Consigli per la cura della calla

La calla (nome scientifico Zantedeschia aethiopica) è un’elegante pianta i cui fiori bianchi evocano la purezza e sono inseriti spesso nei bouquet da sposa.

Carta di identità della calla

La calla (nome scientifico Zantedeschia aethiopica) è una bellissima pianta bulbosa della famiglia delle Aracee, originaria del Sudafrica e introdotta in Europa nel 1731.

Il nome scientifico deriva da quello del botanico italiano Zantedeschi a cui fu dedicata, ma quello con cui è più conosciuta trae origine dal greco kalos che significa bello. Altri nomi con cui è nota sono donna in camicia e giglio del Nilo.

I suoi fiori bianchi evocano la purezza e per questo sono inseriti spesso nei bouquet da sposa. La sua principale caratteristica è però l’assenza del fusto, sostituito da un rizoma sotterraneo.

Quello che chiamiamo fiore è in realtà una spata o brattea che si sviluppa a imbuto per circa 20 cm, terminando con una punta curva verso il basso che circonda l’infiorescenza centrale, lo spadice, di colore giallo, ovvero il vero e proprio fiore. Il fogliame è lanceolato e di un verde carico e lucente.

Un esemplare di calla può raggiungere l’altezza di un metro e mezzo e la larghezza di 70 – 90 cm.

Anche se il fiore più noto è quello bianco, ne esistono diverse varietà colorate, per lo più ibridi. La Green Goddess ad esempio è caratterizzata da uno spadice bianco circondato da una brattea verde.
Le varietà colorate si sviluppano da un tubero anziché da un rizoma e hanno un’altezza inferiore (40 – 60 cm).

Ne esistono anche alcune varietà nane, tra cui le più note sono:
• Little Gem
• Compacta
• White Sails
• Crowborough.
Quest’ultima, in particolare, è una specie particolarmente resistente, in grado di sopportare anche inverni rigidi, a differenza di quelle più comuni, di solito piuttosto delicate.

Da maggio – giugno fino a settembre la pianta regale eleganti fioriture che abbelliscono il giardino.

Come coltivare la calla

Per eseguire il lavoro, ricordate di indossare dei guanti perché i bulbi contengono sostanze irritanti per l’uomo.

Le calle si possono dividere in due categorie principali:
• a fioritura precoce
• a fioritura tardiva.
Del primo tipo fanno parte quelle più diffuse, di facile coltivazione.

La calla può essere coltivata bene sia in piena terra che in vaso. Si può usare anche a scopo ornamentale per decorare i bordi di vasche, laghetti, corsi d’acqua poco profondi. Per la coltivazione in appartamento è necessario conferire la giusta dose di umidità immergendo parzialmente i vasi in ciotole d’acqua.

I bulbi si vendono da febbraio a marzo, ma la messa a dimora va effettuata in primavera, quando è orami cessato il pericolo delle gelate. Da ogni rizoma tuberoso hanno origine numerosi fiori.
Nello stesso periodo può avvenire anche la semina.

Poiché si tratta di una pianta che forma cespi, è bene disporre ogni esemplare ad almeno 30 – 40 cm l’uno dall’altro.
Scegliete una zona aperta e soleggiata o anche a mezz’ombra e interrate i bulbi a circa 15 – 20 cm di profondità.

Se coltivate la pianta in casa, in vaso, ponetelo accanto a una finestra. Non è però necessario che sia esposta alla luce diretta del sole, anzi nelle zone molto calde è bene preferire una posizione ombreggiata.
Utilizzate un vaso di almeno 30 cm di diametro.

Irrigazione della calla

Il terreno non deve mai asciugare, per cui occorre bagnarlo frequentemente, soprattutto durante i periodi più aridi. Quando la pianta è in pieno sviluppo, eseguite quindi regolari e abbondanti innaffiature.

La calla ama gli ambienti umidi, per cui è bene spruzzarla quotidianamente con acqua non calcarea, ma senza bagnare i fiori che potrebbero macchiarsi.

Durante il periodo di riposo vegetativo, quando i fiori appassiscono e le foglie ingialliscono, le calle vanno invece annaffiate il minimo indispensabile per mantenere il terreno umido.

Cure per la calla

La calla non necessita di grandi cure, né di sostegni per crescere.

La concimazione deve avvenire solo durante la fioritura quindi, quando la pianta avrà raggiunto l’altezza di almeno 15 cm, concimate un paio di volte al mese con un prodotto liquido specifico per piante fiorite, opportunamente diluito nell’ acqua di irrigazione.

Scegliete un concime con poco azoto e molto fosforo e potassio, elementi essenziali per la fioritura.
Un piccolo consiglio: diminuite un po’ le dosi rispetto a quanto indicato sulle confezioni, perché generalmente sono sovradimensionate.

In inverno, i bulbi non sopravvivono a temperature inferiori a 10°C, per cui, quando il fogliame sarà completamente appassito (di solito avviene a fine agosto), rimuoveteli e conservateli in un luogo asciutto.

Ritirateli quindi dal terreno con la forca da vangatura, usando un attrezzo pulito e disinfettato per evitare di infettare i tessuti.
Togliete l’eccedenza di terra e il resto del fogliame e fateli asciugare al sole prima di metterli a riparo fino alla primavera successiva.

Queste accortezze non sono necessarie invece nelle zone a clima mite, dove i bulbi possono essere lasciati nel terreno.

Le piante in vaso devono invece essere messe all’interno, senza annaffiature, per dargli un vero e proprio riposo vegetativo.

Parassiti e malattie della calla

Il principale pericolo per le calle è rappresentato dalle chiocciole, in particolare nel periodo invernale, quando possono distruggere le corone dormienti.

Anche la cocciniglia può infestare questa pianta, manifestandosi con macchie sulla pagina inferiore della foglia e formazioni fioccose che ricordano piccoli batuffoli di cotone.
Potete eliminarle con un po’ di ovatta imbevuta di alcool denaturato o lavare la pianta con acqua e sapone neutro, strofinando con delicatezza con una spugna e poi risciacquando. Se l’infestazione è grave, dovrete invece usare gli specifici antiparassitari.

Le foglie ingiallite o con puntini gialli possono essere sintomo della presenza del ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso. La causa è l’ambiente poco umido che ne favorisce la proliferazione. Se l’infezione è ormai estesa, dovete agire con specifici acaricidi.

La calla teme particolarmente l’acqua calcarea. Per innaffiarla non usate quindi acqua del rubinetto, ma acqua piovana o acqua demineralizzata.

Quando le foglie appaiono bruciate, la causa può essere l’esposizione diretta al sole. Attenzione però a bagnarle, perché le gocce d’acqua possono funzionare da lenti e aggravare la situazione.
Il rimedio è invece quello di spostare la calla dove non riceva la luce diretta del sole.




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