TARI, tassa sui rifiuti gonfiata per errore

Una interrogazione parlamentare di questi giorni ha rivelato che negli ultimi 5 anni sono stati commessi errori nel calcolo della TARI, gonfiata per errore.

TARI

Cos’è la TARI?

La TARI è l’imposta compresa insieme a IMU e TASI nella IUC (Imposta Unica Comunale). È stata introdotta nel 2014 con il Decreto Legge n. 16/2014 in sostituzione della vecchia TARES e della precedente TARSU. Si tratta quindi del tributo dovuto al Comune e destinato a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Le altre due tasse componenti  l’Imposta Unica Comunale gravano in misura particolare sui proprietari. Il pagamento della TARI spetta invece a chiunque occupi un immobile a qualsiasi titolo e di conseguenza produca rifiuti.
Deve essere quindi pagata:
• dai proprietari che abitano la propria casa
• da tutti gli inquilini (ma solo per contratti superiori ai 6 mesi l’anno)
• dai comodatari.

Come si paga la TARI

L’importo da pagare, stabilito dal Comune, si compone di due voci:
• una quota fissa, legata alla superficie calpestabile dell’immobile
• una quota variabile, legata al numero di persone che occupano l’alloggio.

Tuttavia, a differenza di IMU e TASI che richiedono complessi calcoli, almeno questo adempimento viene risparmiato ai contribuenti e ai loro commercialisti. È infatti lo stesso Comune a calcolare e comunicare l’importo da pagare.

Al contribuente sono inviati bollettini precompilati o un modello F24, con indicato il codice tributo 3944. Il pagamento può avvenire:
• presso gli uffici postali
• in banca
• on line, per chi usufruisce di un servizio di home banking.

L’opzione F24 rimane valida anche nei casi in cui i bollettini non arrivino a casa, visto che la mancata ricezione non esonera dal pagamento.

I Comuni hanno ampia libertà per le modalità di riscossione: le scadenze, così come le rate, sono diverse da uno all’altro, per cui è bene informarsi presso la propria amministrazione. Il pagamento si può effettuare in un’unica soluzione o in due rate.

Gli stessi Comuni possono fissare mediante, l’emanazione di specifici regolamenti locali, eventuali detrazioni o esenzioni, ad esempio per i cittadini che si trovino in particolari condizioni di disagio economico.

Aumento della TARI dal 2016

Quando è stata introdotta la IUC nel 2014, per evitare di provocare in un solo anno un aumento eccessivo dell’imposizione fiscale sulla casa, si era deciso di stabilire un regime transitorio facilitato solo per il biennio 2014 e 2015, fissando due regole:
• la possibilità di derogare i valori minimi e massimi dei coefficienti di produzione dei rifiuti
non considerare, per le utenze domestiche, il numero dei componenti del nucleo familiare.

Rispettando questi parametri, la nuova TARI rimaneva di fatto molto simile alla TARSU, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Nel 2016 ha avuto termine il periodo transitorio, per cui i Comuni hanno potuto variare le tariffe, in quanto:
• i valori dovevano necessariamente rientrare all’interno dei minimi e massimi fissati dalla legge
• nella determinazione delle tariffe, si è potuto considerare l’incidenza del numero di componenti della famiglia.

Pertanto si è assistito un po’ ovunque a un aumento delle tariffe,  tranne nei casi in cui sono intervenute condizioni eccezionali riferite a particolari situazioni locali che hanno consentito di derogare ai limiti fissati.

Tassa sui rifiuti gonfiata per errore

Un’interrogazione parlamentare di questi giorni ha rivelato che negli ultimi cinque anni sono stati commessi errori nel calcolo della TARI, per cui diverse famiglie hanno pagato fino al doppio rispetto a quanto dovuto.

L’errore scaturisce dal computo della quota variabile dell’imposta, che non sarebbe stata calcolata una sola volta, come dovuto, ma invece moltiplicata per il numero delle pertinenze.
Così, ad esempio, chi ha una casa con box e cantina di pertinenza, avrebbe pagato tre volte questa quota anziché una.

La quota variabile serve in sostanza ad adeguare la tassa ai rifiuti prodotti, che crescono in teoria in base al numero dei membri della famiglia.
Ma la quantità dei rifiuti prodotti non lievita certamente in base al numero delle pertinenze, per cui è sufficiente computare questa quota variabile una sola volta.

Come difendersi dalla TARI gonfiata per errore

Le associazioni dei consumatori sono ovviamente sul piede di guerra. Il Movimento difesa del cittadino ha lanciato la campagna SOS TARI per chiedere il rimborso delle somme ingiustamente versate ai Comuni.

Per aderire, dovete semplicemente inviare una mail alle sedi locali del Movimento, che si occuperà di verificare gli avvisi di pagamento e inviare la richiesta di rimborso al Comune di competenza.

Se invece preferite agire in autonomia, dovreste prima assicurarvi che l’imposta sia stata calcolata in maniera errata, facendo una richiesta di accesso agli atti del Comune. In questo modo potrete consultare il vostro fascicolo e verificare i criteri adottati per il calcolo del tributo.

Una volta certi dell’errore, per chiedere il rimborso inviate una raccomandata A/R (o una PEC) al vostro Comune di residenza:
• allegando la ricevute dei pagamenti effettuati
• citando la richiesta numero 5-10764, presentata il 18 ottobre 2017 dai parlamentari che hanno denunciato l’accaduto.

La domanda deve essere presentata entro 5 anni dal pagamento. Il Comune deve corrispondervi il rimborso entro 180 giorni dalla vostra richiesta. In caso contrario, dovete presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale, dopo 60 giorni.

Foto di christels da Pixabay

(Prima pubblicazione 22 ottobre 2015)





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21 Commenti. Nuovo commento

  • VITTORIO BUONCUORE
    17 Ottobre 2019 22:03

    Presso l’ufficio di via anfiteatro, mi sono recato per evidenziare il vistoso aumento della tassa di ben 35% di quella versata nel 2o18 dico meglio la quota da 380 euro è diventata 540.00 euro caso strano nessuno ha saputo dare delle spiegazioni. leggendo questa notizia bomba esigo la restituzione dei soldini relativi agli anni 2016/2017/2018 e 2019.

    Rispondi
  • Buongiorno, ho notato che sulle seconde case il comune di Gravedona ed Uniti applica un numero di occupanti pari a 2 pur essendo una casa di vacanza non abitata per la maggior parte dell’anno. Sia il proprietario che l’usufruttuario hanno residenze altrove e di fatto per quella casa gli abitanti residenti in quel comune sono zero. Mi domando dove sta la proporzione dell’importo Tari con la produzione rifiuti per una casa di questo tipo. Mi trovo in una situazione di Tari gonfiata oppure è lecita l’interpretazione del comune? Grazie in anticipo per la risposta. Saluti.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      23 Novembre 2017 9:00

      Il suo caso esula da quello di Tari gonfiata di cui si sta parlando in questi giorni.
      Se il Comune applica la Tari in questo modo, probabilmente è previsto da un regolamento, che però si potrebbe contestare dal punto di vista legale, vista la sua “incoerenza”.

  • Angela Donvito
    28 Luglio 2017 13:00

    Buongiorno, vorrei sapere se devo comunicare io il numero dei residenti o per la tariffa della tari lo fanno in autonomia? Grazie

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      28 Luglio 2017 14:31

      Di solito viene rilevato automaticamente dagli uffici anagrafe, a meno che ci siano degli occupanti non facenti parte del nucleo familiare. Le consiglio comunque di informarsi presso il suo Comune.

    • Angela Donvito
      28 Luglio 2017 15:39

      Grazie mille

  • Gianluca Palmeri
    16 Dicembre 2016 9:50

    Se alcuni cittadini non pagano la Tassa TARI è compito dei Comuni a portare “a pareggio” il bilancio dell’area riguardante i rifiuti.
    Vuole significare che se alcuni ciittadini NON PAGANO la TARI, l’anno successivo la tariffa TARI sarà maggiorata al fine di recuperare la MOROSITA’ (quindi devono inserire la voce “morosità” nella Delibera Comunale di approvazione della TARI) oppure la morosità è a carico del Comune (e quindi sul totale delgli introiti) e quindi di TUTTI i contribuenti?

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      16 Dicembre 2016 10:02

      Come ho spiegato nell’articolo, i Comuni purtroppo hanno facoltà di spalmare su tutti i contribuenti le quote di TARI evase da alcuni negli anni precedenti.

    • Gianluca Palmeri
      16 Dicembre 2016 10:52

      Sicuramente non mi sono spiegato correttamente, ogni residente, o attività commerciale altro pagano sia la TARI che altri Contributi.
      La morosità TARI è recuperata, anno per anno, dalle TARI successive oppure da altre forme di contributo (addizionale locale o altre forme)

    • arch. Carmen Granata
      16 Dicembre 2016 12:15

      Dalla stessa TARI.

  • Buon giorno. Proprietaria, dal Novembre 2015, ed unica residente in nuova civile abitazione principale di appartamento in villetta a schiera di 4 unità abitative (PT – 4 vani, A/2 , CL.5 + 16mq. box di pertinenza C/6 , cl.10). Alla data odierna del 19-07-2016 non ho ricevuto dal piccolo Comune di provincia, alcuna comunicazione relativa al pagamento della Tari. Mi pare che le indicazioni legislative prevedano la prima rata di questa imposta da effettuarsi entro il 30 Giugno, data nella quale molti cittadini dovevano pagare la prima rata TARI, ma hanno ricevuto i bollettini ben oltre la stessa data di pagamento; oppure, come me, NON l’hanno ricevuta affatto. ( Ritardo che sembra strategicamente creato ad arte per opportunità elettorali dovute alle recenti elezioni amministrative!) Molti cittadini ed io, ci chiediamo che succede (o che dobbiamo fare) nel caso il Comune si “dimenticasse” per molto tempo di inviarci i bollettini in modalità certa.
    P.S. Ufficialmente io NON avrei nemmeno attivo il servizio di acqua potabile, poiché ancora oggi il contatore del mio servizio è intestato all’ex proprietario e Costruttore dell’immobile, che da oltre 7 mesi sta ritardando tutte le procedure per la voltura.
    In attesa di gentile riscontro. Ringrazio infinitamente e cordialmente saluto.

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      20 Luglio 2016 8:44

      Dovrebbe recarsi direttamente in Comune per informarsi. Al massimo potrebbe anche farsi rilasciare i dati di conto corrente per provvedere al pagamento in autonomia.

    • Non ne ho la minima intenzione. Non è un mio dovere! Pago già una marea di imposte quotidiane. Pure in busta paga mi accollano una ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF + ADDIZIONALE REGIONALE. Mentre questi “amministratori” si fanno i loro discutibili giochetti di potere anche nella malagestione di questa imposta e relativa comunicazione di forma incerta! In campagna elettorale mi hanno recapitato decine di volantini IDENTICI. Pagati verosimilmente con fondi pubblici. Quale è la normativa che mi obbliga anche a fare questo?…..

    • arch. Carmen Granata
      20 Luglio 2016 15:51

      E’ suo dovere chiedere informazioni al Comune. Pensi se c’è stato un disguido postale, o un qualunque altro “incidente” per cui non le è arrivata la comunicazione, pur essendo stata inviata. Si informi quindi se la comunicaizone è stata inviata o se, semplicemente, il pagamento è stato rinviato.

    • Ringrazio per la squisita gentilezza e disponibilità. Cordialità.

  • Antonio Di Lucia
    21 Giugno 2016 1:51

    Ho notato che in alcuni Comuni la quota variabile TARI in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare, viene applicata anche alle pertinenze dell’abitazione (garage, deposito e tettoia ). E’ evidente la disparità di trattamento fiscale fra chi ha un’abitazione con relative pertinenze accatastata su un’unica scheda e chi ha la stessa identica abitazione divisa in sub. ( accatastata su più schede ).

    Rispondi
  • BUONGIORNO, SI SEGNALANO DELLE PROBLEMATICHE COME LE SECONDE CASE SFITTE ED INUTILIZZATE, LONTANE DAI LUOGHI DI RESIDENZA CHE VENGONO TASSATE PER IL NUMERO DI COMPONENTI VIRTUALI E NON EFFETTIVI (QUINDI PRESUNTI PRESENTI CONTEMPORANEAMENTE IN PIù POSTI IN ITALIA E A VOLTE DALL’ESTERO) A PRODURRE RIFIUTI) CHE ALTRIMENTI RISULTEREBBE UNA PRODUZIONE DI RIFIUTI MODESTA ED INOLTRE LA COPERTURA DEI COSTI SIGNIFICA COPERTURA DI UN SISTEMA NON RIVOLTO AD UNA RIDUZIONE VIRTUOSA DEGLI STESSI ESERCITATO, PER ES, IN UN CONTESTO AZIENDALE NON CONCORRENZIALE E QUINDI SENZA LA SICUREZZA PER AL CITTADINO CHE VENGA APPLICATA LA MIGLIOR PRATICA

    Rispondi
    • arch. Carmen Granata
      10 Novembre 2015 14:00

      La ringrazio per la segnalazione

    • cioffi alessia
      7 Luglio 2016 13:20

      Gentilmente vorrei sapere la tari che stiamo pagando nel 2016 è per l’anno corrente e la tari 2015? Perchè non sto più nella vecchia abitazione e mi dikono che la devo pagare io
      grazie per la risposta

    • arch. Carmen Granata
      7 Luglio 2016 15:01

      Dipende dal comune.

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