trasferta.

Il quesito è sempre lo stesso: in piena emergenza COVID-19 è consentito il trasloco? La risposta, ti anticipo già, non è univoca, ed esistono molte interpretazioni diverse e contrastanti tra loro.

A ogni modo cerchiamo di fare chiarezza dando uno sguardo alle misure di restrizione prescritte per questo periodo.

Cosa dicono le ditte che si occupano di traslochi

Come ti sarà noto, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 marzo 2020 è stato stilato un primo elenco di attività lavorative considerate essenziali e non soggette quindi a chiusura, successivamente aggiornato e modificato con ulteriori decreti.

Le attività economiche sono individuate attraverso un codice alfanumerico, il codice ATECO, che le raggruppa secondo una struttura ad albero.

Ebbene, tra le attività consentite citate nell’allegato al decreto ci sono quelle interamente rientranti nel codice ATECO 49 – Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte, di cui fanno parte le seguenti attività:
49.41.00 Trasporto di merci su strada
49.42.00 Servizi di trasloco per imprese o famiglie effettuati tramite trasporto su strada, incluse le operazioni di smontaggio e rimontaggio di mobilia.

Appare chiaro quindi che i traslochi sono assolutamente possibili, come ricordano diverse ditte operanti nel settore, anche se, visti i pericoli per la salute, è opportuno farli solo per ragioni inderogabili e urgenti.
Inoltre, possono esserci decreti e ordinanze regionali più restrittivi, per cui ti consiglio sempre di informarti su cosa prevede la normativa in vigore nella tua Regione.

Divieto di trasferimento delle persone per emergenza coronavirus

Assodato che le attività di trasloco sono consentite, questo assunto si scontra però con il divieto di trasferimento di persone sancito dallo stesso decreto del 22 marzo 2020.

L’art. 1, comma b) recita infatti: è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; conseguentemente all’articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 le parole «È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza» sono soppresse”.

Se ne può desumere quindi che il trasloco risulta impossibile se devi trasferirti in un Comune diverso da quello in cui ti trovi ora, anche se hai già stabilito la residenza nell’altro.

Quando è possibile effettuare traslochi durante l’emergenza coronavirus?

Volendo allora rispondere alla domanda si può traslocare in questo periodo? una cosa appare certa: in ogni caso i trasferimenti sarebbero possibili soltanto nell’ambito dello stesso Comune.

Eppure non mancano le notizie di denunce e sanzioni comminate dalle forze dell’ordine agli autotrasportatori nell’esercizio del proprio lavoro. Non è del resto l’unico caso, in questo periodo, di norme interpretate in maniera personalizzata dalla pubblica sicurezza.

Il consiglio, pertanto, è quello di programmare un eventuale trasloco solo in casi inderogabili e urgenti. Si tratta di situazioni come:
• un contratto di locazione in scadenza
• aver dato preavviso di disdetta di un contratto di affitto per aver acquistato una casa di proprietà
• la disdetta di utenze già effettuata e quindi il rischio di ritrovarsi senza acqua, luce e gas.

D’altro canto, pur potendo operare, non tutte le ditte sono in questo momento in attività, perché alcune hanno preferito fermarsi non potendo garantire tutte le norme di sicurezza. Potresti quindi trovarti anche in difficoltà a trovare operatori disponibili.

Come effettuare traslochi durante l’emergenza coronavirus?

A ogni modo, se proprio hai deciso di trasferirti e ti trovi nelle condizioni sopra descritte per poter effettuare il trasloco, segui qualche semplice regola per evitare contrattempi.

Per prima cosa informa la locale Prefettura inviando una mail nella quale dovrai specificare:
• i tuoi dati anagrafici
• l’indirizzo di partenza e quello di destinazione
• la motivazione del trasloco.
Allega poi alla mail la copia di un tuo documento di identità.

Per poter svolgere un intervento di trasloco durante l’emergenza coronavirus, la ditta incaricata deve prestare la massima attenzione per tutelare la salute dei suoi lavoratori e anche del cliente.

È indispensabile quindi che operi seguendo alcune precauzioni:
• mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone
• utilizzare dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti
disinfettare con alcool o detergenti specifici tutte le superfici con cui si viene a contatto
lavare le mani frequentemente
• rispettare il divieto di assembramento
• consentire di assistere alle operazioni a un solo membro della famiglia.

La ditta deve inoltre assicurarsi che nessuna delle persone coinvolte nelle operazioni, compreso il cliente, abbia la febbre.

Il giorno del trasloco non dimenticare di portare con te tutta la documentazione utile a comprovare la necessità di dover effettuare il trasferimento, come ad esempio:
• disdetta del contratto di affitto
• disdetta delle utenze
preliminare di acquisto o atto di rogito.




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