Il ciclamino è una pianta a fioritura invernale, molto apprezzata perché regala vivacità e colore a balconi e giardini, per le sue ampie varietà cromatiche.
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Il ciclamino è una pianta a fioritura invernale, molto apprezzata perché regala vivacità e colore a balconi e giardini, per le sue ampie varietà cromatiche.
Il ciclamino è una pianta della famiglia delle Primulaceae o delle Myrsinaceae, a seconda delle classificazioni.
Il suo nome deriva dal greco antico kyklos, che vuol dire ciclo o cerchio, infatti presenta radici tuberose di forma rotonda, mentre le foglie sono cuoriformi.
Esistono una ventina di specie di ciclamino, tra cui le due varietà più diffuse sono il Cyclamen persicum e il Cyclamen purpurascens.
Nel linguaggio dei fiori il ciclamino indica diffidenza perché, anche se in quantità molto ridotte, le sue radici contengono la ciclamina. Si tratta di una sostanza, tossica per l’uomo ma innocua per molti animali, tra cui quelli domestici.
Eppure il ciclamino è una pianta molto gradita perché regala vivacità e colore. Si trova infatti in ampie varietà cromatiche che vanno dal bianco al viola, passando per tutte le sfumature del rosa e del porpora.
Il fiore è perfetto da coltivare in inverno, perché ama climi freschi e umidi e la fioritura avviene in prevalenza nei mesi tra settembre e marzo, ma dipende dal periodo della semina.
Per questo motivo è una pianta frequentemente acquistata nel periodo pre – natalizio, anche se nei vivai è presente tutto l’anno.
In primavera e in estate, invece, la pianta si trova in riposo e non fiorisce.
Preferisce terreni calcarei dal PH basico e di umidità media, mentre teme l’esposizione eccessiva al sole che può essiccarlo.
Il ciclamino può essere piantato in pieno terreno, per giardini e aiuole, o in vaso. In quest’ultimo caso potrà essere facilmente trasferito dall’esterno all’interno della casa.
Dai fiori del ciclamino si forma un frutto di forma tondeggiante ricoperto da un guscio che, una volta giunto a maturazione, si apre e rilascia dei semi molto piccoli (1 – 2 mm di diametro) e appiccicosi, di cui sono ghiotte le formiche, che contribuiscono a diffondere la pianta.
La coltivazione del ciclamino non è facilissima, ma la pianta può vivere e fiorire per 4 – 5 anni producendo una quantità sempre maggiore di fiori.
Per coltivare con successo il ciclamino bisogna seguire alcuni semplici accorgimenti:
• in autunno, per evitare le malattie a cui è soggetto, la temperatura deve essere sempre inferiore a 15 gradi, soprattutto durante la fase di crescita e fioritura
• durante le gelate, invece, è meglio collocare le piante in vaso in casa, ma lontano da fonti di calore
• tenete la pianta in piena luce, ma non sotto i raggi diretti del sole (consiglio valido per quasi tutte le piante d’appartamento)
• è opportuno quindi arieggiare l’ambiente di frequente e spegnere il riscaldamento di tanto in tanto
• solo nelle regioni dove il clima non è troppo rigido si possono tenere i vasi anche all’esterno, ma sempre facendo attenzione alle gelate
• il terreno deve essere umido, ma non troppo inzuppato d’acqua
• le foglie gialle e secche vanno periodicamente rimosse, così come i fiori appassiti, recidendoli nettamente e senza lasciarne dei mozziconi che potrebbero contagiare altre parti della pianta.
Durante la fioritura il terreno del ciclamino deve essere mantenuto sempre umido.
Un buon metodo per innaffiare è versare l’acqua nel sottovaso e lasciarla assorbire per 20 – 30 minuti per imbibizione; poi si fa sgrondare quella in eccesso, in modo che non ristagni, perché i bulbi rischierebbero di marcire.
Innaffiate sempre al di sotto dei fiori e delle foglie, direttamente nel vaso, per evitare di rovinare la pianta.
È importante non bagnare direttamente la parte centrale della pianta, perché se l’acqua vi ristagna per più di 12 ore, si favorisce lo sviluppo di muffe.
Il rinvaso del ciclamino, da effettuare soltanto se le radici crescono tanto da fuoriuscire dal vaso o dal foro di scolo, va fatto in primavera, dopo la fioritura.
Prendete un vaso leggermente più grande del precedente, disponete sul fondo dei pezzi di coccio per favorire lo sgrondo dell’acqua, e poi del terriccio con foglie, torba e sabbia in parti uguali.
Ogni 2 – 3 settimane è bene concimare con del fertilizzante liquido aggiunto all’acqua di innaffiatura. Per agevolare la fioritura, è meglio aggiungere del fertilizzante più ricco di potassio, mentre durante la crescita è preferibile un concime più ricco di azoto.
Il ciclamino non necessita di potatura ma solo, come abbiamo detto, della rimozione periodica delle parti essiccate, per evitare che possano veicolare malattie parassitarie.
Ricordate di utilizzare per il taglio un attrezzo pulito e disinfettato per non infettare i tessuti.
Il ciclamino può essere moltiplicato per seme o per tubero. Dovendo scegliere l’una o l’altra tecnica ricordate che la moltiplicazione per seme prevede la variabilità genetica, per cui non si può essere certi di ottenere una pianta del tutto uguale alla pianta madre.
La semina avviene in estate, tra luglio e settembre. I semi del ciclamino sono molto piccoli, per cui può essere utile mescolarli con della sabbia, in modo da distribuirli meglio nel terreno, in file parallele.
Vaporizzate il terreno con dell’acqua in modo che la superficie risulti sempre umida. Per evitare malattie fungine sarebbe opportuno mescolare all’acqua anche un fungicida nelle quantità indicate nella confezione.
Il vassoio in cui avverrà la semina va tenuto all’ombra, a una temperatura di circa 20 gradi, e costantemente umido. Per il primo mese si può coprire il terreno con un involucro in plastica trasparente, in modo da mantenere la giusta temperatura e umidità, dopodiché spunteranno i primi germogli e si potrà rimuovere la copertura.
Allora scegliete le piantine più vigorose e trasferitele in vaso. Per evitare di rovinarle durante il trasferimento usate una forchetta che infilerete nel terreno per estrarla per intero.
Il ciclamino è costituito da un tubero dal quale spuntano direttamente le foglie dalla parte concava in alto e le radici dalla parte convessa in basso.
La moltiplicazione per suddivisione del tubero deve essere effettuata in primavera, quando le piante sono a riposo ed è terminata la fioritura, per cui si possono estrarre le gemme ed effettuare l’operazione.
Prendete il bulbo radicale e, dopo esservi assicurati che all’interno siano presenti delle gemme pronte a una nuova fioritura, dividetelo con un coltello in due o più parti.
I tagli vanno fatti asciugare e cicatrizzare per un paio di giorni, per poi essere collocati alla profondità di circa 2 cm.
Piantate ogni porzione di bulbo in un vasetto con del terriccio mescolato a sabbia per alleggerirlo. Se il bulbo è intero, posizionatelo con la punta rivolta in alto.
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