Come si coltivano i pomodori

La coltivazione dei pomodori può avvenire per seme o per talea trapiantando nell’orto le piante già cresciute e necessita di acqua, sole e molto nutrimento.

Pianta di pomodori (photo credit pixabay.com)

La pianta di pomodori

I pomodori sono ortaggi originari dell’America Latina. La pianta presenta le seguenti caratteristiche:
• altezza compresa tra i 50 cm e i 2 m,
• peluria sia sul fusto che sulle foglie
• portamento eretto o sarmentoso, quindi con rami pieghevoli e ricadenti.

Il fiore presenta una forma a calice ed è di colore giallo. La bacca invece ha forma diversa in base alla varietà, può essere quindi:
• tondo
• a peretta (il S.Marzano)
• ovale
• costoluto (il cuore di bue)
• a grappolo (il pomodoro ciliegino).
In ogni caso presenta una parte esterna liscia e una polpa carnosa contenente i semi.

La coltivazione dei pomodori necessita di acqua, sole e molto nutrimento, per cui è preferibile usare come concime anche letame o stallatico. Può avvenire per semina o per talea.

La raccolta avviene da luglio a settembre, a mano a mano che i pomodori maturano.

Un consiglio di carattere generale può essere quello di piantarne nell’orto diverse varietà, in modo da avere un raccolto continuo nell’arco dell’estate.

La coltivazione dei pomodori per seme

Se partite dai semi, sarà necessario disporli in semenzaio in un luogo caldo dove potranno germogliare nel corso dell’inverno. La semina può avvenire a partire dal mese di febbraio.

La profondità a cui interrare i semi è di solito indicata sulle confezioni, ma una regola generale suggerisce di considerare una profondità pari a 3 volte il diametro del seme. Essendo quelli del pomodoro molto piccoli, l’interramento sarà quindi superficiale.

Verso maggio, quando le piantine saranno alte almeno 15 – 25 cm, trapiantatele in un’area dell’orto assolata e riparata dal vento.

Interrate le piantine a una profondità pari al 50 – 75% della pianta, a una distanza di 50 – 80 cm l’una dall’altra e di 60 cm tra le file. Si svilupperanno nuove radici dallo stelo sotterrato.

Per evitare lo shock del trapianto, entro dieci minuti bagnate le piantine con circa 4 litri di acqua tiepida (intorno ai 27 gradi).

Quando le piante raggiungeranno un’altezza di ca. 40 – 50 cm sarà necessario affiancar loro un tutore, che potrà essere costituito da una canna di bambù o anche di plastica, a cui legarle con della rafia a mano a mano che crescono.

Per ricavare i semi per l’anno successivo, fate macerare in acqua alcuni pomodori molto maturi, poi setacciateli per raccogliere i semi, quindi fateli ben essiccare.

La coltivazione dei pomodori per talea

Se siete dei principianti, la soluzione migliore è invece quella di acquistare da un vivaio delle piantine pronte per la messa a dimora e trapiantarle nel vostro orto. Il costo delle piantine va da 0,30 euro a 1 euro.

Indicativamente la messa a dimora in vaso dovrebbe avvenire nel mese di maggio, mentre quella nell’orto a giugno. Si tratta comunque di indicazioni generali che variano a seconda delle condizioni climatiche del luogo.

Scegliete un punto dell’orto in cui trapiantarle, dove possano avere almeno 7 ore al giorno di sole. Se abitate in una zona a clima caldo, state attenti a non trapiantarle in un periodo in cui le temperature notturne sono molto elevate, perché non daranno frutti, mentre quelle già piantate cresceranno molto.

Una o due settimane dopo il trapianto, se il clima è molto secco, effettuate una pacciamatura con foglie secche, aghi di pino o paglia, per evitare la formazione di erbacce e mantenere il suolo sufficientemente umido.

L’irrigazione, che al momento della messa a dimora deve essere piuttosto abbondante, va diradata nei giorni successivi e compiuta ogni volta che vedete spuntare nuove foglie. La frequenza va man mano aumentata fino a quando i frutti non giungono a maturazione; a quel punto potete nuovamente rallentarne il ritmo.

Quale coltivazione di pomodori scegliere?

La coltivazione per seme presenta vantaggi e svantaggi. Se avviene direttamente in pieno campo permette di avere delle piante con radici più robuste e vigorose, aspetto importante laddove piove poco o non si riesce a irrigare in maniera appropriata.

Risulta inoltre molto più vantaggiosa dal punto di vista economico rispetto a quella per talea: si può dire che con quanto si spende per una piantina, se ne possono ottenere ben 10!

Di contro, la coltura da seme richiede almeno 3 – 4 settimane in più e non è detto che ogni seme riesca a sviluppare una pianta.

Per questo motivo, dovrete valutare personalmente, in base alle vostre disponibilità ed esigenze, quale tipologia di coltura scegliere.

Malattie e parassiti dei pomodori

Le malattie a cui sono maggiormente soggette le piante di pomodoro sono quelle fungine, come la Peronospora, la ruggine o la muffa grigia.

Per evitarle, dovete fare molta attenzione alla somministrazione di acqua e concime e a non bagnare le foglie. I pericoli maggiori si hanno quando si fa troppo essiccare il terreno e poi si tenta di rimediare annaffiandolo abbondantemente.

Per prevenirle invece è utile spruzzare periodicamente sulla piante un infuso di equiseto.

Il pomodoro può essere anche attaccato dal ragnetto rosso, un acaro che vive e si nutre sulla pagina inferiore delle foglie, macchiandole e rendendole gialle.

Per prevenirlo, è sufficiente irrigare le piante in maniera adeguata.




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