Come prendersi cura di un anthurium

Prende il nome di Anthurium una delle piante d’appartamento più amate e più di frequente regalate, soprattutto durante il periodo delle festività natalizie.

Anthurium ©

Cos’è un anthurium?

Prende il nome di Anthurium una pianta originaria delle zone tropicali e sub tropicali del Sud America, appartenente alla famiglia delle Araceae, introdotta in Europa circa cento anni fa.

Le foglie, cuoriformi e pesanti, sono portate su lunghi piccioli, hanno portamento eretto, sono brillanti e di colore verde intenso.

Quello che noi chiamiamo fiore è in realtà un’infiorescenza formata da due parti distinte:
• la spata
• lo spadice.

La spata, lucida e colorata in maniera vivace (il colore più tipico è il rosso corallo), deriva da foglie trasformate e cresce attorno a una infiorescenza a spiga detta spadice, di forma cilindrica.

In natura esistono numerose varietà di anthurium. Ecco le più diffuse:
scherzerianum: ha spate lunghe, lucide, che acquistano diversi colori, dal rosso, al giallo fino all’arancione, e foglie flessibili, portate da piccoli piccioli
crystallinum: ha foglie grandi e vellutate, intarsiate da una nervatura argentea
veitchii: ha foglie notevolmente grandi dal colore verde azzurro, che possono raggiungere anche i 90 cm
andreanum: ha foglie carnose dall’aspetto cuoriforme e dritte, colorate da un verde intenso e brillante, spate cerose e dal colore rosso vivo, con spadice di diverse colorazioni, dal bianco al giallo, fino al verdastro.

Anthurium come pianta ornamentale

Secondo una leggenda originaria dell’antica Grecia, gli anthurium erano le frecce del dio dell’amore che, una volta scoccate, avevano il poter di far innamorare le persone.

L’Anturio è anche per questo suo significato una delle piante d’appartamento più amate e più frequentemente regalate, soprattutto durante il periodo delle feste natalizie. Del resto, i suoi fiori, i cui colori vanno dal bianco candido al bordeaux, passando per il verde e persino il violaceo, arredano elegantemente la casa.

Il suo successo risiede soprattutto in tre motivi:
• bellezza del fiore
• durata della fioritura
• longevità della pianta.

Con il passar del tempo ne sono stati introdotti sul mercato nuove specie, ibridi e varietà che ne hanno ampliato la gamma per colore, dimensioni e portamento.

Per la sua coltivazione, l’anturio necessita delle condizioni estreme tipiche delle zone tropicali:
• ambiente molto umido
• temperature elevate
• terreni leggeri e ricchi di nutrimento.

Generalmente, all’interno di una abitazione la fioritura avviene una volta l’anno, in estate. Se siete fortunati, potrete però vedere l’anthurium fiorire per tutto l’anno.

Dove mettere un anthurium

In natura, l’anthurium cresce in foreste tropicali, all’ombra di grande alberi. Ciò significa che anche in casa dovrete posizionarlo in un luogo luminoso ma ombreggiato. Il posto ideale è davanti a una finestra, ma non esposto direttamente ai raggi solari.

La luce deve essere diffusa, mai diretta e costante nell’arco di tutto l’anno. In realtà, l’anthurium cresce anche nelle aree poco illuminate, ma con risultati meno soddisfacenti dal punto di vista della fioritura.

In estate, la pianta può essere spostata all’aperto, ma mai in pieno sole. Posizionatela quindi in un portico o su un balcone ben riparato. State anche attenti a non esporla alle correnti d’aria.

La pianta può essere messa anche in un vaso stretto, senza soffrirne. La cosa importante è scegliere il terriccio giusto: non quello universale, ma uno ottenuto mischiando pezzetti di corteccia, torba, perlite, sfagno e magari qualche pezzo di carbone di legna. Insomma, un terriccio simile a quello da usare per le orchidee.

Come innaffiare un anthurium

L’anthurium è una pianta di origine tropicale, è naturale quindi che necessiti di un clima particolare, caratterizzato da elevate temperature e umidità. Potete ricreare questo ambiente nebulizzando sia le foglie sia le radici esposte all’aria, anche più volte al giorno.

Considerate però che le piogge tropicali sono prive di calcare, di cui è invece ricca la nostra acqua del rubinetto. Preferite quindi acqua dolce e non fredda per le operazioni di innaffiatura, magari anche acqua piovana.

In estate è necessario bagnarla ogni tre giorni, in inverno ogni sei, senza eccedere ma facendo in modo che la terra non rimanga mai asciutta.

Per mantenere il giusto grado di umidità, mettete nel sottovaso uno strato di ghiaia o di argilla espansa di 2 cm almeno da mantenere sempre bagnato.

Altre cure a cui sottoporre un anthurium

Il rinvaso va effettuato ogni due o tre anni, in inverno. La base della pianta deve essere tenuta circa 5 cm al di fuori del vaso, in modo che le radici siano all’aria. Queste vanno però protette con del muschio, da mantenere costantemente umido.

La concimazione va fatta invece nel periodo tra la primavera e l’autunno, ogni 15 giorni, utilizzando un fertilizzante liquido.

Fate particolare attenzione alla temperatura: l’anthurium teme il freddo, gli sbalzi termici e le correnti d’aria. Il tipico sintomo da freddo è costituito dalla caduta delle foglie e dall’imbrunimento delle spate.

La temperatura non dovrebbe mai scendere sotto i 16 gradi, anche se in alcuni casi la pianta può resistere fino a 10 gradi. Quella ideale è invece compresa tra i 20 e i 27 gradi. In particolare, per garantire una buona fioritura devono esserci almeno 20 gradi.
La temperatura massima sopportata è invece di 29 gradi, ma solo con un elevato tasso di umidità.

Se necessario, sorreggete i fiori dell’Anthurium con dei tutori perché il loro peso potrebbe piegare lo stelo.
Pulite periodicamente dalla polvere le foglie, con uno straccio morbido bagnato d’acqua.

Parassiti dell’anthurium

La cocciniglia è il problema più frequente e si manifesta con fioccosità biancastre visibili sotto la foglia e alla sua intersezione.

Per contrastarla, utilizzate batuffoli di cotone o pennelli imbevuti in alcool per rimuovere l’insetto.
Provvedete inoltre a isolare la pianta per non diffondere la cocciniglia, parassita infestante, ad altre piante vicine.

Il nemico più insidioso è però il tripide, un piccolo insetto che punge la foglia e ne sottrae linfa. Provoca malformazioni e screziature di colore ai danni dei fiori.

La sua insidiosità sta nel fatto che la lotta può essere solo preventiva. Per evitare di distribuire in giro per casa prodotti chimici senza motivo, provate però le trappole cromatiche.
I tripidi sono molto sensibili al colore azzurro intenso. Mettete quindi tra le foglie qualche cartoncino di questo colore, spalmatelo di colla, e potrete così intrappolarli.





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